MIBIL: le Forze Armate italiane addestrano la guardia presidenziale libanese

(di Stato Maggiore Difesa)
15/07/17

Oggi si è conclusa la seconda sessione del corso di addestramento e riqualificazione svolto nell’ambito della Missione Militare Bilaterale Italiana in Libano (MIBIL) a beneficio di personale selezionato cui è devoluta la tutela del presidente della Repubblica libanese e della sua famiglia.

Il corso denominato “Presidential Guard Special Training – Basic” è stato imperniato sulla condivisione e sulla pratica delle procedure di difesa personale, scorta, protezione e guida operativa (“Close Protection Team”) nonché sulle tecniche e tattiche di movimento e combattimento in aree urbane (“Close Quarter Battle Training”) e di estrazione di persone da ambienti o edifici compromessi.

L’attività formativa, della durata di cinque settimane e che verrà reiterata nei prossimi mesi attraverso la condotta di una fase “intermedia”, ha interessato un’aliquota iniziale di 45 membri della guardia presidenziale (fra i quali 4 ufficiali) dei quali solamente 38 hanno concluso con esito positivo il relativo corso. La condotta del percorso di riqualificazione è stata delegata ad un Mobile Training Team enucleato dal Comando Forze Speciali Interforze (COFS) guidato da personale del Gruppo Intervento Speciale (GIS) dei Carabinieri e comprendente elementi del 9° reggimento d’assalto “Col Moschin” e del Gruppo Operativo Incursori (GOI) della Marina Militare.

Il corso si è concluso con la conduzione di una dimostrazione pratica estremamente realistica del livello addestrativo raggiunto dagli allievi, al quale hanno presenziato – oltre a importanti autorità libanesi – l’ambasciatore d’Italia in Libano, S.E. Massimo Marotti, il gen.d. Nicola Zanelli comandante del COFS, l’addetto militare in Libano gen.Pierluigi Monteduro, Il gen.b. Salvatore Radizza comandante la MIBIL e il col.Gianluca Feroce, attuale comandante del GIS.

La MIBIL, operante in Libano dal 2015, sviluppa attività di assistenza militare (formazione ed addestramento) in favore delle Forze Armate e delle Forze di Sicurezza locali, inquadrandosi nel più ampio contesto internazionale che si propone di supportare le istituzioni della nazione mediorientale affetta da gravi disagi sociali ed economici - con possibili ripercussioni sulla situazione di stabilità interna – in conseguenza della perdurante crisi siriana.