Tensioni tra la Cina e le Filippine

(di Tiziano Ciocchetti)
05/05/21

Da ormai più di un mese il governo di Manila sta denunciando le continue violazioni della sovranità territoriale filippina da pare dei cinesi. A fine marzo ben 200 navi sono state avvistate nella zona della barriera corallina di Pentecoste, ritenute appartenenti alla PLAN Coastal Defense Force. Le unità navali erano ormeggiate a Whitsun Reef, a circa 320 chilometri a ovest dell’isola di Palawan, e all’interno della ZEE (Zona Economica Esclusiva) filippina, come definita dalla ICC (International Court of Arbitration).

Il Whitsun Reef appartiene all’arcipelago delle Spratly, il cui territorio è rivendicato da Brunei, Cina, Malesia, Filippine, Taiwan e Vietnam.

Infatti, per la Cina, la barriera corallina di Pentecoste fa parte dell'arcipelago “Nansha” (nome cinese delle Isole Spratly) di cui, de facto, ha preso il controllo nonostante le rivendicazioni dei paesi rivieraschi di cui è ancora oggetto.

Questa non è l'unica barriera corallina o isolotto filippino su cui Pechino vuole mettere le mani. La prima è stata quella di Mischief Reef (foto), negli anni '90 dello scorso secolo. Poi è stata la volta di quella di Scarborough nel 2012. La Corte Permanente di Arbitrato dell'Aia ha sentenziato, nel 2016, che i reclami cinesi sulle isole del Mar Cinese Meridionale non aveva basi legali e che Pechino non aveva "diritti storici" da poter accampare. Tuttavia, ciò non ha modificato l'atteggiamento delle autorità cinesi.

Negli ultimi anni la Cina ha trasformato sette barriere coralline contese in basi insulari, installandovi bolle A2/AD (con sistemi missilisti antinave e superficie-aria), contribuendo enormemente ad aumentando le tensioni nella regione.

Le Filippine considerano le Spratly, dove occupa nove isole e isolotti, come parte della loro provincia occidentale di Palawan.

Inoltre, dallo scorso gennaio, la Guardia Costiera cinese è autorizzata a usare la forza, senza preavviso, contro qualsiasi nave che navighi, senza autorizzazione, nelle acque sotto la sua giurisdizione. Ciò include anche le acque che circondano gli isolotti passati sotto il controllo cinese. Infatti, gli incidenti con la Guardia Costiera filippina e i pescatori, nelle ultime settimane, si sono moltiplicati.

Il 3 maggio scorso Manila ha protestato contro le “molestie” ai danni delle navi filippine che pattugliano vicino lo Scarborough Reef da parte della Guardia Costiera cinese. Il ministro degli Esteri filippino ha definito "bellicose" le azioni intraprese da Pechino.

Il ministro ha inoltre denunciato "il blocco navale, le manovre pericolose e le minacce via radio della Guardia Costiera cinese contro le unità navali filippine che effettuavano pattugliamenti ed esercitazioni legittime" nei pressi dello Scarborough Reef, il 24 e 25 aprile scorsi.

Foto: China MoD / AMTI