La CPI incrimina due ufficiali russi per crimini di guerra

(di Antonino Lombardi)
06/03/24

La Corte Penale Internazionale (CPI) ha emesso martedì mandati di arresto per presunti crimini di guerra in Ucraina contro due alti ufficiali russi.

Dopo il mandato di arresto di esattamente un anno fa a carico di Putin per il suo ruolo nella deportazione dei bambini che vivono in Ucraina (Mandato di arresto a carico di Putin per crimini di guerra), la Corte Penale Internazionale dell’Aja , la Camera preliminare II della Corte penale internazionale, composta dal giudice Rosario Salvatore Aitala, dal giudice Tomoko Akane e dal giudice Sergio Gerardo Ugalde Godinez ha spiccato mandati di arresto a carico di Sergej Ivanovič Kobylash e Viktor Nikolaevič Sokolov.

I due militari sono stati ritenuti responsabili del crimine di guerra consistente nel dirigere attacchi contro obiettivi civili e per aver causato danni accidentali eccessivi a civili o danni ad obiettivi civili nonché del crimine contro l'umanità di atti disumani ai sensi dell'articolo 7, paragrafo 1, lettera k), dello Statuto di Roma.

Secondo al Corte vi sono ragionevoli motivi per ritenere che i due alti ufficiali abbiano una responsabilità penale individuale non solo per aver posto in essere le condotte su menzionate congiuntamente o tramite altri ma anche per non aver esercitato un adeguato controllo sulle forze sotto il loro comando.

La II Camera preliminare ritiene i due militari responsabili degli attacchi missilistici effettuati dalle forze sotto il loro comando contro numerose infrastrutture elettriche in Ucraina tra "almeno il 10 ottobre 2022 e almeno il 9 marzo 2023", ha spiegato la CPI.

Il procuratore della CPI, Karim Khan, ha affermato di aver "ripetutamente sottolineato che i responsabili di azioni che hanno un impatto su civili innocenti o su oggetti protetti dovrebbero sapere che tale condotta è regolata da una serie di norme riflesse nel diritto internazionale umanitario".

Foto: CPI