DE OPPRESSO LIBER, aveva 30 anni il berretto verde ucciso in Afghanistan. Pentagono: "abbiamo cancellato la minaccia talebana nell'area"

(di Franco Iacch)
07/01/16

Aveva 30 anni e da tre mesi era diventato papà. Il sergente Matthew McClintock, è il berretto verde morto poche ore fa durante una missione classificata nella provincia di Helmand, in Afghanistan.

Il 5 gennaio del 2016 – scrive la moglie Alexandra su facebook – l’uomo più coraggioso che abbia mai conosciuto, mio marito, l'amore della mia vita, è stato ucciso in azione. Ha sempre voluto essere un padre ed io sono stata fortunata nell’avergli dato un figlio che ha avuto modo di incontrare ed amare con tutto il cuore.

McClintock era già stato schierato in Iraq nel 2007, prima di essere selezionato, nel maggio del 2009, dalle forze speciali dell’esercito USA. Dopo l’addestramento tra i berretti verdi, effettua numerose turnazioni in Afghanistan tra l'agosto del 2012 ed il maggio del 2013.

Non era solo un soldato – ha dichiarato il generale Bret Daugherty, comandante della Guardia Nazionale di Washington – era un berretto verde, il migliore tra i migliori. Uomini come lui svolgono missioni segrete in tutte le parti del mondo per proteggere la nostra libertà. McClintock è stato ucciso durante uno scontro a fuoco nel distretto di Marjah, nella provincia di Helmand. Altri due soldati americani e quattro soldati afghani sono rimasti feriti.

Non ci sono informazioni sulla dinamica della morte del berretto verde. Dal Pentagono parlano esclusivamente di “fuoco nemico di piccolo calibro”. Le informazioni sulla missione sono classificate. Ufficialmente i reparti speciali USA non si sarebbero dovuti trovare a Marjah. Qualcosa però è andato storto e l’unità americana si è ritrovata ad affrontare quella che dal Pentagono hanno definito una “marea di talebani”. La battaglia è durata più di un’ora.

Per provare ad evacuare i feriti e proteggere la piccola squadra, gli USA hanno inviato in zona sei F-16, quattro A-10 ed una cannoniera AC-130 per un totale di dodici attacchi aerei combinati eseguiti. Uno dei due elicotteri Medevac inviati per prelevare i feriti, una volta atterrato non sarebbe riuscito a decollare a causa del fuoco dell’artiglieria nemica. Questa versione è stata poi cambiata con un “incidente ad una delle pale del rotore dell’elicottero”. Ad ogni modo, quello che poteva rivelarsi un vero e proprio massacro per le forze USA, è stato scongiurato.

L’operazione era e rimane classificata, ma il Pentagono si aspettava una possibile controffensiva nemica. Probabilmente sperava che non accadesse, ma contrariamente a quanto è stato ipotizzato nelle ore scorse, gli USA hanno reagito immediatamente e con forza.

Svariati team di reazione rapida – scrivono dal Pentagono – sono stati immediatamente inviati in zona per esfiltrare i feriti e creare un perimetro difensivo attorno al velivolo. Soltanto nel tardi pomeriggio di ieri, infatti, l’elicottero è stato recuperato, mentre le forze afghane entravano a Marjah.

Il comunicato del Pentagono si conclude così: la minaccia talebana nell’area è stata cancellata. In gergo significa che il berretto verde è stato vendicato.

Nella provincia di Helmand, intanto, si continua a combattere.