Groupement de commandos de montagne della 27ᶱ brigade d’infanterie de montagne

(di Tiziano Ciocchetti)
15/01/21

Nell’incidente del 25 novembre 2019, allorquando un elicottero d’attacco Tigre e uno da trasporto Puma si scontrarono nei cieli del Mali (provocando la morte di 13 soldati francesi), durante una incursione contro un gruppo jihadista, a bordo del secondo c’erano anche 4 soldati del GCM (Groupement de Commandos de Montagne) facente parte della BIM (Brigade d’Infanterie de Montagne).

Poco conosciuti tra la famiglia delle forze speciali francesi, attualmente sono fortemente impegnati nel Mali – Operazione Barkhane – contro i gruppi jihadisti, spesso cooperando con il 4° RHFS (Régiment d’Hélicoptères des Forces Spéciales). Il binomio commando/elicottero sta conseguendo grossi successi nel Sahel, in quanto i jihadisti si muovono rapidamente, in piccoli gruppi, spesso a bordo di pick-up Toyota carichi di mitragliatrici e lanciarazzi, quindi diventa indispensabile prevenirli, tendendogli agguati quando pensano di essere al sicuro.

Il loro scopo è esercitare una pressione permanente sui gruppi terroristici armati, sia attraverso operazioni pianificate che attraverso incursioni rapide in tutto il Mali. Diverse missioni importanti sono state condotte in questi ultimi mesi, permettendo di eliminare diversi jihadisti e recuperare grossi quantitativi di armi e munizioni.

Le montagne sono l’ambiente naturale per gli operatori del GCM in Francia, un ambiente pericoloso che richiede una attenzione estrema. Grazie a tale addestramento, gli operatori sono in grado di svolgere missioni in vari teatri operativi, spesso contro obiettivi di alto valore strategico.

Il reclutamento degli operatori è molto selettivo. Tutti provengono dalle truppe di montagna e sono sportivi affermati. "Siamo impiegati come fanti d'élite ma di fatto siamo specialità combinate: abbiamo anche tra noi cavalieri, genieri, trasmettitori o artiglieri" specifica un ufficiale del reparto.

Questa diversità consente al gruppo di riunire tutte le competenze necessarie per azioni speciali, spesso svolte in totale autonomia, come missioni di ricognizione in profondità nelle aree urbane, combattimenti in ambiente boschivo e desertico, incursioni in profondità a bordo di veicoli leggeri.

Le missioni di attacco diretto, dietro le linee nemiche rimangono al centro delle attività operative degli operatori del GCM.

“I miei uomini non sono semplici esecutori, li considero tutti dirigenti. Le nostre missioni richiedono professionalità e accuratezza nella valutazione del rischio. Le nostre azioni offensive sono pensate per la neutralizzazione di obiettivi difficili e di alto valore strategico”, aggiunge l’ufficiale francese.

Foto: Ministère des Armées