Soccorso Aereo: conclusa a Frosinone l’esercitazione Grifone 23

(di Stato Maggiore Difesa)
14/07/23

11 elicotteri in totale di cui 2 stranieri, 48 ore di volo e 65 missioni diurne e notturne sono i numeri dell’esercitazione Grifone 2023 per simulare scenari tanto più simili alle possibili emergenze di Ricerca e Soccorso reali.

Piloti ed equipaggi provenienti dall’Aeronautica Militare (con 2 TH-500B ed un HH-139B), dall’Aviazione dell’Esercito (1 NH-90), dalla Marina Militare (1 MH-90A), dai Carabinieri (1 AW-139), dalla Polizia di Stato (1 AW-139) e dalla Guardia di Finanza (1 AW-169 e 1 AW-139) hanno operato insieme ad 1 A-555 dell’Armée de l’Air e de l’Espace francese e 1 S-76 dell’Ejercito del Aire y del Espacio spagnolo, a riprova del carattere internazionale dell’evento.

430 gli specialisti coinvolti a vario titolo nella complessa organizzazione e approntamento del Posto Base Avanzato (PBA) all’interno dell’aeroporto “G. Moscardini”, sede del 72° stormo, ente che ha fornito un notevole supporto logistico. E poi ancora personale del corpo delle infermiere volontarie della CRI (qualificate AASAR), personale sanitario dell’ARES 118 Lazio, della Croce Rossa Italiana, volontari della Federazione Pronto Intervento Volontariato della Protezione Civile del Lazio; finanche un gruppo di 6 “survivors” – nell’ambito degli scenari esercitativi - ha svolto un modulo di addestramento alla sopravvivenza in montagna.

Hanno assistito ad alcune fasi dell’esercitazione anche 15 osservatori stranieri di 8 nazioni partner e rappresentanti dei centri di coordinamento soccorsi di Spagna, Francia e Svizzera.

Come ha evidenziato il direttore dell’esercitazione, colonnello Giacomo Zanetti, la Grifone è “un’opportunità aperta a tutto il mondo della Ricerca e Soccorso. Serve per conoscersi meglio e addestrarsi come un’unica squadra, scambiando esperienze, tecniche, procedure per il nobile fine della salvaguardia della vita umana”.

Gli elicotteri - coordinati dall’A.M. - e le squadre terrestri - coordinate dal CNSAS del Lazio - hanno utilizzato aree dei Monti Simbruini e dei Monti Lepini per coprire tutta la possibile tipologia di missioni operative in ambiente impervio, evidenziando ancora una volta la competenza e le capacità tecniche di tutti i partecipanti.