ISIS, ambiguità turca: "l'alleato" sospende i voli da Incirlik contro i terroristi in Siria

(di Franco Iacch)
14/08/15

La Turchia ha sospeso tutti i voli contro gli obiettivi dello Stato islamico in Siria dalla base di Incirlik. La notizia è stata confermata pochi minuti fa dal Pentagono.

La Turchia ha iniziato a bombardare i combattenti dello Stato Islamico in Siria ed i campi del PKK nel nord dell'Iraq alla fine dello scorso luglio in risposta ad un attentato suicida che ha ucciso più di 30 civili nella città di Suruc. La campagna aerea turca è stata criticata per essere stata indirizzata più sulle postazioni del PKK a nord dell’Iraq che su quelle dello Stato islamico.

E’ emerso che i turchi hanno probabilmente colpito anche le truppe curde dello YPG, milizia attiva in Siria e supportata dagli Stati Uniti. Proprio le truppe YPG sono considerate fondamentali nella strategia degli USA contro lo Stato islamico.

Scrivono dal Pentagono - “La Turchia ha deciso di sospendere i raid in Siria fino a quando non saranno finalizzati alcuni dettagli nel rapporto con la Coalizione”.

Gli Stati Uniti hanno effettuato nella notte del 12 agosto scorso il primo raid aereo dalla base turca di Incirlik contro obiettivi dello Stato islamico in Siria. In una breve dichiarazione il Pentagono ha annunciato che gli F-16 sono stati lanciati dalla base nel sud della Turchia, non fornendo dettagli sul numero dei bersagli colpiti.

Dal primo agosto scorso, gli Stati Uniti hanno effettuato missioni unmanned proprio da Incirlik. Gli F-16 schierati aggiungono una nuova dimensione della campagna aerea, a causa del rischio delle difese aeree siriane.

Secondo il Pentagono, la base di Incirlik ha il principale vantaggio di essere in prossimità degli obiettivi degli Stati islamici nel nord della Siria, anche se gli F-16 potrebbero effettuare missioni anche sull'Iraq.

Con l’interdizione della base aerea di Incirlik, gli F-16 del 31° Fighter Wing di stanza Aviano, potrebbero raggiungere le basi in Qatar ed in Giordania già nelle prossime ore.

(foto: archivio US DoD)