ISIS: il boia a volto scoperto ritorna in un video

(di Franco Iacch)
23/08/15

Spavaldo, mentre annuncia altre decapitazioni, si rivolge verso la telecamera in quello che è ritenuto il primo video di Jihadi John, probabilmente il terrorista più famoso dello “Stato islamico”. Il video di 77 secondi, diramato oggi dal Daily Mail Online, avrebbe immortalato il 27enne Mohammed Emwazi, il tagliagole del califfato.

E’ stato probabilmente girato vicino la città di Deir Ezzor, nel sud-est della Siria. Il ragazzo, vestito di nero, indossa un berretto sotto il cappuccio. Guarda la telecamera, probabilmente di un cellulare per pochi secondi. Tempo comunque sufficiente per identificare il tagliagole.

Nonostante la qualità audio sia scarsa, Jihadi John dice chiaramente che taglierà altre teste.

"Io sono Mohammed Emwazi. Presto ritornerò in Gran Bretagna con il Khalifa (il capo dello Stato islamico)”.

Laureato presso l'Università di Westminster, con una tesi in programmazione informatica, Mohammed Emwazi avrebbe raggiunto la Siria nel 2012 per l’indottrinamento sul campo. Pochi mesi dopo sarebbe diventato il boia, protagonista di quei video che tanto sdegno hanno provocato nell’Occidente.

La sua prima apparizione risale allo scorso mese di agosto, quando decapitò il giornalista americano James Foley.

Secondo l’analisi computerizzata effettuata sugli altri video (timbro vocale, movenze, cadenza, pulsazioni, altezza, impronte, mappatura fisiologica, colore della pelle e peso indicativo), Emwazi avrebbe poi giustiziato il giornalista americano Steven Sotloff, l’operatore umanitario britannico David Haines, il tassista inglese Alan Henning e l’operatore umanitario americano Peter Kassig.

In ogni video, l'uomo appare vestito con un abito e con un passamontagna nero che lo ricoprono integralmente, ma non i suoi occhi e la parte superiore del naso. Fin dal primo video, il boia ha svelato alcuni indizi. Il suo marcato accento britannico, nei video in cui schernisce le potenze Occidentali prima di trucidare gli ostaggi, è stato il primo tassello del mosaico.

Gli ostaggi liberati dall’Isis avrebbero riferito che gli inglesi a guardia degli occidentali rapiti in Siria erano in quattro ed erano chiamati “I Beatles”. Emwazi fu arrestato una prima volta nel 2009, in Tanzania, dove si sarebbe recato per un safari dopo la laurea con due amici (un tedesco convertito all'Islam di nome Omar e un altro uomo, Abu Talib). In realtà, le autorità inglesi sospettavano già una sua affiliazione verso i gruppi terroristici attivi in Somalia. Atterrati presso l’aeroporto di Dar es Salaam, in Tanzania, nel maggio del 2009, sono stati arrestati dalla polizia e trattenuti una notte prima di essere espulsi. Emwazi si trasferisce poi in Kuwait, sua città natale, dove lavora per una società di computer. Ritorna a Londra almeno alte due volte prima di partire per la Siria.

L’MI6 sarebbe in possesso anche delle sue impronte digitali. Gli Hunter Killer di Francia, Germania, Inghilterra, Stati Uniti ed Australia hanno ricevuto l’ordine di "eliminare il Boia".