La deterrenza dei dilettanti allo sbavaglio

(di Andrea Cucco)
22/03/24

Se il ricompattamento ed il successivo aumento del fronte dei paesi NATO ha rappresentato per Mosca l'amarissimo risultato dell'invasione dell'Ucraina, il tempo sembra restituire la fortuna al suo presidente.

La scorsa settimana dichiarazioni di Macron hanno generato scompiglio per l'evocazione dell'invio di truppe occidentali in Ucraina. Il risultato è stata una chiara e netta presa di posizione contraria da parte di troppi.

Con questo non affermo che l'impennata nella guerra che si innescherebbe automaticamente sarebbe auspicabile, sostengo che il dubbio e la certezza sulle mosse avversarie sono alla base della deterrenza.

Di cosa parliamo?

La "deterrenza" è una strategia messa in atto per prevenire un'azione indesiderata da parte di un avversario attraverso la minaccia di conseguenze.

La logica sottostante alla deterrenza si basa sul calcolo dei costi e dei benefici. Se il prezzo percepito supera il guadagno, la deterrenza è efficace.

Ne esistono due forme principali:

  • Deterrence by denial (deterrenza per negazione) - mira a impedire che il nemico prevalga attraverso la difesa ed altre misure preventive;
  • Deterrence by punishment (deterrenza per punizione) - cerca di trasformare il vantaggio che il nemico potrebbe ottenere in uno svantaggio certo, attraverso minacce di rappresaglie forti o addirittura sproporzionate.

Oltre a queste, la deterrenza può assumere diverse altre forme, ma non è questo il punto.

In questo momento non deve assumere la forma di dichiarazioni meno che unitarie da parte dell'accozzaglia politica che chiamiamo Europa.

Vedere i "leader" francese, tedesco e polacco parlare per sè, separatamente, ed in un periodo tanto delicato ha fornito alla Russia un bel regalo al dilemma "quanto posso osare?".

Vedere conseguenti prese di distanza dall'ipotesi autonoma del presidente francese di mandare soldati in Ucraina ha fornito a Mosca la certezza che tale mossa "sproporzionata" (significherebbe probabilmente l'entrata in guerra della NATO) non sarebbe seguita da altri. Chi gliel'ha fornita??? Di fatto un maldestro Macron e gli altri colleghi negandola con decisione!

Oggi le discussioni a Bruxelles proseguiranno per il secondo giorno. Regaleranno altro a Mosca o un fronte "deterrente" compatto - e magari unisono (dal latino unisonus, "con un solo suono") - potrà portare a seri risultati?

Foto: Unione Europea