X-GUN: l'innovativo "cecchino" counter UAS da 30mm

(di Andrea Cucco)
11/06/24

Lo sviluppo di un 30mm non è una scommessa semplice, impegna per anni tra conferme, imprevisti e fallimenti. Se si desidera replicare qualcosa di conosciuto le sfide sono più semplici, per realizzare una piccola rivoluzione bisogna pazientare e perseverare.

Leonardo ha presentato una nuova famiglia di armi tra cui l’X-GUN, un sistema che oggi si potrebbe prestare perfettamente alle necessità della guerra moderna, partendo da quella counter UAS.

Ma procediamo con calma. Un po’ di storia recente...

La decisione di avventurarsi nel nuovo calibro viene presa nel 2017. L’anno successivo viene già realizzato un primo prototipo del cannone e nel 2019 sparata la prima raffica ad una cadenza di 200 colpi al minuto.

Il lavoro dei tecnici e degli ingegneri vede l’arma testare e stravolgere molte soluzioni od impostazioni iniziali: il risultato dovrà essere affidabile ed innovativo, niente compromessi, si vuole un cannone compatto e leggero, dotato di un innovativo sistema di alimentazione.

Nonostante l’ufficialità non preveda mai retroscena difficili, scopriamo che sono stati anni (Pandemia compresa) duri: i componenti testati al limite, alcuni riprogettati e i fornitori, quando non all’altezza, salutati e sostituiti.

Nel 2021 viene realizzata la versione “linkless” (sistema di alimentazione senza maglie, dove le munizioni sono immagazzinate in contenitori o tamburi interni che vengono direttamente alimentati nel meccanismo di fuoco) e nel 2022 quella “linked” (utilizza nastri di munizioni che sono collegati insieme da maglie metalliche o di altro materiale). Entrambe le varianti mantengono un 80% di parti in comune.

Nel frattempo la GCU (Gun Control Unit) è pronta.

Nel 2023 arrivano il primi esemplari definitivi dell’X-GUN, contrassegnati come SN001, SN002 e SN003 portano alla qualificazione industriale.

La versione definitiva riduce di 25 kg e perfeziona il prototipo (riducendo le dimensioni dell’alimentatore del munizionamento e spostando quello elettrico dell’arma) portando a 173 kg il complesso dei componenti. Un ottimo risultato.

Nel 2024 si conseguono le certificazioni STANAG (“Standardization Agreements” sono accordi che definiscono processi, termini e condizioni standardizzati per i procedimenti comuni e il materiale militare utilizzato dai paesi membri della NATO ).

Nel 2025 avverrà l’integrazione con una piattaforma. L’X-GUN, se integrato con il meglio a livello terrestre, potrebbe fornire all’intero Continente europeo il miglior mezzo da combattimento per la fanteria.

Sicurezza nell’utilizzo e di sparo

Una delle caratteristiche nella dinamica della mitragliera è che l’arma è costantemente in sicurezza: senza l’attivazione non ci può essere caso di sparo accidentale.

Nessun “misfire”

Il termine si riferisce al malfunzionamento di un'arma da fuoco in cui il colpo non viene sparato nonostante il grilletto sia stato premuto. Questo può accadere per diverse ragioni, come un difetto nella cartuccia, problemi meccanici nel percussore o nel meccanismo di fuoco, o un'interruzione nella dinamica che dovrebbe portare all'esplosione della polvere da sparo.

Un "misfire" può essere pericoloso perché il proiettile potrebbe rimanere incastrato nella canna e causare danni o infortuni se si tenta di sparare un altro colpo senza prima risolvere il problema.

Nel caso dell’X-GUN in caso di mancato innesco di una singola munizione la mitragliera non si ferma: il tamburo rotante è alimentato elettricamente ed è totalmente indipendente dall’energia prodotta dallo sparo (vedi video in fondo).

Sniper mode: "cecchinaggio" con un 30mm

Pensando all’utilizzo concreto gli ingegneri di Leonardo hanno messo a punto una modalità particolare, quella “sniper”: la mitragliera incamera il colpo e paralizza tutti i sistemi meccanici per fornire all’arma la massima precisione e rapidità di sparo.

Per chi conosce un poligono il pensiero di poter far arrivare con precisione un colpo ad una distanza di (almeno) 3 chilometri deve rappresentare un "sogno", una suggestione che potrebbe salvare molte vite e fare una differenza non marginale, in un tempo in cui le trincee sono nuovamente realtà.

Nel film “Il cacciatore” (The Deer Hunter) uno stellare Robert De Niro insegnava nel 1978 “un colpo solo!”. Se un risultato e minori sofferenze, vista anche la sofisticazione del munizionamento, possono essere raggiunti senza sprechi di raffiche, perché non dargli retta!

Multi Fragmentation - Air-Burst Munition”: il colpo anti-drone/loitering ammunition

Il miglior arco è inutile senza frecce all’altezza. L’X-GUN prevede l’utilizzo di munizioni a frammentazione programmata (principalmente per la difesa aerea): una tecnologia fondamentale ma relativamente recente, essendo stata introdotta nei primi anni 2000.

I proiettili vengono programmati tramite un computer di bordo che comunica con un sensore nel vivo di volata per determinare il momento esatto di fuoriuscita del proiettile, permettendo così di impostare il timer per l'esplosione in modo estremamente preciso. Sottolineiamo che la munizione non viene solamente programmata a seconda della distanza dall’obiettivo, bensì anche della singola velocità di percorrenza della canna! Un lavoro di precisione iniziale che porta ad un perfetto innesco finale.

Conclusioni

In 8 anni Leonardo ha realizzato un prodotto all’avanguardia. La guerra in corso reclama già sistemi di difesa aerea da droni e munizioni circuitanti (senza dimenticare i colpi d’artiglieria) che potrebbero avere nell’X-GUN il loro campione.

L'integrazione dell'X-GUN avverrà sul veicolo datato che aziende "ben poco patriottiche" volevano imporre anni addietro al nostro Esercito o sul migliore in Europa che potrebbe essere a questo punto upgradato per uno strepitoso successo commerciale internazionale?

Leonardo sembra aver fatto egregiamente la sua parte. La politica ed i vertici della difesa faranno la loro?

Muoviamoci! Se avessimo un mezzo da combattimento moderno per ogni convegno fatto per "discuterne" ne avremmo a milioni!

Siamo al terzo anno di un conflitto globale che non ha ancora minimamente mostrato il suo reale potenziale distruttivo. Nei prossimi 3-4 anni potrebbe essere, ringraziando il cielo, concluso. Nei prossimi 3-4 anni ogni giorno perduto potrebbe tuttavia moltiplicare di molto il prezzo in vite umane, nelle attuali penose condizioni.

I nostri soldati, mentre guardano con angoscia l’orologio (e NON il calendario del 2037 come altri), attendono una risposta all'ombra di vetusti ed inadeguati veicoli da combattimento. Mezzi concepiti (autarchicamente) oltre 40 anni addietro e prodotti quando già obsoleti.

Su chi ricadrà la responsabilità nella patria mondiale dello scaricabarile?

Foto: Leonardo / USMC / U.S. Army National Guard / Esercito Italiano