La decorazione di Tito: un insulto a tutti gli italiani

(di Tiziano Ciocchetti)
28/07/19

Strano Paese il nostro, in cui si elegge a festa nazionale una sconfitta (il 25 aprile), dove a ex terroristi (ovviamente del giusto colore) viene consentito di fare conferenze e pubblicare libri. Non c’è da stupirsi quindi se ricordiamo, grazie al deputato leghista Massimiliano Panizzut, che l’ex Presidente della Jugoslavia, il Maresciallo Josip Broz Tito, è stato nominato - nel 1969 dall’allora Presidente della Repubblica Saragat - Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone, ordine al merito della Repubblica italiana (v.link).

Per onestà intellettuale è bene rammentare che il Maresciallo è stato insignito di altre decorazioni da parte dello schieramento Occidentale, come la Legion d’Onore francese nel 1975.

L’onorevole Panizzut presenterà lunedì 29 luglio a Trieste una proposta di legge per revocare l’onorificenza al Maresciallo Tito (anche se dopo il decesso, avvenuto nel 1980, l’onorificenza decade automaticamente), per le gravissime responsabilità dirette nell’attuazione della feroce pulizia etnica che ha provocato migliaia di morti italiani di Istria, Fiume e Dalmazia, nonché l’esodo di 350.000 connazionali costretti ad abbandonare la propria terra.

Ovviamente tale decorazione ha rappresentato un insulto alla memoria delle vittime delle foibe (le foibe sono caverne verticali carsiche, dove alla fine della guerra i partigiani titini gettavano cittadini italiani indifesi, con l’accusa di essere fascisti. In genere venivano legate insieme tre persone, si sparava alla prima e la si gettava nella caverna, il peso del cadavere faceva cadere anche le altre due che, se non morivano per la caduta sarebbero morte successivamente per le ferite riportate oppure per la sete), tra l’altro conferita nel 1969 quando i crimini del Maresciallo erano già ben noti in Occidente. Tuttavia non dobbiamo dimenticare lo storico innamoramento dei nostri politici per i leader stranieri, anche se si tratta di criminali.

Anche se non ha alcun senso revocare una onorificenza decaduta da quasi 40 anni, comunque, questo fatto, getta una luce sulle troppo spesso dimenticate sofferenze di nostri connazionali, sradicati dalle loro terre a dai loro affetti, a causa della ferocia del Cavaliere di Gran Croce Tito.

Foto: Stevan Kragujevic