Difesa USA: prima cannoniera al mondo con armi laser testata entro 18 mesi

(di Franco Iacch)
24/12/15

Il primo AC-130 equipaggiato con armi laser da 150 kW sarà operativo entro i prossimi 18 mesi. E’ quanto ha dichiarato a Breaking Defense, il comandante dell’United States Air Force Special Operations Command, il generale Bradley Heithold.

I test di combattimento – ha aggiunto Heithold – si svolgeranno presso il White Sands Missile Range, nel New Mexico. Quando un AC-130 inizia a riversare una pioggia di fuoco sul nemico, tutti sanno che sui trova in zona. Noi vogliamo la potenza e la silenziosità delle armi laser.

Tecnicamente è molto più facile adattare un'arma laser su un vettore terrestre o su una nave della Marina. Basti pensare alla prima e unica arma laser operativa al mondo installata sulla USS Ponce, nave da 17.000 tonnellate. Al contrario, l'AC-130J pesa ‘soltanto’ 82 tonnellate a pieno carico. L'F-15E appena 40.

Analizzando il fine tattico dei laser per l'Esercito, il Corpo dei Marine e la Marina, come l’High-Energy Laser Mobile Demonstrator, il Ground-Based Air Defense e il Laser Weapon System, si intuisce che sono stati progettati per fine difensivi. L'obiettivo finale è un laser con la potenza e la capacità (quindi la portata) di abbattere i missili balistici e da crociera in arrivo, proteggere una base, unità di terra o una task force navale.

Il laser dell’Air Force è più aggressivo. L’opzione laser sulla cannoniera AC-130 significherebbe possedere un’arma precisa e distruttiva, molto più letale dei sistemi convenzionali. Colpire un bersaglio con l’energia diretta (in riferimento all’F-15) in un contesto aria-aria, significa colpirlo in millisecondi e non più in minuti. Un missile aria-aria AIM-120 AMRAAM vola a circa 3.000 miglia all'ora, anche se il reale dato è classificato. Un laser, invece, si “muove” alla velocità della luce, cioè 186.000 miglia al secondo.

Con un solo gallone di ‘gas’, si potrebbero colpire decine di obiettivi. Invece di trasportare una mezza dozzina di missili supersonici, un aereo potrebbe sparare centinaia di colpi laser, prima di essere rifornito da un aereo cisterna. In questo modo, la sua missione non sarebbe limitata al carico delle armi. Poiché i laser possono sparare un numero infinito di colpi alla velocità della luce, sono l'ideale per intercettare le minacce ad alta velocità.

Appare evidente il diverso approccio dell’Air Force rispetto alla Marina ed all’Esercito. Piuttosto che cercare di proteggere una nave, una base o una flotta, l'USAF si concentra sull’auto-protezione del singolo aeromobile che trasporta il laser. L'Air Force vorrebbe un laser multiuso: armi difensive / offensive che possano sparare in modalità a basso consumo per l'auto-difesa, in modalità offensiva non letale (per bruciare sensori o motori) ed, infine, in modalità letale.

Entro il 2024 sarà testato un sistema offensivo da 300 kilowatt, in grado di distruggere aerei nemici e obiettivi terrestri a lunga distanza. Qualora dovessero realmente funzionare, le prime armi laser “tascabili” potrebbero anche equipaggiare gli F-22 o gli F-35 (foto sotto), ma non si potrà sperare di certo di vederli integrati nella cellula. Ciò significa che sia il Raptor che il Lightning II potranno, tra 10 o 15 anni, trasportare delle armi laser, ma a discapito della furtività della loro cellula, non progettata per aver implementato dei sistemi ad energia.

Ad ogni modo, appare evidente che lo stato dell’arte delle armi laser non sarà raggiunto prima del 2040-2050, in teoria pronte per il futuro caccia di sesta generazione, in fase di progettazione.

(foto: US Air Force)