Abu Bakr al-Baghdadi è l'uomo dell'anno per il TIME?

(di Franco Iacch)
03/12/15

Abu Bakr al-Baghdadi, all’anagrafe Ibrahim al-Samarrai, Califfo autoproclamato dello Stato islamico, potrebbe essere consacrato dalla rivista TIME come la figura più importante dell’anno.

E’ solo una proposta quella balenata tra i redattori dell’autorevole rivista, ma nel prossimo numero (che uscirà il nove dicembre), solitamente dedicato alla figura più importante dell’anno, sapremo la verità.

Ciò significa che il nemico pubblico numero uno delle Nazioni Unite potrebbe essere l’uomo (o persona) dell’anno per il TIME. Da rilevare che la copertina del TIME non è da considerarsi come un premio, ma è un riconoscimento delle azioni, nel bene e nel male, che ha compiuto un soggetto X. Basti pensare, ad esempio, che anche Adolf Hitler e Stalin sono stati “Man of the Year”. Ecco che allora, Abu Bakr al-Baghdadi potrebbe davvero meritarsi la copertina di uno dei più autorevoli settimanali del mondo.

Per il Califfo sarebbe l’apice della sua carriera da omicida, ma è innegabile che Samarrai ha già scritto pagine di storia per aver sterminato sotto il suo regno di terrore migliaia di civili. Forse, nessuno come lui, nel 2015, ha cambiato il corso degli eventi. Se cosi fosse, Abu Bakr al-Baghdadi supererebbe gli altri candidati come Vladimir Putin (per il suo intervento in Siria) ed Angela Merkel (per la sua apertura nei confronti dei rifugiati).

Gli sforzi di Ibrahim al-Samarrai per portare la guerra nel mondo sono più significativi del processo di pace di John Kerry, il segretario di Stato americano che ha raggiunto l'accordo nucleare con l'Iran nel mese di luglio. Il delinquente, che nel giro di poche settimane nell’estate del 2014 ha conquistato migliaia di miglia quadrati in Iraq ed in Siria, potrebbe “meritarsi” la copertina di “Uomo dell’Anno” per il TIME.

Il problema, semmai, è un altro: il riconoscimento occidentale per le sue efferatezze, potrebbe essere utilizzato per fini propagandistici interni e sancire la consacrazione mondiale del Califfo agli occhi dei suoi seguaci. Potrebbe essere un rischio che i redattori del TIME dovrebbero ben tenere a mente.