NATO: Sì ad una forza permanente di 40mila soldati in Europa

25/06/15

Una brigata di carri armati nei Paesi Baltici ed in Europa orientale. Al via il dispiegamento, così come ha annunciato il segretario alla Difesa Ash Carter martedì scorso, durante la sua visita in Estonia, di uomini e mezzi per rassicurare gli alleati degli Stati Uniti preoccupati dall’atteggiamento russo.

Gli Stati Uniti schiereranno circa 250 mezzi tra carri armati Abrams, veicoli da combattimento Bradley ed artiglieria in Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Bulgaria. Tale attrezzatura è anche di stanza in Germania.

“Tutti questi paesi hanno accettato di ospitare le nostre forze che si sposteranno in tutta Europa per la formazione e le esercitazioni".

La crisi in Ucraina ha sottolineato la necessità che la NATO, guidata dagli Usa, dimostrasse la propria solidarietà ai partner più vulnerabili.

Gli Stati Uniti e la NATO, subito dopo l’annessione della Crimea ad opera dei russi avvenuta lo scorso anno, hanno intensificato le esercitazioni nei Paesi Baltici, Polonia ed altri paesi dell'Europa orientale. Il sostegno di Mosca ai filoseparatisti nell’est dell’Ucraina non ha fatto altro che aumentare le tensioni in una Regione diventata una polveriera.

Nello specifico, la Terza Divisione di fanteria dell’esercito USA, addestrata in Europa orientale, ha ‘ceduto’ 120 mezzi pesanti in pianta stabile alla nuova brigata di pronto intervento che sarà pienamente operativa entro l’estate.

Ad essere realisti, i 230 mezzi pesanti americani dislocati lungo i confini dell’Europa orientale, non possono di certo intimorire i russi. Questi ultimi hanno almeno 150 mila uomini a ridosso dell’Ucraina ed almeno 1500 carri armati pesanti. Per farla breve: le truppe russe superano sotto ogni aspetto le forze di tutti i paesi baltici, ma il segnale della NATO è comunque forte.

Mosca, tuttavia, ha minacciato di collocare missili con testate nucleari a Kaliningrad, che confina con la Polonia e la Lituania. La NATO, poche ore fa, ha ufficialmente confermato la creazione di una forza di crisi che, entro pochissimi mesi, raggiungerà la capacità di 40mila uomini.

Gli Stati Uniti garantiranno una potente task force di 5mila soldati, tra questi anche reparti speciali, in grado di rispondere agli scenari di crisi in meno di 48 ore.

Franco Iacch

(foto: US DoD)