Dovrebbe inquietare la sensazione di déjà vu, non che Tofalo abbia sbagliato!

(di Andrea Cucco)
23/02/19

Il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo ha condiviso sulla sua pagina Facebook un video che - come ha sottolineato a bufera mediatica innescata - “girava in tutte le chat della Difesa” (vedi).

Il video è l'ennesimo utilizzo del più celebre sfogo d'ira cinematografico per una parodia: lo abbiamo visto centinaia di volte per temi che andavano dallo sport alla politica, dal veganesimo alla sanità (v.links). La sequenza, tratta dal film “La caduta”, riscrive – con l'aggiunta di sottotitoli sarcastici alla sequenza originale - la reazione di Hitler di fronte ai suoi vertici. Quei pochi minuti sono l'icona del lungometraggio e sono stati talmente intensi da salvare un film altrimenti piuttosto spento.

Nel video incriminato vengono attaccati i vecchi organismi di rappresentanza che dovrebbero venir sostituiti dai nuovi sindacati militari e si elogia il ministro della Difesa.

Le reazioni alla parodia sono state molteplici e (apparentemente) negative: si sono incazzati i rappresentanti del Cocer, toccati direttamente dall'accusa di “20 anni di vacanze romane” e si sono (mostrati) indignati i rappresentanti di vari schieramenti politici.

“È del tutto inadeguato che un sottosegretario, dunque un rappresentante dello Stato, pubblichi un video del genere sul suo profilo ufficiale. Prendiamo ovviamente le distanze da questa scelta, che viola la consueta e doverosa grammatica istituzionale” - è quanto infine fatto sapere alla stampa dall'entourage del ministro della Difesa, Elisabetta Trenta.

Ora, se esaminiamo la vicenda con calma ed un minimo “sindacale” di intelligenza, dovremmo renderci conto di alcune evidenze ma anche di un'ombra...

Per cominciare, l'on. Tofalo ha commesso un errore? A leggere molti commenti sembrerebbe sicuro e francamente (quando smetteremo di ridacchiare per le sequenze) saremo probabilmente d'accordo; tuttavia ricordiamo che il sottosegretario NON ha realizzato il video e che, come un cittadino qualsiasi, lo ha condiviso sulla pagina Facebook. Un sottosegretario, peraltro giovane, può continuare ad essere umano, quindi fallace?

L'opposizione sta chiedendo le dimissioni del sottosegretario? Questa è consuetudine politica: si drammatizza sempre e qualsiasi occasione per attaccare un avversario è buona. Ricordo ancora amici choccati per aver assistito in passato, da dietro le quinte, a ferocissimi ed ingiuriosi scontri verbali durante tribune politiche in televisione culminati con... un abbraccio ed un “dove andiamo a mangiare?” a telecamere spente!

Dov'è dunque l'ombra? Si trova nella “presa di distanza” del ministro. Abbiamo già vissuto in passato l'esperienza di un ministro della Difesa che, di fronte ad accuse ad un sottoposto, si è frettolosamente unito agli attaccanti chiedendo addirittura il congedo di un carabiniere. Ricordate? (v.articolo)

Ebbene, questa testata si è sempre ribellata a tali leggerezze fino ad evidenziare che le accuse non solo erano infondate, bensì contraddittorie (v.articolo).

Come avvenuto con il precedente ministro, la Trenta potrà ancora a lungo girare serenamente in mezzo a uomini e donne preoccupati per un superiore incapace o - peggio - indesideroso di difenderli? Iniziano ad accumularsi troppi precedenti...

Immagine: fotomontaggio da foto del ministero della Difesa