Russia: le armi che l'Occidente dovrebbe temere

12/05/15

Quali sono le cinque armi della Marina Militare russa che gli USA dovrebbero temere? Continuiamo con gli approfondimenti dopo la parata militare che si è svolta a Mosca e che ha suscitato particolare clamore per i dispositivi mostrati al mondo.

L’arma più temuta è sicuramente il sottomarino classe Varshavyanka e la sua capacità di essere invisibile.

I sottomarini diesel-elettrici classe “Varshavyanka” entro i prossimi due anni equipaggeranno la Flotta da Guerra del Mar Nero. Questi sottomarini rappresentano un elemento chiave della strategia navale russa nel Mediterraneo, dove Mosca ha recentemente formato una task force permanente composta da dieci navi di superficie.

La costruzione del primo sottomarino, il ‘Novorossiysk’ ha preso il via nell’ agosto del 2010, seguito dal “Rostov Na Donu” nel novembre 2011, dalla “Stary Oskol” nell’agosto del 2012 e dal quarto battello, la “Krasnodar”, il venti febbraio dello scorso anno. Il ‘Novorossiysk’ è in servizio dal 22 agosto del 2014. Gli ultimi due sottomarini, il Veliky Novgorod ed il Kolpino saranno ultimati entro il 2016.

La Flotta del Mar Nero non riceveva nuovi sottomarini da 23 anni ed operava soltanto con ‘L’Alrosa’, battello classe “Kilo” entrato in servizio nel 1990.

I sottomarini russi soprannominati dalla US Navy come "Buchi Neri nell'oceano / Black Holes in the ocean", una volta immersi non sarebbero più identificabili. I classe “Varshavyanka” (Progetto 636m) sono propulsi da motori a diesel-elettrici a bassissima emissione di rumore e possono colpire bersagli a lunghe distanze senza essere rilevati dai sonar e radar antisom nemici.

La classe “Varshavyanka” è una versione migliorata della “Kilo” (quest'ultimo al di sotto dei cinque nodi di velocità risulta invisibile ai sonar passivi), con tecnologia stealth avanzata. Ha un dislocamento di 3.100 tonnellate, raggiunge una velocità di 20 nodi, può immergersi fino a 300 metri e trasportare equipaggi di 52 persone. I sottomarini, armati con 18 siluri, mine ed otto missili da crociera “Kalibr 3M54” (NATO SS-N-27 Sizzler), svolgeranno missioni anti-som (Hunter Killer) in acque relativamente poco profonde. Tutti e sei sottomarini saranno impiegati presso la base navale “Novorossiysk” entro il 2016.

Gli USA non dovrebbero sottovalutare i sottomarini classe Lada ed il loro sistema indipendente dall’aria. Il primo sottomarino d'attacco ad essere equipaggiato con il sistema indipendente dall’aria sarà un classe ‘Lada’, con consegna prevista entro il 2016. L'unico sottomarino classe ‘Lada’, il “Sankt Peterburg”, è entrato in servizio quattro anni fa, dopo più di un decennio di modifiche e prove in mare.

La produzione dei ‘Lada’ fu arrestata nel 2012, per modifiche al progetto iniziale. I sistemi AIP consentono al sottomarino non nucleare di operare senza l’utilizzo dell’aria esterna. I vantaggi, almeno concettualmente, sono molti. Mentre per il reattore di un sottomarino nucleare si deve pompare continuamente liquido di raffreddamento, generando una certa quantità di rumore rilevabile, i battelli non nucleari alimentati a batteria con sistema AIP, navigherebbero in silenzio. Un sottomarino propulso con sistema AIP, potrebbe operare per missioni di pattugliamento o deterrenza per 30/40 giorni, stimando circa 15 anni di sviluppo per ottimizzare la nuova tecnologia. Gli Stati Uniti, dopo alcuni esperimenti, hanno deciso di continuare con la propulsione nucleare.

La costruzione del B-585 “Sankt Peterburg”, il primo del ‘progetto 677 Lada’, iniziò nel dicembre del 1997, ma il battello venne consegnato alla Marina per le prove in mare soltanto nell’aprile del 2010. La costruzione dei sottomarini classe ‘Lada’ venne sospesa subito dopo il crollo dell’Unione Sovietica, ma il Governo russo ha deciso di riprendere la produzione con altri due battelli: il B-586 “Kronstadt” ed il B-587 Velikiye Luki.

I classe ‘Lada’ andranno a sostituire i classe ‘Kilo’. Un sottomarino classe ‘Lada’ è equipaggiato con sei tubi lanciasiluri da 533 mm e può sparare missili da crociera (dieci lanciatori verticali nella parte centrale). Questi missili da crociera possono essere sia missili tattici che lungo raggio e sono progettati per distruggere obiettivi strategici in profondità nel territorio nemico. E’ progettato per difendere le basi navali e le linee di comunicazione sul mare. Può essere efficacemente impiegato sia contro navi di superficie che contro sottomarini in ruolo Hunter Killer. La flotta ‘Lada’ dovrebbe essere composta da otto battelli in servizio entro il 2020.

Un nuovo equilibrio potrebbe essere portato dall’entrata in servizio deterrente della classe Borei I russi nutrono ottimismo per i missili ‘Bulava’ ed i sottomarini classe Borei, a cui è demandata la deterrenza nucleare almeno fino al 2050. I lanci di prova si concluderanno nel 2015. I missili saranno lanciati dai sottomarini della Flotta del Nord e del Pacifico. L’intera classe ‘Borei’ non può ancora entrare in servizio perché non possiede l’armamento per compierlo. Ogni ‘Borei’ dovrebbe trasportare da sedici a venti missili ‘Bulava’ (solo per i 955U), ognuno dei quali dotato da sei a dieci testate Mirv. Sono otto i sottomarini classe ‘Borei’ che equipaggeranno la marina russa entro il 2020.

Il missile a tre stadi ‘Bulava’, nome in codice Nato SS-N-30 Mace, è la versione navale del più avanzato missile balistico russo, l’SS-27 Topol-M. Può essere lanciato anche in movimento. Trasporta fino a 10 testate Mirv, può colpire bersagli fino ad otto mila chilometri di distanza ed è progettato per equipaggiare esclusivamente i sottomarini nucleari classe 'Borei'. Nonostante i numerosi fallimenti dovuti a difetti di fabbricazione, l'esercito russo sostiene che non vi è alcuna alternativa al ‘Bulava’. A causa del fallimento durante i test dei nuovi missili intercontinentali ‘Bulava’, i ‘Borei’ non saranno in grado di svolgere il loro compito primario e cioè la deterrenza nucleare.

Il primo ‘Borei’, lo “Yury Dolgoruky” K535, si è unito alla Flotta del Nord nel gennaio del 2013, seguito dal K-550 (Progetto 955A) "Aleksandr Nevskij" alla fine di dicembre dello stesso anno. Il “Vladimir Monomakh” è entrato in servizio nel 2014, mentre il quarto ‘Borei’, lo “Knyaz Vladimir” è in costruzione dal luglio 2012 presso il cantiere Sevmash, nel nord della Russia. La costruzione del quinto sottomarino a propulsione nucleare il "Knyaz Oleg" è iniziata lo scorso luglio. I sottomarini classe ‘Borei’ comporranno la spina dorsale del deterrente nucleare strategico della marina. Andranno a sostituire i sottomarini classe Typhoon, Delta-3 e Delta-4.

Ogni missile Bulava è armato con 6-10 testate termonucleari per 96-196 testate a sottomarino. La possibile copertura di obiettivi sensibili, considerando la gittata di ottomila chilometri, potrebbe essere il Mare di Barents ed il Mare di Okhotsk. Se i russi lanciassero da queste aree, potrebbero colpire qualsiasi punto degli Stati Uniti continentali.

La capacità di sbarco sulle coste ostili è un altro problema per gli americani con le navi da sbarco anfibie Ivan Gren (Progetto 11711) Ogni ‘Gren’ avrà una capacità di carico di 13 carri armati o 36 corazzati da trasporto e fino a 350 soldati. La classe sarà anche caratterizzata da un ponte per elicotteri.

Due sole ‘Gren’ saranno in grado di schierare un intero battaglione di fanteria motorizzata navale o una task force composta da una compagnia di fanteria motorizzata con artiglieria semovente ed una compagnia di carri armati. Ogni battello sarà armato con due lanciarazzi multipli WM-18 per per eliminare gli ostacoli sulla spiaggia e due cannoni navali polivalenti AK-176 da 76mm. La consegna del primo battello classe 'Ivan Gren’ avverrà entro l’anno. La seconda nave è in costruzione dall’ottobre dello scorso anno. L’intera flotta sarà composta da sei ‘Ivan Gren’. Qualora la vicenda ‘Mistral’ non dovesse concludersi positivamente, la Russia potrebbe costruire altre dieci navi classe ‘Ivan Gren’ che non sarebbero soggette ad alcuna sanzione straniera.

I russi, infine, stanno investendo risorse nello sviluppo di una nuova super portaerei da 100.000 tonnellate ed in grado di trasportare fino a 100 aerei. Il Krylov State Research Center ha mostrato un piccolo modello della nave che dispone di un ponte di volo angolato strutturata su due ponti. Di proprietà del governo, la Krylov State Research Center è ritenuta sulla buona strada per lo sviluppo di una portaerei di ultima generazione.

Il vettore trasporterà una versione navale del Pak-Fa, MiG-35 multiruolo, elicotteri Kamov ed una massiccia presenza UAV.

Franco Iacch