La Francia annuncia l’aumento della spesa per la Difesa

(di Antonino Lombardi)
24/01/23

"Mentre la guerra sta cambiando, la Francia ha e avrà eserciti pronti per i pericoli del secolo", queste le parole di Macron durante una visita alla base aerea di Mont-de-Marsan nel sud-ovest della Francia.1

Venerdì 20 gennaio, il presidente francese ha avanzato la proposta di un cospicuo aumento, di oltre un terzo fino al 2030, del bilancio della difesa portandolo a 413 miliardi di euro per il periodo 2024-2030, rispetto ai 295 miliardi di euro del periodo 2019-2025. Il bilancio militare della Francia ha raggiunto l'1,9% del prodotto interno lordo nel 2021 e l’obiettivo è quello di raggiungere il 2% entro il 2025.

Il budget andrebbe ad incidere in particolar modo sull’arsenale nucleare oltre che nell’aumento considerevole (circa il 60%) delle spese per l’intelligence, nel raddoppio del numero di riservisti e nell’implemento delle difese dagli attacchi informatici.

La Francia è l'unico Paese dell'UE (a 27 membri) con armi nucleari e Macron non nasconde l’interesse per lo sviluppo del nucleare: "La deterrenza nucleare è un elemento che rende la Francia diversa dagli altri paesi europei. Vediamo di nuovo, analizzando la guerra in Ucraina, la sua importanza vitale".

La Francia non nasconde la sua indole imperialista e anche dinanzi a degli insuccessi non limita il suo essere “prezzemolina” d’Europa. Anzi, si sforza continuamente nel voler a tutti i costi ricoprire, sempre e comunque, un ruolo da protagonista in netta controtendenza con il nostro Paese.

Come può apparire uno stato che destituisce il capo dell'intelligence militare2 per non essere stato in grado di prevedere l'invasione russa dello scorso febbraio, accusandolo di "briefing inadeguati" e una "mancanza di padronanza della materia"? Per alcuni "serio", da altri "scellerato".

Ecco, quindi, che i transalpini guardano al conflitto russo-ucraino non solo come una minaccia alle porte di casa ma anche come una ”opportunità” per farsi promotrice di un ruolo di rilievo nella controversia e per acquisire potere nella comunità e nella geopolitica internazionale. La volontà del governo francese di un esercito più reattivo e pronto ad un dispiegamento rapido ed efficiente supportato da una performante logistica e da armi all’avanguardia lo sta a dimostrare.

Il ministro della Difesa Sébastien Lecornu, ha definito la proposta di aumento del bilancio per la difesa, una “somma storica” paragonandola allo sforzo compiuto nel 1960 quando si trasformò “il modello di esercito e si intraprese la corsa per rendere la Francia una potenza nucleare autonoma”. Anche Lecornu ribadisce la volontà da parte della Francia di rimanere una potenza mondiale e che la legge per l’incremento della spesa per la difesa ha “due obiettivi: proteggerci, anche di fronte alle nuove minacce, e proiettarci all'estero, con i nostri alleati, per difendere la nostra sicurezza e i nostri valori”.

Il progetto deve essere votato dal parlamento e anche se Macron non ha la maggioranza nei due rami del parlamento, egli confida nei partiti conservatori e di estrema destra nonché nei vertici militari che da tempo lamentano il ridimensionamento dei loro budget.

Mentre gli esponenti della difesa riuniti a Ramstein venerdì non hanno convinto la Germania in merito alla fornitura di carri armati all'Ucraina, ricordiamo che la Francia ha già inviato in Ucraina 18 cannoni Caesar, sei cannoni TRF1, due sistemi di difesa aerea Crotale, lanciarazzi, armi anticarro e antiaeree, veicoli blindati, munizioni e pare invierà anche veicoli corazzati di sorveglianza e da combattimento AMX-10 RC. Oltre a ciò ha in previsione di addestrare almeno duemila soldati ucraini nel prossimo futuro.

Intanto i transalpini hanno sottoscritto un contratto con Thales e Sebena Technics per la modernizzazione della flotta da trasporto militare CN235. Sarà fornita un’avionica di ultima generazione derivata dalla suite TopDeck utilizzata su aerei commerciali ed una nuova versione del radioaltimetro proteggerà il velivolo da interferenze 5G garantendo sicurezza ed alte prestazioni.

Yannick Assouad, vice presidente esecutivo di Thales ha affermato che "l'aggiornamento dell'avionica CN-235 darà alle forze francesi un nuovo vantaggio tecnologico. Le maggiori capacità, la maggiore disponibilità della flotta e un'estensione della durata oltre il 2040 porteranno reali benefici operativi alle forze armate francesi"3.

1 reuters

2 generale Eric Vidaud

3 thalesgroup.com

Foto: Élysée