Purtroppo (non) diamo i numeri

(di Andrea Cucco)
26/04/23

Sono al via nel continente europeo diverse esercitazioni militari. Mentre leggiamo, ad esempio, è in corso (fino al 23 giugno) la Defender 2023, esercitazione congiunta multinazionale diretta dal comando europeo degli Stati Uniti.

A quanto apprendiamo dal portale della Difesa USA, verranno coinvolti 9.000 militari statunitensi e 17.000 da 26 nazioni alleate e partner, per dimostrare la capacità delle forze armate statunitensi di dispiegare rapidamente truppe e attrezzature credibili per il combattimento al fine di rassicurare gli alleati, scoraggiare coloro che minacciano la pace in Europa e difendere il continente dall'aggressione.

A seguire verrà ritualmente la principale esercitazione annuale: la Defender Europe 2023. Lo scorso anno ha visto coinvolti meno di 9.000 soldati (tra statunitensi e di 11 alleati e partner - foto apertura), mentre nel 2021 furono interessati 28.000 militari da 26 paesi.

Nel momento in cui mezzo milione di uomini si stanno scannando ad est dell’Europa, qualche decina di migliaia di soldati mobilitati come sforzo dimostrativo e deterrente sono adeguati?

Ricordiamo il numero dei militari coinvolti in alcune delle ultime esercitazioni russe (foto seguente) con i rispettivi amici ed alleati...

Zapad 2021: 200.000

Kavkaz 2020: 80.000

Tsentr 2019: 128.000

Vostok 2018: 300.000

La riflessione che forse dovremmo cominciare a fare (con 14 mesi di ritardo) è: “in caso di guerra, chi andrà a combattere? Come raggiungeremo una massa critica che possa fermare un’avanzata?”.

L’Italia non dovrebbe, alla luce di quanto anzidetto, preoccuparsi di costruire una riserva di forze credibile, se non per qualità, almeno per quantità?

Al momento la principale missione della nostra Difesa è ancora rappresentata dai 5.000 militari di Strade Sicure che, al posto di addestrarsi (leggi “combattere”) in scenari di guerra, contribuiscono alla pubblica sicurezza nel paese europeo con il più alto numero di forze dell’ordine per numero di abitanti.

In tempo di guerra (mondiale!), continuiamo a nascondere la polvere sotto al tappeto con ridicoli provvedimenti di aumento degli organici fino a 10.000 unità di personale militare altamente specializzato nei settori tecnico-logistici e sanitario”, o cominciamo a preoccuparci di disporre di riserve a 5 zeri?

Mentre cerchiamo baldanzosamente il nostro "posto al sole", non dovremmo tentare di somigliare - se non alla Finlandia (ultimo paese entrato nella Nato: 900.000 riservisti*) - almeno alla Grecia (220.000 riservisti) o al Portogallo (211.700 riservisti)?

https://www.globalfirepower.com/active-reserve-military-manpower.php

Foto: U.S. Army National Guard / MoD Fed. Russa