Camerun: esercito accusato da Amnesty di violenze contro Boko Haram

(di Giampiero Venturi)
15/09/16

Le denunce sono di metà luglio. In realtà i fatti hanno origine con la vasta operazione militare intrapresa dalle Forces Armées Camerounaises contro gli estremisti islamici di Boko Haram, attivi nel nordovest del Paese, ai confini con Ciad e Nigeria.

Secondo Amnesty International circa 200 persone sarebbero state prelevate dall’esercito nel 2014 nei villaggi di Magdeme e Doublé e di 130 di loro non si avrebbe più notizia.

Il Ministero della Difesa di Yaoundé, sostiene che 70 degli arrestati, sarebbero stati membri o fiancheggiatori del gruppo jihadista terrorista Boko Haram, da un anno molto attivo alla frontiera tra Camerun e Nigeria.

L’operazione sarebbe stata compiuta dagli uomini del BIR (Bataillon d’Intervention Rapide), reparto dell’esercito del Camerun che dipende direttamente dal Presidente della Repubblica. Molto popolare in tutto il Paese per i servizi resi ai confini settentrionali dove la popolazione è esposta alle incursioni islamiste, contende al Groupement polyvalent d’intervention de la Gendarmerie Nationale (GPIGN) lo status di forza d’élite. L’esercito del Camerun, considerato di ottimo livello per gli standard africani, conta circa 30.000 effettivi ed è appoggiato da 9.000 uomini della Gendarmeria. Gli enormi sforzi fatti da Yaoundé per combattere il terrorismo, sfociati in guerra aperta tra il 2014 e il 2016, fanno i conti ora con l’interessamento di Amnesty, intenzionata ad andare fino in fondo per rivelare casi di torture, esecuzioni e arresti arbitrari.

(foto: Armée Camerounaise)