La situazione delle forze armate italiane: purtroppo si continua con l’Ariete

(di Tiziano Ciocchetti)
09/10/19

Lo scorso mese di agosto è stato firmato il contratto che dovrebbe dare l’avvio al programma di aggiornamento degli MBT ARIETE, che equipaggiano le due brigate Pesanti (Ariete e Garibaldi) dell’Esercito italiano.

Lo stanziamento iniziale, pari a 35 milioni di euro (su un finanziamento complessivo, spalmato in 13 anni, di 426 milioni), prevede l’aggiornamento di 3 (tre) carri ARIETE entro il 2022. Il programma sarà gestito dal CIO, il Consorzio Iveco Oto-Melara (la società consortile paritetica tra Iveco Defence Vehicle e Leonardo Elettronica B.U. Sistemi di Difesa).

Ricordiamo che il carro ARIETE è un progetto nazionale nato negli anni ’80 dello scorso secolo. L’Esercito prevedeva l’acquisizione di 300 esemplari, tuttavia la fine della Guerra Fredda e i tagli ai Bilanci della Difesa, fecero slittare le acquisizioni di 10 anni (con una decurtazione di 100 mezzi). Dei 200 ARIETE acquisiti, a quanto ci risulta, sono efficienti non più di una quarantina di carri, gli altri vengono utilizzati come fornitori di pezzi di ricambio.

Tralasciando il fatto che con 35 milioni di euro si potrebbero acquistare 7/8 MERKAVA IV (oppure 6 LEOPARD 2A7), lo stanziamento prevede interventi di miglioramento riguardanti la mobilità, i sistemi di puntamento e le protezioni passive.

Il propulsore attuale – diesel Iveco V12 che sviluppa poco più di 1.200 Hp – sarà potenziato mediante l’installazione di un sistema di iniezione common rail, permettendo un incremento della potenza fino a 1.500 Hp.

Verranno installati anche cingoli più larghi degli attuali, onde permettere al carro una migliore mobilità su terreni desertici e innevati.

Per quanto riguarda i sistemi di puntamento, l’ottica panoramica del capocarro verrà sostituita con l’ATTILA D, mentre il cannoniere potrà disporre di una camera IR termica di 3° generazione TILDE.

Alla fine del programma dovrebbero essere aggiornati circa 120 ARIETE, anche se i numeri sono ancora molto discordanti.

A nostro avviso, gli interventi che verranno effettuati sugli ARIETE (nonostante uno stanziamento finanziario assai elevato) non permetteranno comunque all’Esercito di poter schierare un mezzo all’altezza degli scenari operativi.

Il carro ARIETE è nato già con difetti strutturali rilevanti, dovuti ai lunghi tempi di sviluppo e alla mancanza di esperienza – e conoscenze – dell’industria nazionale circa la realizzazione di carri da battaglia.

Tra i principali: la corazzatura presenta delle criticità nei punti in cui si congiungono le piastre; i colpi stoccati all’interno della torretta non sono inseriti in riservette protette, quindi vulnerabili ai colpi; la torretta e il cannone dispongono di asservimenti idraulici che ne limitano le prestazioni.

Una possibile alternativa potrebbe essere quella di acquisire un MBT di ultima generazione in numero sufficiente per equipaggiare almeno due reggimenti Pesanti - uno dell’Ariete e il 4° rgt Carri della Garibaldi, più che sufficienti per le esigenze operative dell’Esercito italiano - in attesa del nuovo carro europeo (anche se, a tal proposito, non c’è alcuna iniziativa politica italiana).

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Foto: Esercito Italiano