NATO, pronti a difendere la Turchia dai russi: l'Italia chiamata in attività di "Air Policing"?

(di Franco Iacch)
28/12/15

Iniziano a trapelare i primi dettagli della nuova missione della NATO “per contribuire ad aumentare la capacità di difesa aerea della Turchia da potenziali minacce russe”. Quello che è stato tecnicamente chiamato “pacchetto di difesa aerea” prevede sistemi AWACS, caccia armati, missili Patriot ed una maggiore presenza navale.

Proprio in queste ore l’Organizzazione sta elaborando modi, tempi di esecuzione e pertinenze. Che siano contromisure atte a scoraggiare le possibili aggressioni russe, sembra ormai fuori discussione a seguito della crisi tra Ankara e Mosca, culminata con l’abbattimento del Su-24 russo.

Il Cremlino, sarebbe opportuno ricordarlo, commentando l’episodio ha più volte parlato di “vendetta”. Quest’ultima, secondo i russi, non si sarebbe limitata alle sanzioni commerciali. La Germania ha già comunicato il dispiegamento di una piattaforma AWACS. Il Boeing E-3 Sentry è stato trasferito da Geilenkirchen in una base aerea turca nella provincia centrale dell'Anatolia, la Konya Air Base. Dallo scorso ottobre, i Patriot americani in Turchia sono stati rimossi dagli USA per manutenzione. Sistemi missilistici che il Pentagono non avrebbe rischierato, dando mandato alla NATO di difendere lo spazio aereo turco.

Le batterie missilistiche di Germania e Paesi Bassi erano state schierate nella provincia di Kahramanmaras, nel sud della Turchia, 100 chilometri a nord del confine con la Siria, all'inizio del 2013. Il rischieramento si rese necessario dopo che Ankara chiese all’Alleanza maggiore protezione aerea ed assistenza. All'inizio di quest'anno, il governo di Berlino ha detto che non avrebbe rinnovato il mandato Patriot in Turchia.

Attualmente lo spazio aereo turco è difeso sotto egida NATO dai missili Patriot forniti dalla Spagna di stanza nella provincia meridionale di Adana, nei pressi della base militare di Incirlik (sede dei cacciabombardieri USA schierati contro l’Isis). Considerando che ogni paese della NATO dovrà fare la propria parte a difesa dell’alleato turco, potremmo già ipotizzare il ruolo dell’Italia. Il governo italiano, infatti, potrebbe essere “chiamato” a fornire caccia armati in funzione di Air Policing. La decisione dell’Organizzazione è stata assunta il 18 dicembre scorso. Si attende ancora il piano operativo.

Attualmente, questo lo sforzo della NATO a protezione della Turchia. Spagna: missili Patriot. Germania: sistemi Awacs e navi di superficie attualmente schierate nel Mediterraneo Orientale. Danimarca: pattugliamento navale nel Mediterraneo Orientale. Italia: Air Policing?

(foto: Aeronautica Militare)