Le ultime navi di Saddam

(di Tiziano Ciocchetti)
25/05/17

Lo scorso 22 maggio hanno lasciato il porto di La Spezia le corvette irakene Mussa Ben Nassair (F210) e Tariq Ibn Ziad (F212). Erano ormeggiate nel porto spezzino da 26 anni, in seguito alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu Unscr 661 - 1990 con la quale veniva vietata la vendita di armi o altro equipaggiamento militare all’Iraq in conseguenza dell’invasione del Kuwait e lo scoppio della seconda Guerra del Golfo (la prima è quella fra Iran e Iraq combattuta dal 1980 al 1988).

A seguito dell’annullamento dell’embargo – con risoluzioni UNSCR 1483-2003 e UNSCR 1546-2004 - nei confronti di Baghdad, sono iniziate il 19 maggio le operazioni per trasportare le due navi, con una nave bacino norvegese Eide Trader, verso il porto irakeno di Umm Qasr.

Dopo l’invasione del Kuwait da parte delle forze armate irakene, insieme alle corvette erano rimasti bloccati anche un centinaio di marinai (anche se col tempo sono stati gradualmente ridotti e avvicendati). Comandati da un ammiraglio e da un ufficiale, hanno svolto il loro servizio quasi sempre a bordo, usufruendo anche di libere uscite all’esterno della base navale – godendo di permessi di soggiorno come extracomunitari - senza che siano mai sorti alcun tipo di problemi.

Con l’inizio dell’operazione Desert Storm – l’offensiva delle truppe della coalizione anti irakena per la liberazione del Kuwait – nel 1991, le due corvette sono state spostate dai cantieri del Muggiano all’arsenale militare per ragioni di sicurezza. Dopo l’11 settembre 2001 le misure di sicurezza sono diventate ancora più rigide, con il divieto totale di accesso al pubblico. In seguito all’invasione americana dello Stato irakeno le sovvenzioni per i marinai fuori sede diminuirono ulteriormente “costringendoli” ad utilizzare la mensa dell’arsenale.

Con la fine delle sanzioni, gli equipaggi rimasti a bordo delle due unità hanno potuto far rotta verso la loro Patria, mettendo fine a una odissea durata 26 anni.

(foto: web)