La US Navy risponde a Cina e Russia: "nostri proiettili ipersonici operativi a breve"

(di Franco Iacch)
18/03/16

I proiettili ipersonici della General Atomics e BAE Systems hanno colpito con successo i bersagli nei test che si sono svolti tra il sette ed il nove marzo scorso, nel poligono Dugway Proving Ground nello Utah. I nuovi sistemi d’arma sono in sviluppo dal 2012, per conto dell'Office of Naval Research. I proiettili hanno raggiunto i bersagli ad una velocità superiore a Mach 6.

“Un proiettile medio percorre circa 1.700 miglia all'ora. Mach 1 è circa 767 miglia all'ora. Un proiettile ipersonico viaggia a Mach 6, tre volte più veloce rispetto ad un proiettile standard, colpendo obiettivi a 100 miglia nautiche in meno di sei minuti”.

I proiettili della General Atomics implementano sensori di navigazione e controllo. “Grazie ad un campo magnetico multi-Tesla del sistema a rotaia, il cannone spara i proiettili ad accelerazioni superiori 30 mila volte quella di gravità. Il risultato è una devastante arma cinetica. I test in mare si svolgeranno entro l’estate”.

Secondo quanto previsto dalla nuova dottrina della Philosophy of Increased Lethality, la Marina Militare degli Stati Uniti prevede la creazione di una nuova flotta formata da centrali elettriche galleggianti, equipaggiate con cannoni elettromagnetici a lungo raggio. Il concetto del “kill everything” nasce dalla “maggiore letalità ed annessa capacità di distruggere ogni cosa”.

L’opinione pubblica ha sempre immaginato che la proiezione massima della US Navy fosse la visione di una portaerei da centomila tonnellate. Questo è corretto per il presente. Tra quindici anni, invece, la Marina Militare degli Stati Uniti potrebbe schierare decine di cannoni elettromagnetici al largo delle coste nemiche. Tale tecnologia è attualmente in sviluppo. E’ stata progettata per entrare in servizio con la classe Zumwalt, attualmente l’unica in grado produrre abbastanza energia elettrica (78 megawatt di potenza) per i cannoni a rotaia.

Entro il 2020 il Pentagono dovrebbe essere riuscito a sviluppare degli accumulatori in grado di immagazzinare energia sufficiente e consentire l’installazione dei railgun anche a bordo delle altre navi da guerra della Marina. L’obiettivo della US Navy è quello di disporre di un primo lotto di quaranta piccole unità equipaggiate con cannoni elettromagnetici. Nello specifico parliamo di accumulatori di energia elettrica galleggianti, una sorta di artiglieria elettromagnetica di superficie. I proiettili al tungsteno testati costano circa mille dollari. Viaggiando a tre km al secondo, possono trapassare la corazza di qualsiasi carro armato esistente e futuro.

Il Pentagono conta di sviluppare dei cannoni elettromagnetici in grado sparare sei colpi al minuto con una durata media delle canne stimata in tremila colpi a piena potenza.

(foto: General Atomics)