La seconda campagna offensiva russa. La fine del conflitto o una corsa verso il suo allargamento?

(di Nicola Cristadoro)
07/06/24

Fine di maggio del 2024. A due anni e tre mesi dall’inizio dell’invasione, l’offensiva di primavera delle forze russe, iniziata nel mese di aprile, ha ritrovato un grande slancio.

L’analisi effettuata parte dalla considerazione della fasatura temporale del conflitto in atto, secondo il seguente criterio funzionale:

• inizio invasione, prima offensiva invernale russa e prima situazione di stallo (24 feb. – 7 apr. 2022);

• riposizionamento russo sul fronte sud-orientale (8 apr. – 28 ago. 2022);

• controffensive ucraine su Kherson e Kharkiv (29 ago. – 11 nov. 2022);

• seconda situazione di stallo ed escalation della Battaglia di Bakhmut (12 nov. 2022 – 7 giu. 2023)

• controffensiva ucraina dell’estate 2023 (8 giu. 2023 – 31 ago. 2023);

• prosecuzione della controffensiva ucraina nell’autunno 2023 (1° set. – 30 nov. 2023);

• seconda offensiva invernale russa 2023-2024 (1° dic. 2023 – 31 mar. 2024);

• prosecuzione dell’offensiva russa con la campagna di primavera (1º apr. 2024 – presente).

Tutto ha inizio al culmine della settima fase della campagna condotta da Mosca sul suolo ucraino, la cosiddetta “seconda offensiva invernale russa”. Fino a quel momento, la guerra di posizione aveva significativamente logorato le truppe del Cremlino, che ha dovuto investire moltissime risorse in continui bombardamenti con l’artiglieria e l’aeronautica per provare a sfondare l’enorme struttura difensiva creata dagli ucraini lungo una linea di contatto che si estende per circa 1.200 chilometri.

Ricordiamo che Kiev ha schierato campi minati profondi anche 15 chilometri, con una densità fino a 1.500 mine per chilometro quadrato nell’area di Avdijvka e nel settore di Donec’k.1

Le truppe russe hanno proseguito nello sforzo offensivo, tuttavia senza riportare successi rilevanti. Sul fronte opposto, gli ucraini reagivano contrattaccando regolarmente laddove gli esigui spazi di manovra lo consentissero.

Per mesi l’impressione è stata che l’isteresi sul fronte fosse destinata a perpetuarsi; in realtà, cadute le linee di difesa nei sobborghi di Bakhmut e Avdijvka, con l’esercito ucraino indebolito dalla carenza di uomini ed equipaggiamenti, le condizioni per il tentativo di una nuova avanzata da parte russa sono aumentate. I segnali di un rinnovato slancio erano chiaramente visibili.

Dopo la transizione dalla “seconda offensiva invernale” all’“offensiva di primavera”, evidentemente parti di un continuum operativo, l’unico settore in cui le forze ucraine sono riuscite, a loro volta, a mantenere un profilo aggressivo è la costa occidentale della Crimea, dove utilizzando sistemi marittimi senza equipaggio (USV) hanno conseguito qualche risultato di rilievo.

È quanto è avvenuto il 1° febbraio, quando la corvetta missilistica Ivanovets classe Tarantul-II è stata affondata (foto) nella baia di Donuzlav2 o il 14 febbraio, quando la Tsezar Kunikov, una nave da sbarco di classe Ropucha, è stata affondata al largo di Alupka dalle forze speciali della Marina ucraina del “Gruppo 13”, con l’impiego di USV del tipo Magura V5.3

Vediamo, allora, come l’offensiva russa si è sviluppata ai tre tradizionali livelli di combattimento.

In primo luogo, consideriamo il livello strategico. Come è accaduto durante la “prima offensiva invernale”, parallelamente alle operazioni terrestri, l’aeronautica russa ha condotto un’intensa campagna mirata a distruggere le infrastrutture aerei critiche dell’Ucraina.

Innanzitutto, è rilevante che, se avessimo condotto questa analisi lo scorso autunno, avremmo parlato di come i russi stavano prendendo di mira le infrastrutture critiche. Ora assistiamo certamente ad attacchi a queste infrastrutture, tuttavia, a partire dal mese di gennaio 2024,4 lo sforzo si è concentrato su quelle connesse alla base industriale della difesa ucraina, senza interruzione.5

Le armi in prevalenza usate a tale scopo sono missili da crociera Kalibr e Onyx 3M-55 (entrambi da piattaforma navale), Kh-101, Kh-555, Kh-32, Kh-69, missili aria-superficie Kh-22 (foto seguente) e missili balistici Kh-47M2 Khinzal (tutti da vettori aerei), oltre ad un elevato numero di munizioni circuitanti Shahed 131 e 136, più note come “droni-kamikaze”.

Per comprendere la portata di tali azioni e la tipologia degli obiettivi di cui si parla, pensiamo al massiccio attacco nella notte dell'11 aprile su strutture situate nelle regioni di Kharkiv, Kiev, Zaporižžja, Odessa e Leopoli.

I russi hanno lanciato attacchi aerei in tre ondate: nella prima hanno impiegato 40 droni d’attacco; verso le due e mezza del mattino, nove bombardieri strategici russi Tu-95MS sono decollati dalla regione di Murmansk; alle 4 del mattino, hanno manovrato vicino all'area di lancio e lanciato il loro carico di missili Kh-101 e Kh-555. Verso le sei del mattino, poi, sono decollati quattro Mig-31K russi, che hanno colpito i loro obiettivi con missili Kinzhal e Kh-69.6

In totale, i russi hanno utilizzato 82 armi d'attacco aereo. Le forze di difesa aerea ucraine sono riuscite a distruggere 57 bersagli aerei: 39 droni e 18 missili. Il resto, a causa del sovraccarico della difesa aerea e di un numero insufficiente di sistemi, ha raggiunto gli obiettivi e causato danni significativi.7

Nell’attacco è stata completamente distrutta la centrale termoelettrica Trypilska, nella regione di Kiev, facente parte delle centrali controllate dal gruppo Centrenergo importante azienda produttrice di energia elettrica e termica nell'Ucraina centrale e orientale. Oltre alla Trypilska, l’organizzazione comprende altre due centrali termoelettriche: la Zmiivska nella regione di Kharkiv, distrutta il 22 marzo 2024 e la Vuhlehirska, nella regione di Donec’k, occupata dai russi dal 25 luglio 2022. In seguito ai reiterati attacchi, l’azienda ha praticamente perso il 100% delle proprie capacità produttive.8

Per avere un’idea più completa sulle scelte strategiche operate dai russi sul campo di battaglia, tra gli obiettivi distrutti l’11 aprile rientrano un'infrastruttura di distribuzione del gas nel distretto di Stryi e una sottostazione elettrica nel distretto di Chervonohrad. La società Naftogaz, inoltre, ha riferito che due impianti di stoccaggio del gas hanno subito danni, specificando che, però, ne è stato ripristinato il funzionamento in tempi brevi.9 Anche durante il pesante attacco condotto all’inizio di maggio sono stati impiegati droni iraniani, missili balistici Khinzal, oltre a missili da crociera Kh-101 (foto seguente), Kh-555 e Kalibr, su tutto il territorio ucraino.10

Al di là dell’elevato tasso di consumo di questo munizionamento, oggettivamente rilevabile, è interessante capire quale possa essere il livello di produzione dello stesso, per poter valutare la portata della minaccia che rappresenta nel medio-lungo periodo.

Una stima della fine del 2023, vedeva una certa riduzione del quantitativo nella disponibilità dei russi, di alcuni dei missili della tipologia riportata.11 Non è facile, tuttavia, stabilire la capacità produttiva dell’industria bellica russa, orientata pressoché totalmente all’economia di guerra programmata da Putin.

Non è un caso che il nuovo ministro della Difesa non rivesta un grado militare come l’uscente Sergej Šojgu, ma sia un insigne economista quale è Andrej Belousov. Nel quadro della costante narrazione propagandistica del Cremlino si tratta di una figura altamente qualificata a sostenere le ragioni dei sacrifici derivanti dalla riduzione del welfare, a favore degli investimenti in armi per il mantenimento del momentum nello sforzo bellico.

A voler dare credito a fonti aperte normalmente affidabili, i numeri sul quantitativo di queste armi per l’impiego su obiettivi strategici si aggira sui droni prodotti su base mensile si aggirano 115 e i 130 missili a lungo raggio e tra i 300 e i 350 droni d’attacco, basati sui modelli forniti da Teheran. Sebbene prima della guerra la Russia avesse nel suo arsenale una scorta di migliaia di missili a lungo raggio, oggi si aggirerebbe intorno ai 700.12

Indipendentemente da quanti missili abbia realmente per proseguire nella sua campagna strategica del 2024, Mosca continuerà ad avere la capacità di costruire missili e droni e continuerà a lanciarli contro l’Ucraina. Questa realtà non cambierà per tutta la durata del conflitto. Nel frattempo, la difesa aerea attiva rimane il contrasto più affidabile agli attacchi missilistici russi, richiedendo un sostegno e rifornimenti continui da parte dei partner internazionali dell’Ucraina.

Guardiamo ora al livello operativo. I russi, impiegano sei raggruppamenti che raccolgono tutte le unità schierate lungo la linea del fronte: Sever (Nord), costituito nell’aprile 2024,13 Zapad (Ovest), Tsentr (Centro), Yug (Sud), Vostok (Est), e Dnepr.14 Gli attacchi condotti da questi raggruppamenti, oltre a sviluppare la close battle del livello tattico, mirano a costringere gli ucraini a utilizzare le riserve e logorarle fino alla distruzione.

Per i russi è importante evitare che gli ucraini siano in grado di formare future riserve, per mantenere lo slancio anche nei prossimi mesi. All’alba della prosecuzione dello sforzo bellico in quella che si intravede come “offensiva estiva 2024”, logica continuazione delle precedenti, i russi organizzano i loro raggruppamenti per non interrompere gli attacchi delle posizioni ucraine lungo tutta la linea del fronte, forti di circa 510.000 soldati.15 E il momento è per loro favorevole, in quanto le problematiche relative al reclutamento di nuove forze da mandare in combattimento hanno fatto emergere forti tensioni tra il presidente Vladimir Zelensky e l'ex capo dello stato maggiore Valery Zaluzhny, poi destituito. Alle prese di posizione di Zaluzhny, insistenti sulla necessità di incrementare il reclutamento di militari, si sono aggiunte quelle di Kyrylo Budanov - capo del servizio di intelligence militare - sostanzialmente sulle medesime posizioni.

Sempre al livello operativo, russi non solo possono usare le loro armi lungo tutta la linea di contatto in una battaglia serrata, ma sono in grado anche già attaccare diversi sistemi d’arma della parte ucraina in profondità, conducendo la cosiddetta deep battle. E gli high value targets per i russi diventano allora i sistemi lanciarazzi multipli Himars (foto seguente) e le batterie dei sistemi per la difesa aerea Patriots, questi ultimi principale “spina nel fianco” per le loro incursioni con missili e droni.

Nell’elencare i successi conseguiti, i video della propaganda russa elencano i mezzi ucraini distrutti non di origine sovietica facendo lo spelling rigorosamente in inglese, come a volerne sottolineare la provenienza da paesi della Nato. È il caso degli obici FH 70 indicati in un video preso in esame, armamento probabilmente di provenienza italiana.16 Restando sul piano della propaganda, anche i mezzi da combattimento occidentali catturati o distrutti ed esibiti in occasione di eventi di pubblica risonanza, come la parata annuale del “Giorno della Vittoria” (9 maggio),17 contribuisce ad elevare il morale delle truppe e della cittadinanza russa.

L'ultimo livello da considerare è il livello tattico, con i suoi obiettivi preferenziali. Lungo la linea di contatto i russi attaccano gli ucraini utilizzando diversi mezzi. Tra questi spiccano le munizioni circuitanti Lancet-1(Izdeliye-51 / X-51) e Lancet-3 (Izdeliye-52 / X-52), impiegate soprattutto contro posti comando, veicoli per le trasmissioni, centri logistici. Questi droni-kamikaze stanno letteralmente rivoluzionando la dottrina russa per la guerra convenzionale, soprattutto relativamente all’impiego delle artiglierie.18 Oltre a questi droni, viene fatto largo uso di bombe a caduta libera (FAB– OFAB– ODAB250/-500/-1500), trasformate con kit del tipo UMPK (Modulo di guida e correzione unificato) per conferire loro la precisione necessaria per colpire le posizioni fortificate su cui è incentrata la difesa ucraina. A titolo esemplificativo, in un solo giorno, dal 16 al 17 febbraio, sono state utilizzate 151 FAB con UMPK, di cui 94 nella zona di Avdijvka.

Secondo molti analisti la comparsa degli UMPK nell’arsenale delle Forze Aerospaziali russe rappresenta un punto di svolta nell’impiego del potere aereo durante l’attuale conflitto russo-ucraino.19 Se la battaglia di Avdijvka è quella che ha avuto maggior risonanza, quella di Ocheretyne (regione di Donec’k), a nord-ovest di Avdijvka è peculiare per l’applicazione da manuale di quella che i russi definiscono “tattica del fiore”: in pratica, una volta occupato il centro urbano principale e in base alla direzione di provenienza, le unità si aprono nelle altre direzioni per occupare i villaggi e i centri minori dislocati nei sobborghi, configurando in tal modo dei “petali” di una immaginaria corolla geografica.20 I russi stessi hanno affermato che “il fiore di Ocheretyne stava cominciando a sbocciare”:21 nel mese di aprile, in quel settore le unità russe sono riuscite a sfondare la seconda linea difensiva degli ucraini, nello sforzo di estendere la penetrazione lungo la suddetta e conquistare terreno sempre più verso occidente.

Una situazione completamente nuova si è creata, poi, a nord di Kharkiv, la seconda città più grande dell’Ucraina. È qui che agisce il nuovo raggruppamento denominato Sever, le cui unità si sono mosse lungo le direttrici nord-sud che da Belgorod adducono a Karkhiv, consolidandosi rapidamente sulle posizioni a nord della città ucraina. Vediamo, allora, quali siano gli scopi da raggiungere con questo attacco.

  • Il primo è quello di formare una zona-cuscinetto a nord di Kharkiv, che garantisca la sicurezza delle aree in prossimità di Belgorod, potenziale obiettivo delle azioni ucraine.
  • Il secondo è costringere gli ucraini a impiegare nuove riserve a nord di Kharkiv, in una situazione già carente di personale.
  • Il terzo, stabilire le basi di partenza per le future operazioni future contro la città.

Ci sono tutti gli indicatori per pronosticare il passaggio alla “offensiva estiva” russa. Se il momentum si mantiene così favorevole, è possibile che questa nuova offensiva non si limiti al Donbass, ma si estenda alla regione di Sumy, lungo una direttrice che da Belgorod va verso Kiev. Se così fosse, la linea del fronte si estenderà di altri 400-500 chilometri.

Nonostante il rinnovato slancio da parte russa di cui si è detto e i progressivi cedimenti ucraini lungo il fronte, la lunghezza dello stesso - destinata ad ampliarsi con i combattimenti condotti lungo le direttrici settentrionali che adducono a Karkhiv – prefigura ancora le caratteristiche della guerra di logoramento che, per sua natura, è orientata più alle risorse che al terreno. Quindi è fondamentale capire che in questo tipo di guerra è necessario disporre di risorse sufficienti per sostenere sforzi prolungati.

L’uso intensivo dell’artiglieria, che dall’inizio dell’invasione supporta tutti gli attacchi russi, ci può aiutare a comprendere questo principio. Secondo le stime dell’intelligence della NATO la Russia produce circa 250.000 munizioni di artiglieria al mese, ovvero circa 3 milioni all’anno.22

Le forze di Mosca nel periodo in esame stanno sparando circa 10.000 proiettili al giorno, rispetto ai soli 2.000 al giorno sparati dagli ucraini e in alcuni settori lungo il fronte il rapporto sarebbe anche peggiore.23 A dispetto degli armamenti sofisticati forniti a sostegno dell’Ucraina, è parere di diversi analisti militari che la guerra sarà probabilmente vinta o persa in base a chi sparerà il maggior numero di proiettili di artiglieria.24 La Russia impegna le fabbriche di munizioni “24 ore su 24, 7 giorni su 7”, su turni a rotazione di 12 ore. Circa 3,5 milioni di russi lavorano oggi nel settore della difesa, rispetto ai 2-2,5 milioni di prima della guerra.25 Inoltre, vi sono le ingenti importazioni da paesi che ne sostengono la causa: l’anno scorso l’Iran ha inviato almeno 300.000 proiettili di artiglieria e la Corea del Nord ha fornito almeno 6.700 container con milioni di proiettili.26

L'Enciclopedia Militare del Ministero della Difesa della Federazione Russa suddivide i tipi di fuoco di artiglieria in: fuoco su un singolo bersaglio, fuoco concentrato, concentrazione sequenziale del fuoco, fuoco di sbarramento (in movimento e stazionario), fuoco di saturazione (su obiettivi non predesignati), “pozzo di fuoco” (fuoco di supporto erogato di fronte alle proprie truppe che attaccano), zona di fuoco mobile.27 Come si può vedere la dottrina russa di impiego delle artiglierie è varia e complessa, questo perché si reputa che la chiave del successo sia il fuoco: è il fuoco che provoca danni e infligge perdite al nemico, riducendone la forza, le capacità, il numero e la volontà di resistere. È molto semplice: la manovra è necessaria per acquisire una posizione vantaggiosa per sparare e il fuoco è necessario per sconfiggere il nemico. Secondo questo principio, le munizioni di precisione non possono sostituire l’efficacia di un enorme volume di fuoco. Sarebbe come voler combattere una guerra solo con fucili di precisione, quando è necessario un intenso fuoco di preparazione (in attacco) o di sbarramento (in difesa) affinché le unità di fanteria possano manovrare. Questo è ciò che i russi stanno facendo fin dall’inizio, integrando le artiglierie con le munizioni circuitanti; nell’“offensiva di primavera”, grazie all’enorme produttività dell’economia di guerra - dove gli investimenti nel comparto militare-industriale hanno superato l’8% del Pil -28 possiamo osservare che hanno semplicemente intensificato i bombardamenti, sfruttando diligentemente il momentum.

Nella close battle gli ucraini cercano di usare i droni con l’osservazione diretta da remoto per respingere gli attacchi russi. Il problema è che questi droni hanno solo una portata limitata fino a cinque, a volte dieci chilometri, mentre l'artiglieria è posizionata a distanze di almeno 20 chilometri anche superiori. Ma non basta, in questa offensiva le artiglierie russe sono decisamente soverchianti rispetto a quelle ucraine e alle capacità controbatteria delle forze di Kiev. L’incremento degli attacchi di artiglieria condotti dai russi è rilevabile, ad esempio, in un video girato nell’area di Biloforivka (regione di Luhans’k), dove sono stati impiegati con il criterio della “saturazione” decine di razzi lanciati con BM-21 Grad e TOS-1A Buratino.29 A tale incremento non è corrisposta una capacità di reazione, soprattutto efficace, da parte ucraina.

I sistemi d'arma che sono stati consegnati dall’Occidente non hanno più la precisione che avevano all’inizio della guerra. Ad esempio, le bombe equipaggiate con il sistema JDAM, munizioni analoghe alle sopracitate UMPK russe, in grado di colpire obiettivi in profondità, vengono in gran parte neutralizzate dagli apparati di guerra elettronica degli avversari. Lo stesso accade per i missili da crociera francesi Scalp e per la loro versione britannica, gli Storm Shadow. L’attività di jamming condotta con mezzi quali il R-330Zh Zhitel è responsabile anche della riduzione dell’efficacia delle granate Excalibur e dei razzi GMLRS, sparati rispettivamente dagli obici M777 forniti dagli Stati Uniti e dagli Himars.

Negli Stati Uniti, in una dichiarazione al Congresso nel mese di marzo è stato riferito che la granata di artiglieria Excalibur da 155 mm a guida GPS “aveva un tasso di efficacia del 70% nel colpire i bersagli quando è stata utilizzato per la prima volta in Ucraina”, ma che “dopo sei settimane, l'efficacia è scesa al 6% perché i russi hanno adattato i loro sistemi di guerra elettronica per contrastarla”.30 Inoltre, il picco di efficienza di un nuovo sistema d'arma è solo di circa 2 settimane prima che siano adottate le contromisure.31 Si tratta di dati preziosi che dimostrano i continui progressi e l’attenzione posta dall’esercito russo anche nel settore della guerra elettronica.

Come se non bastasse, sullo sfondo dello scenario delineato si agita sempre lo spettro della minaccia nucleare, tanto cara alla propaganda russa. Quindi la domanda è: che cosa possono/vogliono fare i paesi che sostengono l’Ucraina?

Le forniture di armi e il relativo supporto per addestrare il personale al loro uso, tra mille tentennamenti dovuti anche alla delicata situazione in Medio Oriente, in qualche modo sono ripresi. Gli Stati Uniti e l’Europa stanno fornendo sistemi d’arma sofisticati, come, ad esempio, i sistemi missilistici superficie-superficie ATACMS.

Gli attacchi condotti con questi sistemi possono avere un effetto devastante, ma devono rispettare il principio della “saturazione”. In altre parole, questi attacchi devono essere condotti quotidianamente, in un determinato arco di tempo, in modo tale da poter realmente vedere effetti misurabili sul campo di battaglia, quali, ad esempio, la cessazione dell’offensiva russa. E ancora questi effetti misurabili non sono visibili.

Nel 2022 abbiamo potuto assistere al cosiddetto “effetto Himars”; attualmente un “effetto ATACMS” non è ancora riscontrabile. Nondimeno, la Russia può contare sul sostegno della Cina, dell’Iran, della Corea del Nord sia sul piano politico, sia su quello delle forniture di armi ed equipaggiamenti.

Il presidente ucraino Zelensky si affanna ogni giorno a spiegare in modo molto chiaro e diretto quale sia la situazione insostenibile in cui versa il suo paese e perché è così importante ricevere l'aiuto dell'Occidente, sottolineando la necessita di colpire le forze russe e le loro infrastrutture militari anche sul loro territorio. Questo aspetto è stato a lungo oggetto di controversia tra i paesi occidentali, sebbene un’autorizzazione in tal senso sia stata data, almeno da alcuni. Dopotutto, la guerra si fa in due e, da un punto di vista strettamente militare, appare fuori da ogni logica non colpire il proprio avversario nei suoi punti nevralgici, quando se ne ha la possibilità. Il resto è politica.

1 N. Cristadoro, G. Dottori, V. Ilari, M. Mussetti., Due anni dopo. Stiamo perdendo la guerra d’Ucraina? (Tavola rotonda a cura di L. Caracciolo, G. De Ruvo), Limes 1/24.

2 T. Ozberk, Ukraine Sinks Russian Tarantul-II Class Corvette With Kamikaze USV Swarm Attack, Naval News, 01/02/2024. https://www.navalnews.com/naval-news/2024/02/ukraine-sinks-russian-taran....

3 “Magura” знищилацезаря” ― розвідники потопили великий десантний корабель чф рф (“Magura” ha distrutto “Caesar” - gli esploratori hanno affondato una grande nave da sbarco della flotta del Mar Nero della Federazione Russa), GUR, 14/02/2024. https://gur.gov.ua/content/magura-znyshchyla-tsezaria-rozvidnyky-potopyl....

4 Russia strikes Ukrainian military-industrial complex facilities - Defence Ministry, Reuters, 23/01/2024. https://www.reuters.com/world/europe/russia-strikes-ukrainian-military-i....

5 Russia pounds Ukrainian energy facilities with missile and drone barrage, Al Jazeera, 01/06/2024. https://www.aljazeera.com/news/2024/6/1/russia-pounds-ukrainian-energy-f....

6 J. Kilner, Pictured: Russia’s new ultra-low-flying missile that destroyed Kyiv power plant, The Telegraph, 13/04/2024. https://www.telegraph.co.uk/world-news/2024/04/13/pictured-russias-new-u....

7 M. Oaks, Russia completely destroyed Trypilska thermal power plant with missiles, News Inside, 11/04/2024. https://insightnews.media/russia-completely-destroyed-trypilska-thermal-....

8 Russian attacks completely destroy Trypilska TPP – head of Centerenergo's supervisory board, Interfax, 11/04/2024. https://en.interfax.com.ua/news/general/979604.html.

9 M. Oaks, ibid.

11 C. Pfarrer, Russia’s Long Range Missile Stocks, X, 18/12/2023. https://x.com/ChuckPfarrer/status/1736888658530095379.

12 K. Bo Lillis, N. Bertrand, O. Liebermann, H. Britzky, Exclusive: Russia producing three times more artillery shells than US and Europe for Ukraine, CNN, 11/03/2024. https://edition.cnn.com/2024/03/10/politics/russia-artillery-shell-produ....

13 Russia Forms New ‘North’ Military Group in Regions Bordering Ukraine, Kyiv Post, 15/04/2024. https://www.kyivpost.com/post/31127.

15 S. Janoski, Ukraine says it has no reserves as Putin amasses half-million troops for summer offensive: report, New York Post, 15/05/2024. https://nypost.com/2024/05/15/world-news/ukraine-says-it-has-no-reserves....

16 Ibid.

17 The Kremlin scores propaganda points with a display of captured tanks and armour ahead of the Victory Day parade, Bne Intellinews, 08/05/2024. https://www.intellinews.com/the-kremlin-scores-propaganda-points-with-a-....

18 «Беспилотноцентричная» ударная общевойсковая бригада нового облика по опыту СВО (Brigata d'armi combinata d'attacco “senza equipaggio” con un nuovo look basato sull'esperienza dell’Operazione Militare Speciale), Topwar, 08/01/2024.

https://topwar.ru/233665-bespilotnocentrichnaja-udarnaja-obschevojskovaj....

19 M. Sparacino, Le nuove munizioni UPMB delle forze aeree russe, Analisi Difesa, 21/03/2024. https://www.analisidifesa.it/2024/03/le-nuove-munizioni-upmb-delle-forze....

20 N. Cristadoro, La guerra dei Roses, Limes 6/22.

22 K. Bo Lillis, N. Bertrand, O. Liebermann, H. Britzky, ibid.

23 Ibid.

24 Ibid.

25 Ibid.

26 Ibid.

28 AFP, Military Spending Pushes Russian Economic Growth Up, The Moscow Times, 17/05/2024. https://www.themoscowtimes.com/2024/05/17/military-spending-pushes-russi....

30 C. Panella, J. Epstein, Russia's jamming of American weapons in Ukraine is showing the US what it needs to be ready for in a future fight, Businnes Insider, 09/05/2024. https://www.businessinsider.com/russian-electronic-warfare-shows-us-need....

31 Ibid.

Foto: MoD Fed. Russa / National Police of Ukraine / X / web / U.S. Army