Siria: Gli specnaz hanno il loro primo bersaglio, gruppo di ribelli dichiara guerra alla Russia e finge di attaccare una loro base

(di Franco Iacch)
24/09/15

“Quella schierata in Siria dai russi è una forza di protezione”. E’ quanto ha dichiarato poche ore fa il Segretario di Stato John Kerry commentando le nuove immagini satellitari (foto in basso). La società di intelligence IHS Jane ha acquisito le immagini da una divisione commerciale del Gruppo Airbus.

Sappiamo che Mosca ha fortificato la base di Latakia, sulla costa mediterranea della Siria ed il porto di Tartus. Il perimetro difensivo adesso si sarebbe allargato a due roccaforti: la base militare di Al-Sanobar, a sette km a nord di Latakia ed il complesso di stoccaggio di Istamo, a tre km in direzione ovest.

Le nuove immagini mostrano un aumento delle attività per la realizzazione di posti comando e controllo. Una delle strutture è adiacente ad un dispositivo missilistico terra-aria.

Il Bassel al-Assad International, aeroporto a 20 km a sud di Latakia, sulla costa mediterranea della Siria è collegato al porto principale del paese, quest’ultimo protetto da cinque navi da guerra. L'aeroporto ospita dodici bombardieri tattici a bassa quota Su-24 Fencer, dodici aerei da attacco al suolo e supporto ravvicinato Su-25 Frogfoot, quattro caccia Su-30SM e quindici elicotteri pesanti d’attacco: tra questi anche i Kamov Ka-52 'Alligator'.

Nelle scorse ore vi avevamo promesso un’analisi dettagliata del Kamov e delle unità ad esso collegate. Fin dai primi interventi in Siria, abbiamo per così dire immaginato le mosse dei russi e, fino ad oggi, siamo stati sempre fortunati ad azzeccarle tutte (motivo per cui siamo stati ripresi da numerosi organi di stampa nazionali ed esteri).

Ritornando al Kamov. Il suo arrivo in Siria, cela dell’altro. L’elicottero da combattimento Ka-52 Alligator, variante biposto del Ka-50, ha debuttato all’Air Show di Parigi il 17 giugno dello scorso anno. Il Ka-52 Alligator è stato costruito utilizzando tecnologie d'avanguardia, con un’avionica ed un carico bellico di ultima generazione. Il largo uso di materiali compositi, garantisce nel contempo un elevato livello di sicurezza del volo.

Il Ka-52 Alligator è un elicottero da combattimento ognitempo, con una caratteristica unica nel suo genere: è stato progettato per supportare le operazioni degli specnaz e dei servizi segreti russi (GRU). Nonostante disponga di numerosi Mi-28N ‘Havoc’, Mosca ha optato per una forza a rotore composta da elicotteri da trasporto ed attacco. E nonostante l’esiguo numero di esemplari a disposizione, i russi non hanno perso tempo a schierare l’Alligator. Il Ka-52, quindi, confermerebbe l’entrata in servizio del ‘Vympel’ (unità delle forze speciali agli ordini dei servizi segreti russi, ndr). Se anche questa nostra analisi dovesse rivelarsi esatta, gli specnaz aspetterebbero soltanto un ordine di Putin per entrare in azione.

L’Alligator, infine, è una macchina mostruosa, pensata per resistere ai colpi da 23 mm: piattaforma ideale, quindi, per il Close Air Support e la copertura dell’esfiltrazione delle unità. I russi, hanno in Siria anche nove carri armati di terza generazione T-90, 35 BTR-82A e 500 soldati.

Il Bassel al-Assad International è utilizzato dal Cremlino anche per tutte le missioni da ricognizione ed attacco dei droni schierati in territorio siriano.

Ha aggiunto Kerry. “Non conosciamo le reali intenzioni russe, ma sappiamo che vogliono eliminare i gruppi islamici radicali come lo Stato islamico. I russi costituiscono la maggior parte dei combattenti stranieri al di fuori del Medio Oriente che combattono l’Isis”. Dall'inizio della guerra civile in Siria, gli Stati Uniti hanno sostenuto l'opposizione siriana moderata, chiedendo le dimissioni di Assad. La Russia, invece, ha riconosciuto Assad come l'unica autorità legittima della Siria. Mosca non sta solo cercando di sostenere il governo siriano, ma anche di espandere il proprio ruolo all'interno della Siria in modo che possa influenzare la scelta di un nuovo governo nel caso in cui Assad venisse spodestato.

I media russi, intanto, lodano la politica internazionale di Putin. Le testate (vicino al Cremlino) titolano oggi “L’esercito ha iniziato a frantumare i militanti dello Stato islamico”.

Mosca, intanto, ha il primo obiettivo da colpire. Il gruppo ribelle Jaish al-Islam ha dichiarato guerra alla Russia. In un video diramato poche ore fa (fotogramma a sx), i militanti del gruppo sono ripresi mentre “effettuerebbero” un attacco contro il Bassel International Airport. I ribelli affermano di aver lanciato missili contro i cargo russi. Ovviamente non vi è alcuna prova di tale attacco. Il Cremlino non registra alcuna perdita.

E l’Isis?

Al-Baghdadi continua a mantenere un profilo basso. I russi hanno dimostrato di non dipendere dal consenso della Comunità internazionale per attaccare un nemico.

(foto: MoD Fed. russa / web)