Al-Jazeera, governo italiano nel ciclone: "Pagati riscatti milionari ai terroristi"

(di Franco Iacch)
09/10/15

Un'indagine di sei mesi condotta dal “Nucleo Investigativo di Al Jazeera” avrebbe gettato luce sul mondo oscuro dei negoziati per il rilascio di ostaggi, ed avrebbe rivelato il modus operandi di alcuni governi che sceglierebbero di pagare i riscatti.

In un caso l'Italia avrebbe pagato svariati milioni di dollari per la liberazione di uno italiano e di una giornalista belga. In un altro, Al Jazeera avrebbe ottenuto le fotografie di un riscatto in denaro, per 11 milioni di dollari, che sarebbe stato pagato dall’Italia al gruppo armato siriano, al-Nusra, in cambio del rilascio di due operatori umanitari.

I file segreti ottenuti da Al Jazeera rivelerebbero anche come l'Italia sarebbe intervenuta nei negoziati con i pirati somali ed avrebbe mediato un accordo per pagare 525 mila dollari per il rilascio di due soggetti. Italiani e sudafricani avrebbero poi servito ai media una storia falsa, sostenendo un audace raid condotto dai militari somali, sostenuti dall'Occidente, per liberare gli ostaggi.

Potrebbe scatenare un putiferio in Italia il nuovo documentario di Al Jazeera dal titolo “The Hostage Business”, che andrà in andrà lunedì prossimo, 12 ottobre. Al Jazeera sarebbe entrata in possesso anche di fotografie che mostrerebbero gli undici milioni di dollari in contanti che sarebbero stati consegnati lo scorso gennaio agli emissari del fronte al-Nusra, legato ad al-Qaeda. Il denaro, sempre secondo Al Jazeera, sarebbe servito per la liberazione delle operatrici umanitarie rapite. Sempre la tv araba, sostiene il pagamento di un altro riscatto che sarebbe avvenuto per la liberazione di altri due soggetti tenuti in ostaggio in Somalia ed il segreto imposto dalle autorità sulle dinamiche anche ai familiari degli ostaggi.

Il governo italiano si sarebbe rifiutato di commentare i risultati di Al Jazeera, affermando la sua politica di "non pagare riscatti”.

Il documentario, The Hostage Business, esplora anche il caso del giornalista statunitense James Foley, decapitato dallo Stato Islamico nell’agosto dello scorso anno.