Obama conferma morte di Mansoor, i talebani pronti ad incoronare il figlio del mullah Omar

(di Franco Iacch)
23/05/16

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha confermato pochi minuti fa la morte del leader dei talebani, il mullah Akhtar Mohammad Mansour in un attacco aereo statunitense effettuato due giorni fa.

"Abbiamo rimosso il capo di un'organizzazione che ha continuato a tramare e scatenare attacchi contro le forze americane e della coalizione. Un movimento che ha fatto la guerra contro il popolo afghano e che si è allineato con gruppi estremisti come Al-Qaeda. E’ un importante pietra miliare nel tentativo di portare la pace nel paese. Crediamo negli sforzi del governo afghano nel processo di pace per porre fine alla violenza che ha strappato la vita ad innumerevoli innocenti”.

Il veicolo di Mansoor è stato colpito sabato scorso da due missili Hellfire lanciati da un drone statunitense in una remota zona a sud-ovest del Pakistan. Secondo la Direzione nazionale della sicurezza dell'Afghanistan, l'auto di Mansoor si trovava nei pressi di Quetta.

Il Pakistan, che si è ufficialmente lamentato per la violazione del proprio spazio aereo sovrano, non riconosce l'uccisione di Mansoor, riconoscendo la distruzione di un mezzo lungo il confine con l'Afghanistan.

Nell’auto insieme a Mansoor vi erano Muhammad Azam, il cui corpo è stato identificato dai parenti e Wali Muhammad.

Nella suo comunicato Obama non ha menzionato il luogo del raid, sottolineando che gli Stati Uniti “operano di concerto con il Pakistan”.

I talebani non hanno ancora emesso alcun comunicato sulla morte del proprio leader.

La morte di Mansoor, potrebbe consacrare l’ascesa di Mohammad Yaqoob (estromesso proprio dal primo), figlio del Mullah Omar. La Shura di Quetta si sarebbe già riunita per decidere a chi affidare l’organizzazione che oggi si attesterebbe sulle 35mila unità.