U.S. Navy: ripristinata dopo sette anni la Seconda Flotta. Parola d'ordine "imprevedibilità"

(di Matteo Acciaccarelli)
07/05/18

A seguito dell’aumento, negli ultimi anni, delle attività navali russe nell’Artico e nel Nord Atlantico, la Marina statunitense ha deciso di riattivare la Seconda Flotta, che era stata sciolta sette anni fa. L'assetto, che tornerà ad operare nell’Atlantico, sarà nuovamente di stanza a Norfolk, in Virginia. L’ufficialità della scelta, come riportato da Defense News, è arrivata dalle parole dell’ammiraglio John Richardson, comandante in capo delle operazioni navali, durante il cambio del comandante dell’U.S. Fleet Forces Command (USFLTFORCOM), ovvero il comando delle forze dell’Atlantico della Marina statunitense.

Con questa scelta viene ulteriormente sottolineato che per gli Stati Uniti la difesa e la sicurezza dell’Atlantico sono da considerarsi vitali per la sicurezza interna. Un concetto espresso da Richardson stesso, che ha dichiarato: “Questa è una risposta dinamica in risposta al contesto di sicurezza dinamico dell’Atlantico. Come abbiamo visto, in questa competizione tra potenze è emerso l’Oceano Atlantico come un teatro dinamico e in continua trasformazione”.

I compiti della Seconda Flotta saranno simili a quelli della Terza Flotta nel Pacifico, ovvero pianificare operazioni e sostenere attività umanitarie, oltre che provvedere alla difesa delle acque territoriali e alla sicurezza dell’area. Richardson ha assicurato che l'iniziativa non comporterà un aumento dei costi.

La rinascita della Seconda Flotta si va anche ad inserire nell’idea di impiego delle forze navali avanzata dal segretario alla Difesa Mattis che, ad aprile, parlando al Congresso, ha posto come obiettivo la possibilità di uscire dalla logica delle rotazioni per le forze navali, portando la Marina ad essere "imprevedibile" per il nemico.

Per competere al meglio con le altre potenze, è necessario che non ci sia un programma dove è possibile sapere quale portaerei sarà in un determinato luogo tra tre anni”.

I tempi di permanenza dei vari gruppi da battaglia delle portaerei in una zona saranno quindi sempre minori, in modo tale da permettere proprio quell’imprevedibilità necessaria per affrontare al meglio, non soltanto la competizione con le altre potenze, ma anche le nuove minacce alla sicurezza internazionale.

(foto: U.S. Navy)