Gli aerei da combattimento multiruolo: il DH.98 Mosquito

(di Francesco Sisto)
11/09/23

Il de Havilland DH.98 Mosquito (zanzara) fu uno dei più importanti aerei della Royal Air Force attivi nella Seconda guerra mondiale. Inoltre, il velivolo fu assai versatile pressoché quanto lo Junkers Ju 88 (vedi articolo "Gli aerei della Luftwaffe: lo Junkers Ju 88").

Il Mosquito venne impiegato come bombardiere leggero, cacciabombardiere, caccia notturno, aereo d’attacco, aereo da ricognizione ed esploratore (pathfinder). La “zanzara” fu destinata anche ad uso civile. I principali utilizzatori del mezzo furono la Royal Air Force, la Royal Canadian Air Force, la Royal Australian Air Force e l’United States Army Air Force.

L’aereo fu prodotto dal 1940 al 1950, e furono realizzati quasi 8000 esemplari. I britannici usarono il mezzo fino ai primi anni Sessanta.

Il bimotore fu costruito dalla de Havilland Aircraft Company; il primo prototipo prese il volo la prima volta il 25 novembre del 1940 pilotato da Geoffrey de Havilland Jr (ottenendo buoni risultati), ed entrò in servizio attivo nel novembre del 1941. In quel momento era uno dei velivoli attivi più celeri al mondo.

È bene precisare che nel piano originale il Mosquito doveva essere un bombardiere disarmato fornito di una velocità superiore a quella dei caccia!

Nonostante le buone prove del mezzo, i vertici politico-militari del Regno Unito inizialmente ebbero molte perplessità. In seguito alla battaglia d’Inghilterra, venne fatta una prima ordinazione di 20 bombardieri e 30 caccia.

Alla fine, nel corso della guerra il Mosquito si rivelò essere un ottimo mezzo. Come accennato in precedenza, il bimotore fu realizzato in gran numero e numerose furono le varianti prodotte.

È bene sottolineare che il velivolo era dotato di una straordinaria rapidità in grado di sfuggire ai caccia nemici. Inoltre, le serie più avanzate furono munite di cabine pressurizzate e tutte erano fornite di una strumentazione innovativa.1

Durante il conflitto i Mosquito, come caccia puri, servirono soprattutto in funzione di intercettori notturni sul suolo del Regno Unito, dove furono in grado di “buttare giù” un discreto numero di bombardieri e bombe volanti V1 (Fieseler Fi 103) del Terzo Reich.

Come bombardiere, il velivolo non riuscì a uguagliare i notevoli risultati dei quadrimotori pesanti. Comunque, il mezzo fu in grado di trasportare una “Blockbuster bomb” da 4000 libbre (1800 kg).

Egregi risultati i Mosquito li ottennero come cacciabombardieri, e spesso vennero scelti per effettuare incursioni “particolari”. A tale riguardo, degna di nota fu l’operazione Jericho del 18 febbraio del 1944 ad Amiens in Francia. In quell’azione due “zanzare” e due Hawker Typhoon andarono persi.

Il “settore” nel quale – molto probabilmente – i Mosquito furono sublimi, fu quello degli esploratori. Infatti, nelle notti più buie, “grazie all’esperienza dei piloti e agli strumenti modernissimi di cui disponevano, essi collocavano con precisione le bombe incendiarie speciali per segnalare i bersagli, così i bombardieri strategici potevano poi intervenire con sicurezza”.2

Il bimotore, nel corso della guerra, venne utilizzato sul fronte occidentale, nel Mediterraneo, in Medio Oriente, in Italia e nell’Asia-Pacifico.

Il de Havilland DH.98 Mosquito (B Mk.XVI) aveva un’apertura alare di 16,51 m, altezza 5,31 m e lunghezza 13,56 m. Il peso a vuoto era di 6486 kg, mentre carico 8210 kg.

Motore: 2 Rolls-Royce Merlin V-12, potenza 1710 CV. La velocità massima era di 668 km/h a 8500 m e la quota di tangenza era di 11000 m.

L’armamento era composto da 4 mitragliatrici Browning da 7,7 mm e 4 cannoni Hispano da 20 mm. Inoltre, il mezzo poteva trasportare fino a 1800 kg di bombe.

Il Mosquito poteva contare su un equipaggio di 2 uomini.

1 Cfr. G. Bonacina, Il Mosquito, in Storia Illustrata n°149, 1970, p.118.

2 Ibidem

Foto: RAF / web