90 anni fa il NORGE partiva per il Polo Nord

(di Aeronautica Militare)
10/04/16

Il 10 aprile di 90 anni fa, il colonnello Umberto Nobile partiva dall'aeroporto di Ciampino ai comandi del dirigibile “Norge” per raggiungere, attraverso l’Inghilterra, la Russia, la Norvegia e le Isole Svalbard, dopo poco più di un mese il Polo Nord.

L’iniziativa fu ideata contemporaneamente dal celebre esploratore Roald Amundsen e dal colonnello Umberto Nobile, direttore dello Stabilimento Aeronautico di Roma. Amundsen, dopo aver tentato invano di raggiungere il Polo Nord con degli aerei, chiese all’Aero Club norvegese di acquistare un dirigibile, mezzo dotato di grande autonomia, capace di effettuare grandi traversate senza richiedere rifornimenti; la scelta era caduta sull’N-1, costruito in Italia da Nobile, e acquistato grazie ai finanziamenti forniti da un amico dello stesso Amundsen, Lincoln Ellsworth.

La preparazione tecnica dell’impresa e l’allestimento delle basi lungo il percorso furono compiute dal governo italiano. Giunto in Norvegia, e presi a bordo Amundsen ed Ellsworth alla Baia del Re (isole norvegesi Svalbard), alle 9.50 dell’11 maggio partì per l’ultima tappa della trasvolata polare. Il giorno dopo, alle 1.30, sorvolò il Polo Nord sul quale vennero lanciate tre bandiere: quella italiana, la norvegese e, in onore del finanziatore ufficiale dell’impresa, l’americana, anche se, come si è detto, molti dei costi furono sopportati dal governo italiano.

Il 14 alle 7.30 il “Norge” approdò a Teller, in Alaska, dopo aver percorso 5.300 km in 70 ore e 40 minuti. La spedizione, ufficialmente la prima a raggiungere il Polo Nord, ebbe successo solo grazie all’ingegno, alla professionalità e all’abilità di Umberto Nobile e della Regia Aeronautica che lo aveva supportato in ogni fase.

La costituzione della Regia Aeronautica in forza armata autonoma, il 28 marzo 1923, contribuì notevolmente allo sviluppo dell’aviazione italiana: le imprese eccezionali di quegli anni, che ebbero una risonanza mediatica a livello mondiale, ne furono la testimonianza. Gli anni successivi al termine della Grande Guerra videro gli Stati competere per la conquista di nuovi territori geografici in una sorta di gara scientifica. In particolare, gli aviatori italiani, si resero protagonisti di eccezionali trasvolate, molte delle quali effettuate con degli idrovolanti, come quelle di Francesco De Pinedo.