Lo scandalo dei mirini USA: reparti speciali in missione con ottiche difettose a temperature inferiori a -7°

(di Franco Iacch)
04/04/16

Gli operatori dei reparti speciali degli Stati Uniti, in determinate circostanze, non possono colpire il bersaglio a causa di un difetto, riconosciuto, dell’ottica olografica. Il governo degli Stati Uniti è a conoscenza del problema e ha citato in giudizio per frode, lo scorso novembre, il costruttore dell’ottica di precisione, l'azienda L-3 Communications. L’azienda si è limitata a corrispondere 25,6 milioni di dollari, ma non ha provveduto a risolvere l’anomalia che inficia la copertura a distanza degli operatori.

Ancora oggi, Navy SEAL, Berretti Verdi, le unità per operazioni speciali del Corpo dei Marines, Delta Force e SEAL Team Six, effettuano missioni con delle ottiche difettose che non sono state sostituite.

Il problema della deriva termica, provoca un errore compreso da sei e dodici pollici da una distanza di 300 metri. Stessa distanza che il governo identifica come zona di combattimento. Tradotto significa che il primo colpo di un operatore potrebbe anche non andare a segno con conseguenze che potrebbero essere fatali per l’intera squadra. Il difetto tende ad emergere quando l’ottica è esposta a temperature estreme, sia calde che fredde. E’ sconsigliato in Afghanistan, dove sono tipiche le escursioni termiche.

Lapidaria la risposta della società che ha realizzato il sistema di precisione: “Non è in atto alcuna riparazione o modifica, chiunque dovesse constatare un problema di deriva termica è pregato di contattare EOTech per ottenere il rimborso”. C’è da capire se una tale risposta possa essere efficace in un contesto operativo sul campo.

Prendiamo la questione molto seriamente – commentano dal Pentagono - e ci impegniamo nel garantire la sicurezza ed il benessere delle nostre forze. In una nota del SOCOM, si precisa che le ottiche sono utilizzate soltanto in ambienti permissivi.

I primi reclami noti risalgono al 2007, quando l’esercito norvegese rilevò che il mirino olografico si espande e distorce a temperature inferiori a 20°F (-7° Celsius). EOTech cercò di risolvere il problema quando poco tempo dopo si scoprì un altro inconveniente per il mirino olografico. A causa di alcune guarnizioni difettose, se l’ottica si ritrovasse immersa ad una profondità di venti metri, accumulerebbe umidità, “annebbiando il mirino”.

Nella denuncia presentata dal governo degli Stati Uniti, si rileva che l’azienda era a conoscenza dei limiti dell’ottica che ha tenuto nascosti fino al marzo del 2013, dopo un video su YouTube in cui si mostravano le criticità del mirino. Ogni ramo delle forze armate statunitensi ha acquistato i mirini della EOTech.

Nonostante gli accorgimenti improvvisati e la ricerca di una nuova ottica, il mirino olografico è ancora in servizio su almeno diecimila diversi sistemi d’arma.