Le unità sono ancora suddivise in naviglio da guerra e da trasporto; il naviglio da guerra è ripartito in specie, ordine e tipo con l’introduzione di 26 tipi di navi per un totale di 76 unità (un vascello di 3° ordine, nove fregate di di 1° e 2° ordine a elica, dieci fregate di 1° e 2° ordine corazzate, due fregate di 2° ordine a vela, quattro corvette di 1° e 2° ordine a elica, due corvette di 1° ordine corazzate, 15 corvette di 1°, 2° e 3° ordine a ruote, nove corvette di 1°, 2° e 3° ordine a vela, una corvetta di 1° ordine con ariete, quattro brigantini a vela, 11 avvisi di 1a e 2a classe a ruote e otto cannoniere di 1a e 2a classe a elica) di cui 61, poco più dell’80% propulse a vapore (elica o ruote), e il resto a vela. La situazione delle navi a vapore, tipo di propulsione ormai imperante nelle maggiori Marine, risulta incrementata del 10% rispetto al momento dell’unificazione.
Il naviglio da trasporto comprende 22 navi, per la maggior parte (poco più del 75%) con propulsione a vapore, classificate secondo la portata (1a , 2a , 3a classe) e cinque rimorchiatori. Il numeroso naviglio da trasporto, circa ⅓ della linea navale, sta ad indicare quanto ancora la Marina sia impegnata in compiti di trasporto anche civile in appoggio alla pur crescente rete ferroviaria ma non ancora sufficiente al fabbisogno della nazione e di trasferimento di truppe a sostegno delle operazioni delle forze di Polizia e dell’Esercito nelle regioni meridionali impegnate nella lotta contro il brigantaggio.
Fonte: Marina Militare
(nella foto la pirofregata Regina Maria Pia)
