Russia, lanciato missile Kalibr da un sottomarino classe Yasen: Mosca inaugura la "stagione di fuoco"

(di Franco Iacch)
30/04/16

Il sottomarino a propulsione nucleare russo Severodvinsk ha eseguito con successo delle manovre in immersione nel Mare di Barents lanciando un missile Kalibr che ha colpito il bersaglio nella regione artica. E’ quanto comunica l’Ammiragliato russo. Il missile ha colpito il suo bersaglio nella regione di Arkhangelsk "con grande precisione".

Nei giorni scorsi, i sistemi Kalibr sono stati testati anche dalla Flottiglia del Caspio contro obiettivi navali, nell’ambito delle esercitazioni che si sono concluse poche ore fa. Le piattaforme delle Flottiglia del Mar Caspio hanno lanciato lo scorso 7 ottobre e successivamente il 20 novembre, missili Kalibr contro le postazioni dello Stato islamico in Siria.

Con un’autonomia di circa 2.000 km, il supersonico 3M-54 Kalibr può essere imbarcato sui sottomarini e sulle unità da battaglia di piccole dimensioni. Il missile è in grado di trasportare sia una testata convenzionale che nucleare. La capacità di attaccare bersagli dal mare è un game changer che Mosca ha acquisito ufficialmente soltanto il 18 novembre scorso con il “Rostov-on-don”.

La Marina russa riceverà il secondo sottomarino classe “Yasen” entro il 2016 e presenterà migliorie sostanziali rispetto al capofila “Severodvinsk” Progetto 885. Il primo sottomarino Progetto 885m, il “Kazan”, dovrebbe essere consegnato alla Marina russa nel 2016.

Il “K-329 Severodvinsk”, primo sottomarino d’attacco russo progetto 885 classe “Yasen”, ha completato le prove finali lo nel dicembre dello scorso anno ed è stato consegnato alla Marina con molte perplessità. Una commissione governativa istituita per l’occasione ha poi dato il via libera per la messa in servizio con alcune migliorie che sarebbero state adottate nei successivi “Yasen”. Secondo alcuni fonti non confermate infatti, lo Stato Maggiore della Marina non sarebbe stato pienamente convinto del “Severodvinsk” per problemi tecnici non meglio specificati. Il K-329 ha successivamente completato con esito positivo, quattro turni di prove in mare.

Il sottomarino d'attacco nucleare multiruolo classe “Yasen” ha un dislocamento in immersione di 13.800 tonnellate. E’ lungo di 119 metri, con una velocità massima di trentuno nodi in immersione. Può immergersi fino a 600 metri, anche se la profondità operativa si attesta sui 500 metri. Ha un equipaggio di novanta uomini, tra cui trentadue ufficiali.

I sottomarini classe “Yasen” sono considerati dai russi come i migliori battelli del pianeta. Le specifiche parlano di un doppio scafo in acciaio amagnetico in modo da rendere minima la traccia acustica e, quindi una maggiore capacità di sopravvivenza del battello rispetto ai già temibilissimi Akula I/II. Si tratta di un sottomarino monoalbero alimentato da un reattore termo-nucleare OK-650V da 200 MW raffreddato ad acqua. La torre di comando ha una forma ovale idrodinamica, mentre lo scafo è suddiviso in dieci scomparti.

I classe Yasen (sette le unità previste oltre al Severodvinsk) saranno equipaggiati anche con i missili da crociera supersonici Kalibr. Un missile quasi impossibile da abbattere considerando la sua capacità di deviare traiettoria di volo, altitudine e la velocità ipersonica della testata. Un’arma progettata principalmente per contrastare portaerei. I contratti firmati dal Ministero della Difesa russo e la United Shipbuilding Corporation nell'ambito del programma di approvvigionamento di armi, prevedono equipaggiamenti per altri sette sommergibili classe “Yasen” entro il 2020. Le migliorie proposte dalla commissione della Marina russa sono già state implementate nel secondo, terzo, quarto e quinto sottomarino della serie: il “Kazan”, il “Novosibirsk”, il “Krasnoyarsk” ed il K-564 “Arhangelʹsk”. Faranno parte del “Progetto 885m”, la classe Yasen-M aggiornata.

Sarà un’estate di fuoco per le forze missilistiche russe terrestri e navali. Già confermato il lancio di sedici missili balistici intercontinentali entro il 2016 (Bulava, Topol-M, Yars e Sarmat), la maggior parte entro settembre. La prova del nove che consacrerà ufficialmente il programma di riarmo di Putin per l’arma sottomarina sarà un lancio multiplo di missili balistici intercontinentali. Annunciato lo scorso gennaio, avverrà tra giugno e luglio. I lanci multipli dovranno dimostrare l’affidabilità dei sottomarini, che dovranno essere in grado di far fuoco in movimento, ad una profondità di 50 metri e con il mare mosso.

I lanci multipli sono un evento raro, anche se i russi detengono un particolare record. Il 6 agosto del 1991 il sottomarino classe Delta IV Novomoskovsk (K-407) è entrato nella storia per aver lanciato, con un intervallo di pochi secondi, 16 missili balistici (RSM-54) del peso complessivo di quasi 700 tonnellate. L’operazione "Behemoth-2" ha dimostrato la capacità di lanciare, in caso di possibile scenario nucleare, l’intera salva di missili strategici dalle profondità del mare, quindi da una posizione di sicurezza.

Il record degli Stati Uniti appartiene al sottomarino nucleare capofila della classe Ohio, che ha lanciato quattro missili Trident-2. Non è ancora chiaro quanti Bulava lanceranno i russi, ma dopo i ritardi ed i problemi con lo sviluppo dei missili Bulava, Putin potrebbe ordinare un lancio “totale”.

Lo scorso 18 dicembre, il settimo sottomarino classe Borei-Progetto955/A, “Imperator Aleksandr III”, è entrato ufficialmente in produzione. Il penultimo battello della nuova classe dei sottomarini strategici russi sarà costruito nei cantiere di Severodvinsk. I primi tre Borei-Progetto 955, sono lo “Yury Dolgoruky” K535 che si è unito alla Flotta del Nord nel gennaio del 2013, seguito dal K-550 "Aleksandr Nevskij" alla fine di dicembre dello stesso anno. Il “Vladimir Monomakh” K-551 è entrato in servizio nel 2014. Il quarto Borei, lo “Knyaz Vladimir” (Progetto 955/A) è in costruzione dal luglio 2012 presso il cantiere Sevmash, nel nord della Russia. La costruzione del quinto sottomarino a propulsione nucleare il "Knyaz Oleg" è iniziata nel luglio dello scorso anno. I lavori sul “Generalissimus Suvorov” sono iniziati ad inizio dello scorso dicembre. L’ultimo della classe, lo “Knyaz Pozharskiy”, dovrebbe essere avviato entro dicembre. Nonostante le indiscrezioni, non ci sono conferme su altri due possibili sottomarini.

I sottomarini di quarta generazione classe Borei comporranno la spina dorsale del deterrente nucleare strategico della marina russa. Andranno a sostituire i sottomarini classe Typhoon, Delta-3 e Delta-4. Entro il 2020, il Marina russa conta di operare su un totale di otto sottomarini balistici classe Borei: tre 955 e cinque 955-A. Considerando le modifiche strutturali, non sarebbe un errore definire i sottomarini 955-A come una classe "Borei-II".

Progettata su uno scafo idrodinamico pensato per ridurre le emissioni di rumore a banda larga, la classe Borei è la prima nella marina russa ad utilizzate una propulsione “pump-jet”. I sottomarini Borei sono lunghi 170 metri, con un diametro di 13 metri ed una velocità massima in immersione di 46 chilometri all'ora conferita dal reattore nucleare OK-650. La profondità operativa è attestata sui 380 metri (test massimo avvenuto a 450 metri). Ad oggi l’intera classe non può ancora entrare in servizio deterrente perché non possiede l’armamento per compierlo. Ogni Borei dovrebbe trasportare da sedici a venti missili “Bulava” (solo per i 955A), ognuno dei quali dotato da sei a dieci testate Mirv. I russi nutrono ottimismo per i missili “Bulava” ed i sottomarini classe Borei, a cui è demandata la deterrenza nucleare almeno fino al 2050 (dopo l’abbandono degli studi sul missile R-39UTTH Bark). I lanci di prova si concluderanno entro l’anno. I missili saranno lanciati dai sottomarini della Flotta del Nord e del Pacifico.

Il missile a tre stadi “Bulava”, nome in codice Nato SS-N-30 Mace, è la versione navale del più avanzato missile balistico russo, l’SS-27 Topol-M. Può essere lanciato anche in movimento. Trasporta fino a 10 testate Mirv, può colpire bersagli fino ad otto mila chilometri di distanza ed è progettato per equipaggiare esclusivamente i sottomarini nucleari classe Borei (le modifiche sui Typhoon sono state ritenute troppo costose). Nonostante i numerosi fallimenti dovuti a difetti di fabbricazione, l'esercito russo sostiene che non vi è alcuna alternativa al “Bulava”. A causa del fallimento durante i test dei nuovi missili intercontinentali “Bulava”, i Borei non sono ancora in grado di svolgere il loro compito primario e cioè la deterrenza nucleare. Ogni missile “Bulava” (lungo 12,1 metri, diametro di 2,1 metri e pesante 36,8 tonnellate) è armato con 6-10 testate termonucleari per 96-196 testate a sottomarino.

La possibile copertura di obiettivi sensibili, considerando la gittata di ottomila chilometri, potrebbe essere il Mare di Barents ed il Mare di Okhotsk. Se i russi lanciassero da queste aree, potrebbero colpire qualsiasi punto degli Stati Uniti continentali. I Borei effettueranno pattugliamenti strategici lungo le latitudini meridionali a copertura di possibili obiettivi.

Il primo Borei, lo “Yury Dolgoruky” K535, è costato al governo russo poco meno di 720 milioni di dollari, inclusi capitoli di ricerca e sviluppo.

(foto: MoD Fed. russa / Lockheed Martin - video d'archivio MoD Fed. russa)