Intimidazione all’americana

(di Tiziano Ciocchetti)
03/05/17

Nel quadro di un confronto sempre più serrato tra l’amministrazione americana e il governo di Pyongyang, il 2 maggio scorso due bombardieri strategici dell’USAF, B1B Lancer, hanno sorvolato – a detta degli organi di informazione coreana – ipotetici obiettivi militari.

Il Lancer è progettato per volare a bassa quota con il radar di inseguimento terreno, infatti ad una altitudine di 152 metri è in grado di raggiungere la velocità di 1207 km/h; il raggio d’azione, con carico massimo di carburante interno, nonché carico massimo di missili e senza rifornimento, è di 11.265 km.

Tuttavia, in passato, il B1B non essendo stato configurato per l’utilizzo di armamento stand-off, era costretto ad intervenire dopo che le difese antiaeree nemiche erano state debitamente “ammorbidite”. Con l’entrata in servizio del primo missile cruise con caratteristiche stealth, il JASSM (Joint Air to Surface Stand-off Missile) AGM-158A, il Lancer può attaccare con precisione rimanendo al di fuori del raggio d’azione dei sistemi contraerei.

L’arma è destinata ad attaccare e distruggere obiettivi altamente paganti situati in profondità nel territorio nemico. Il JASSM è progettato come un missile stand-off capace di condurre la propria missione in totale autonomia. Infatti l’arma è dotata di un sistema automatico di guida a navigazione inerziale e GPS nonché di un sistema di riconoscimento del bersaglio basato su un seeker IR passivo a banda media che consente un campo di visuale (IFOV) di 12 gradi.

Queste strumentazioni conferiscono al missile una precisione – CEP di 2,4 metri – tale da permettergli di centrare una specifica parte del bersaglio, come, ad esempio, la porta d’ingresso di un bunker. Una volta lanciato il missile segue una rotta pre-programmata per giungere nell’area del bersaglio, dove attiva il seeker infrarosso; le immagini raccolte dal sensore vengono elaborate con il sistema algoritmico ATC (Automatic Target Correlating) di Lochkeed Martin che individua il bersaglio con precisione e guida il missile fino al punto d’impatto stabilito, in qualsiasi condizione atmosferica.

La letalità del JASSM, anche contro obiettivi protetti, è assicurata dalla testata ad alto esplosivo WDU-42/B (J-1000) da 454 kg, ottimizzata per la penetrazione ma altrettanto efficace nei confronti dei bersagli “morbidi”. Questa testata contiene al suo interno 109 kg di AFX-757, attivato dalla spoletta FMU-156/B che impiega come detonatore 150 grammi di PBXN-9. L’angolo di attacco del JASSM può essere variato tra i 40 e i 70 gradi, in base alle caratteristiche dell’obiettivo.

La capacità del JASSM di superare le difese nemiche risiede principalmente nella sua conformazione triangolare che conferisce all’arma caratteristiche stealth; inoltre è in grado di volare a bassa quota seguendo la conformazione del terreno. La propulsione è assicurata da un motore turbojet Teledyne CAE J402-CA-100 da 3 kN (306 kg/spinta) che, insieme alle ali che si dispiegano subito dopo il lancio, conferisce al missile un raggio d’azione di oltre 320 km.

La piena operatività di questo missile cruise ha consentito di incrementare notevolmente le capacità di attacco in profondità di piattaforme come il B1B, consentendogli di costituire – insieme ad altri sistemi d’arma – un valido strumento di intimidazione, nella mani del Pentagono, negli attuali scenari di crisi.

(foto: U.S. Air Force / DARPA / U.S. DoD)