Kosovo: il comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze visita i militari italiani

(di Stato Maggiore Difesa)
06/10/16

Nella giornata di ieri, l’ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze (COMCOI), ha incontrato in Kosovo i militari del contingente italiano impiegato nella missione NATO Kosovo Force (KFOR).

All’aeroporto di Pristina, è stato accolto dal generale di divisione Giovanni Fungo, comandante della missione dallo scorso 1 settembre, che ha illustrato al COMCOI la situazione operativa corrente e insieme hanno raggiunto Pec/Peja, sede del Multinational Battle Group West, su base 62esimo reggimento fanteria. La visita è poi proseguita alla base dei carabinieri del Multinational Specialized Unit di Pristina dove il COMCOI ha incontrato l’ambasciatore d'Italia, Piero Cristoforo Sardi.

L’ammiraglio Cavo Dragone ha espresso parole di apprezzamento per l’impegno di KFOR che contribuisce al mantenimento della pace e della stabilità in Kosovo e nell’area balcanica, una regione storicamente complessa e ponte tra occidente ed oriente.

Nel rivolgersi ai militari italiani ha sottolineato: “state continuando a guadagnare la fiducia della popolazione del Kosovo agendo con impegno, umanità, e professionalità”. “Rappresentate un grande Paese, un esempio, nel mondo, in particolare in questo momento storico nel quale l’Italia, l’Europa e l’intera comunità internazionale si trovano ad affrontare nuovi e mutevoli situazioni di crisi. Siate consapevoli del vostro compito” e concludendo “continuate a lavorare con la stessa passione di sempre”, ha concluso l’ammiraglio.

L’Italia, con gli oltre 550 militari appartenenti alle tre forze armate e all’Arma dei Carabinieri, rappresenta uno dei principali sostenitori della missione in Kosovo, dove opera dal 1999 per la stabilizzazione di questa delicata zona dei Balcani e dal 2013 mantiene la leadership della missione.

Il Multinational Battle Group West, composto anche da sloveni, austriaci e moldavi, opera nella regione ovest del Kosovo ed è responsabile anche della protezione del monastero di Visoki – Decani, importante luogo di culto ortodosso entrato nel 2004 tra i siti tutelati dall’UNESCO e unico luogo del Kosovo dove KFOR è ancora il responsabile diretto della sicurezza.

La Multinational Specialized Unit è impegnata tra le altre cose nella vigilanza del ponte sul fiume Ibar che divide la città Mitrovica, luogo simbolo di una divisione etnica e sociale non ancora del tutto risolta. Inoltre, dal 1 giugno, un nuovo assetto specialistico di ricerca informativa, a guida italiana è diventato parte integrante della forza multinazionale della KFOR.