Libia: feriti gravi in attentato Zliten curati in Italia

(di Stato Maggiore Difesa)
11/01/16

I feriti sono giunti in Italia questo pomeriggio a bordo di un C-130J dell’Aeronautica Militare - allestito per il trasporto sanitario - che insieme ad altri assetti messi a disposizione dalla Difesa hanno consentito di realizzare l’operazione.

In particolare, il Ministero della Difesa ha messo a disposizione i propri assetti interforze che coordinati dallo Stato Maggiore della Difesa, per il tramite del Comando Operativo di Vertice interforze, hanno condotto con successo il delicato trasporto.

Il velivolo, partito all'alba dall’aeroporto di Pratica di Mare, è atterrato all’aeroporto di Misurata dove un Team sanitario militare interforze italiano ha provveduto all’imbarco dei feriti a bordo dell’aereo che è ripartito per l'Italia. La ricezione e l’assistenza sanitaria a bordo è stata garantita da un equipe interforze di 14 medici, infermieri specializzati e assistenti di sanità tutti provenienti dal Policlinico Militare del Celio in Roma.

Nel dispositivo militare erano comprese anche unità delle Forze Speciali per la sicurezza e mezzi aerei per la sorveglianza.

La richiesta d’aiuto per le cure dei feriti gravi è giunta dal Consiglio di Presidenza libico al Governo Italiano. È stato così deciso l'intervento umanitario che è consistito nel trasporto di 15 libici da Misurata a Roma per il ricovero nel policlinico militare Celio.

Per quanto attiene alle condizioni dei 15 feriti: due, più gravi, sono stati ricoverati in rianimazione e i restanti, che hanno subito vari traumi e sono stati già trattati dai sanitari libici, sono stati ricoverati presso altri reparti del Policlinico Militare del Celio. Nessuno dei feriti è in prognosi riservata.

Successivamente potranno essere assegnati ad altre strutture sanitarie specializzate in Italia.

All'intervento di emergenza, oltre al Ministero della Difesa, hanno contribuito i Ministeri degli Affari Esteri, dell'Interno e della Salute e le competenti autorità libiche - e si è svolto ponendo in essere tutte le predisposizioni necessarie ad assicurare l'incolumità del personale impiegato e sotto il coordinamento della Presidenza del Consiglio.

Si è tratta di un concreto gesto di solidarietà e di attenzione dell'Italia nei confronti del popolo libico in una fase particolarmente delicata dell’attuale processo di stabilizzazione del Paese.