“Per fortuna gli italiani continuano a non studiare la Storia”?

(di Andrea Cucco)
11/01/24

Deve essere questo il pensiero di Mosca di fronte alle ennesime spaccature politiche riguardo al sostegno militare all’Ucraina.

Al di là della rituale cialtroneria di “statisti” che lavorano di rimbalzo su ogni provvedimento (se si dice bianco loro dicono nero, se si dice poco loro dicono troppo, se si dice loro dicono no), o persino della condivisibile antipatia per un Paese come l’Ucraina, la cui affinità con la cultura europea in termini di legalità e diritti è quantomeno… “discutibile”, la nostra ignoranza della Storia potrebbe essere reale.

Nel dicembre del 1939 la Lega delle Nazioni espulse l’Unione Sovietica - con infamia - per l’occupazione di Polonia e Finlandia.

EPPURE, ben prima che i tedeschi arrivassero alla periferia di Mosca, i paesi occidentali (principalmente Stati Uniti, Canada e Regno Unito) avviarono un massiccio supporto a Stalin in termini di: forniture militari, assistenza economica, informazioni ed intelligence.

L’Unione Sovietica era cambiata in un paio d’anni? Assolutamente no. Gli aiuti giocarono tuttavia un ruolo cruciale nella sconfitta dell’Asse: i sovietici ci misero il sangue (che scorreva comunque copioso anche senza guerra), gli Alleati moltissimi dei mezzi e delle munizioni.

Senza quell’iniziativa oggi il mondo parlerebbe tedesco (italiano terza lingua, facoltativa). Piaccia o no, turandosi o meno il naso, l’Ucraina va dunque sostenuta. E diciamolo chiaramente: per proseguire la guerra al fine di ottenere una Pace futura! Quella immediatamente conseguente la chiusura dei rubinetti a Kiev sararebbe solo causa di una maggior violenza nei nostri confronti nella Guerra globale già cominciata.

Il rispetto della sovranità territoriale è una questione di principio, quanto quello dell'autodeterminazione che questo stesso giornale ha difeso in Donbass fino al 24 febbraio 2022.

Certo, questo a meno che il sabotaggio politico non serva a giustificare la preannunciata occupazione di Taiwan da parte del vero vincitore (per ora) del nuovo Conflitto Mondiale: la Cina.

E a questo punto “a pensar male”...

Foto: Cremlino