Un nuovo calibro per le forze speciali italiane

(di Tiziano Ciocchetti)
08/09/17

Il Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali (COFS) ha recentemente adottato per i suoi operatori la carabina NJ-15, prodotta dalla Nuova Jager di Basaluzzo, camerata in .300 AAC (Advanced Armament Corporation) Blackout (7,62x35 mm).

Il nuovo tipo di munizione – sviluppata in collaborazione con la Remington – è realizzata in due distinte configurazioni di peso di palla, le quali determinano due differenti valori di velocità ed energia: palla supersonica da 125 grani (8 grammi) OTM-FB (Open Tip Mouth-Flat Base) con velocità di 675 metri al secondo; palla subsonica da 220 grani (14,2 grammi) OTM-BT (Open Tip Mouth-Boat Tail) con una velocità di 310 metri al secondo.

Alla base di tale sviluppo vi è la sentita necessità – in special modo da parte dei membri delle Forze per operazioni speciali – di poter utilizzare, in situazioni particolari, munizionamento in calibro 7,62.

Il poter disporre di proiettili dotati di maggiore energia a distanza ravvicinata, di migliori capacità di perforazione di obiettivi protetti e di ritenzione di energia nelle munizioni subsoniche (per l’utilizzo con moderatori di suono, rispetto alle attuali pistole mitragliatrici in calibro 9x19 mm), se messo a confronto con il 5,56x45, nonché un colpo più gestibile e meno impegnativo del 7,62x51, si è dimostrato indispensabile in determinate situazioni di scontro a fuoco.

Il nuovo colpo ha molto in comune con il munizionamento standard della NATO. Infatti il .300 AAC impiega il bossolo del 5,56x45, accorciato a 35 millimetri e con colletto allargato in modo tale da ospitare le palle del diametro di 7,62 millimetri (calibro .30). La lunghezza massima del proiettile, però, è uguale a quella della munizione 5,56x45, ne consegue il normale utilizzo nei caricatori USGI 5,56x45 delle carabine M-4, senza diminuirne la capacità complessiva; inoltre, avendo il bossolo un identico fondello, non sussiste la necessità di cambiare l’otturatore.

Le caratteristiche balistiche del .300 AAC sono decisamente superiori a quelle del 5,56x45 e del 9x19. Infatti a 274,3 metri (300 yards), la nuova munizione, con palla da 125 grani, sparata da una canna lunga 9 pollici, ha una energia di 570 piedi/libbra mentre il 5,56 M-855 in condizioni analoghe produce una energia di soli 445 piedi/libbra. Una palla subsonica da 220 grani, sparata da una canna di 16 pollici, produce ancora 432 piedi/libbra sempre a 300 yarde, mentre un 9x19, sparata da una pistola mitragliatrice MP-5, ne produce solo 146.

In conclusione si può affermare che il .300 AAC, fino a distanze intorno ai 400 metri, fornisce valori energetici superiori al 5,56x45 e al proiettile russo 7,62x39, con ottima gestibilità dell’arma e la possibilità di utilizzare munizioni subsoniche più discrete, ma anche più efficaci.

(foto: U.S. Navy / Mid America Munitions)