Nell'aeronautica militare si torna a parlare di "Kill Scores": un F-22 fotografato con 15 piccole bombe sotto l'abitacolo

(di Davide Bartoccini)
20/05/16

Non saranno affascinanti come le file di piccole balkenkreuz (croci scorciate) allineate sulla carlinga di un caccia della RAF dopo la Battaglia d'Inghilterra, ma dopo le foto recentemente rubate ad un F-22 Raptor dell'USAF nel mondo dell'aviazione si è tornati a parlare di 'Kill Score'.

Fotografato alla base aera di Lakenheath, su di un 'Raptor' appartenente al 95th Fighter Squadron (numeri seriali AF05-086) si è notata la presenza di 15 marcature riportanti piccole 'bombe' sotto l'abitacolo del pilota. Le marcature potrebbero essere attribuite all'impiego con successo di GBU-32 JDAM (Joint Direct Attack Munition) o di GBU-39 durante le recenti missioni svolte nei cieli di Iraq e Siria.

Recentemente nel conflitto siriano era stato un cacciabombardiere Su-34 (nome in codice Nato 'Fullback') ad essere notato per lo sfoggio sulla sua carlinga di venti 'stellette rosse': segno di aver portato a termine con successo altrettanti attacchi aerei. Su di un EA-18G Growler imbarcato sulla USS Theodore Roosevel erano state sempre recentemente individuate le 'marcature' di 6 piccoli fulmini attribuiti ad attacchi elettronici, e un settimo molto particolare: un omino attraversato da un fulmine. Esso è stato ritenuto il primo "Kill marking" per un'operazione di EW (Electronic Warfare) rivolta a bloccare le comunicazioni di una 'persona' precisa.

La tradizione di marcare le proprie vittorie 'confermate' nel mondo dell'Aeronautica risale al secondo conflitto mondiale, quando i piloti da caccia iniziarono ad applicare sui propri aerei dei segni, 'Victory Markings' o 'Kill Scores', per simboleggiare gli avversari abbattuti durante una sortita. Durante il primo conflitto mondiale i piloti erano soliti atterrare o recarsi nei pressi dello schianto dell'avversario per privarlo delle proprie insegne e di alti parti emblematiche, come eliche e mitragliartici, ma non portavano i segni degli abbattimenti sui propri apparecchi.

L'abitudine si sviluppo probabilmente dopo la guerra Civile Spagnola. I piloti inglesi, o più generalmente quelli di tutto il Commonwealth e alleati, erano soliti applicare piccole croci o svastiche inclinate sotto l'abitacolo. I piloti della Luftwaffe segnavano le loro vittorie con delle 'tacche' sulla deriva dei loro aerei: ogni tacca era sormontata a seconda della nazionalità dell'avversario abbattuto di una coccarda (Armée de l'Air/RAF) o di una stella rossa, per chi combatteva sul fronte orientale e si scontrava con gli aerei della VVS.

Sugli aerei dell'USAF spiccavano più spesso piccole bandiere naziste o del 'Sole Nascente', ad evidenziare gli avversari giapponesi abbattuti del Pacifico. Gli aerei sovietici segnavano ogni tipo di vittoria con una stelletta rossa. Nel corso del conflitto anche i bombardieri, i cacciacarri e gli aerosiluranti iniziarono a segnare le loro sortite con tacche e simboli di piccole bombe. Gli aerosiluranti tedeschi segnavano le sagome dei natanti che avevano affondato citando anche il tonnellaggio.

L'evoluzione dei conflitti aerei e degli armamenti impiegati ha portato un sostanziale cambiamento in questo simbolismo in seguito alla fine dell'era dei duelli aerei (gli ultimi abbattimenti registrati sono avvenuti durante la Guerra del Vietnam, della Falkland e nella guerra tra Iran e Iraq), al maggiore spazio riservato all'impiego di GBU (Guided Bomb Unit) e l'esordio della guerra elettronica.