Altri movimenti agli antipodi

(di Enrico Magnani)
22/09/23

Le evoluzioni della scena internazionale stanno impattando sempre di più nella periferia del mondo, dove si pensava che la marginalità ponesse al riparo dalle minacce.

La Nuova Zelanda, agli inizi di agosto ha pubblicato tre documenti1 a cui si può aggiungerne un quarto2, sulla politica di sicurezza e difesa nazionale. Questi documenti delineano le sfide prevalenti, i principi organizzativi e funzionali per le sue forze armate e i modi per migliorare la capacità nazionale di difesa e sicurezza del futuro. Il 4 agosto scorso, il ministro della Difesa Andrew Little li ha presentati al parlamento, terminando un cammino iniziato l’anno scorso dal governo presieduto dalla laburista Jacinda Harden (ora dimessasi), nonostante la sua opposizione personale, in quanto profondamente pacifista e antimilitarista.

"Un anno fa abbiamo commissionato la Defense Policy Review, per fornire una tabella di marcia per il futuro della difesa come parte della sicurezza nazionale della Nuova Zelanda, e per farlo nel contesto delle condizioni in rapida evoluzione che vediamo intorno a noi", ha detto Little dopo gli incontri con i parlamentari aggiungendo che "Una delle prime azioni intraprese dal governo [del primo ministro] Chris Hipkins è stata quella di accelerare il lavoro su quella revisione", volendo marcare la differenza di approccio tra i due premier (anche Hipkins è laburista).

Questi documenti delineano sfide e le possibilità, introducono i principi e i loro quattro presupposti e concludono che, nel medio-lungo periodo, sono necessari investimenti importanti nella difesa per continuare a proteggere e promuovere gli interessi della Nuova Zelanda.

Bisogna comunque aggiungere che i documenti sono la ricerca di un difficile equilibrio interno, dove, a fronte delle nuove minacce, in Nuova Zelanda persiste una forte corrente pacifista e isolazionista dell’opinione pubblica, che continua ad essere convinta che la posizione geografica dell’arcipelago la ponga al riparo da pressioni e minacce esterne.

Minacce

Nel 2023 la Nuova Zelanda e la regione circonvicina vivono in un ambiente strategico non favorevole e sta affrontando più sfide di quante ne abbia avute da decenni: cambiamento climatico, terrorismo, attacchi informatici, criminalità transnazionale, cattiva informazione e disinformazione e dura concorrenza commerciale. Questo è un cambio di paradigma per una regione, che per la sua lontananza dai centri di tensione globale pensava di esserne protetta proprio grazie alla sua lontananza, nonostante un apparato militare progressivamente indebolitosi.

Tali sfide sembrano aver superato le precedenti aspettative e architetture e pertanto le forze armate, il primo schermo della difesa nazionale, non sono più in grado di rispondere alle sfide future, ma non è chiaro come potrebbero farlo, dato che la ‘First National Security Strategy - For a more secure and resilient nation’ di per sé non affronta questioni di investimento in capacità, né richiede l'adozione di particolari percorsi di investimento, ma include e delinea una gamma di attività difensive che possono essere fornite in varie combinazioni, dall’uso della diplomazia di difesa fino alle operazioni di combattimento. Il compito di esaminare come abbinare al meglio le capacità a queste attività e bilanciare le risorse richieste e i relativi compromessi sui risultati delle politiche, è oggetto di un futuro processo di pianificazione.

Più specificamente, il governo definisce taluni vicini regionali come minacce a regole e norme internazionali, tra questi una Cina sempre più invadente e che continua a investire pesantemente nella crescita e nella modernizzazione delle sue forze armate, ed è sempre più in grado di proiettare forze militari e paramilitari oltre la sua regione immediata3. Il governo neozelandese rileva inoltre che l'interesse strategico per l'Antartide e le acque circostanti del continente sta crescendo, ma non viene a capo delle sue antiche contraddizioni e menziona la sua decisione del marzo 2022 di rinviare l'acquisto di una nave pattuglia per le operazioni in quell’area per la quale resta una lacuna4. La Nuova Zelanda definisce anche l'invasione russa dell'Ucraina e il programma di armi nucleari e missilistiche della Corea del Nord come una sfida alle istituzioni internazionali e una minaccia sia globale sia regionale5.

Principi e presupposti

Il documento ‘Defence Policy Review: Future Force Design Principles 2023’ descrive otto aree di intervento, progettate per essere modulate — da basso a medio e da medio ad alto, con un progressivo innalzamento delle capacità.

Tali principi includono le capacità di:

Combattimento: contrassegnata come media sulla scala politica desiderata dal governo; rappresenta la misura in cui la New Zealand Defense Force (NZDF) può schierarsi per operazioni di combattimento, in zone di conflitto ed essere in grado di rinnovarsi

Schieramento: compresa tra media e alta; rappresenta la capacità della NZDF di operare simultaneamente in più aree.

Resistenza: anch’essa stabilita tra media e alta; misura se la NZDF sia preparata a resistere a choc e attacchi di vario tipo, comprese le interruzioni delle catene di approvvigionamento e delle reti digitali.

Flessibilità: impostata come media; corrisponde alla gamma di circostanze che le componenti della NZDF possono gestire.

Scalabilità: anch'essa considerata come media; è riferita alla capacità della NZDF di espandere o ridurre rapidamente le proprie capacità e strutture, consentendole di adattarsi ai futuri cambiamenti nell'ambiente strategico.

Partnership: un altro principio che raggiunge il livello medio; è relativo alla capacità della NZDF di operare con forze armate di paesi amici e alleati. Il governo osserva che la Nuova Zelanda continuerà a collaborare coll’alleato principale, l’Australia, i partner del Pacifico ed altri partners per la sicurezza e l'industria.

Approccio tecnologico: considerato tra medio e alto; rappresenta la ricerca di tecnologie all'avanguardia. Il governo dichiara che manterrà la NZDF al più alto livello tecnologico.

Complessità del sistema: tra bassa e media; questo principio finale osserva che le componenti della NZDF cercheranno di semplificare la burocrazia e i programmi di acquisto, inclusa l'acquisizione di capacità militari standard (e, se possibile, in servizio e/o in acquisizione e/o in programma con paesi amici e alleati) invece di capacità militari su misura).

Lo stesso documento elenca anche quattro ipotesi di pianificazione che sostengono i principi. Queste saranno prese come un fattore oggettivo nello sviluppo della pianificazione e della politica degli investimenti: A) riduzione del tempo di pianificazione, azione e reazione, B) enfasi sulle partnership regionali e ultraregionali C) Accentuata prontezza operativa delle tre componenti della NZDF (RNZN, NZA, RNZAF); D) certezza delle disponibilità finanziarie.

Forza futura

La Nuova Zelanda descrive l'Australia come il suo partner di difesa e sicurezza più importante e l'unico alleato "ufficiale" nel settore della difesa, ma menziona anche i suoi partner di condivisione dell'intelligence di "Five Eyes" - il Regno Unito, gli Stati Uniti, il Canada e l'Australia - come fondamentali per la NZDF che utilizza gli sviluppi scientifici e tecnologici, ma non menziona le altre intese di cui fa parte con le medesime nazioni della cosiddetta "anglosfera"6.

A tal fine, Wellington rileva che il secondo pilastro di AUKUS (Australia, Gran Bretagna, Stati Uniti) - un accordo tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti per fornire sottomarini d’attacco a propulsione nucleare, a Canberra - potrebbe rappresentare un'opportunità per la Nuova Zelanda per cooperare sulle tecnologie emergenti, pur restando fedele al principio di non permettere lo stoccaggio e il transito di armi nucleari sul suo territorio e negli spazi aeromarittimi di sua competenza. Tale pilastro comprende lo sviluppo di tecnologie avanzate, compresa l'intelligenza artificiale7. Ma, Wellington ha anche definito Washington un partner di difesa cruciale per la Nuova Zelanda, con un impegno di difesa che si è approfondito nell'ultimo decennio e, nonostante le differenze sulla questione nucleare, la presenza militare neozelandese è un elemento frequente nelle esercitazioni interalleate nella regione, a cominciare dalla RIMPAC. Inoltre, unitamente all’Australia, Giappone e Corea del Sud, Wellington ha di molto rafforzato i legami con la NATO8.

Pilastri

La ‘First National Security Strategy - For a more secure and resilient nation’ copre il periodo 2023-2028 e identifica una dozzina di problemi fondamentali: concorrenza strategica e sistema internazionale basato su regole condivise; tecnologie emergenti, critiche e sensibili; criminalità organizzata transnazionale; sicurezza economica; resilienza e sicurezza del Pacifico; sicurezza marittima; sicurezza delle frontiere; sicurezza informatica e sicurezza spaziale. In risposta a queste sfide, nei prossimi due anni la Nuova Zelanda metterà a punto un programma di riforma della sicurezza nazionale, in linea con l'enfasi della Royal Commission sulle responsabilità collettive e sulla leadership della comunità di sicurezza nazionale. Queste riforme garantiranno che Wellington disponga delle strutture e degli accordi appropriati per fornire un approccio più strategico9 alle necessità da affrontare.

Il capo di stato maggiore della NZDF, il generale della RNZAF Kevin Short, commentando i documenti diffusi dal governo di Wellington ha espresso la speranza che le promesse diventino realtà quanto prima, soprattutto nella dimensione finanziaria per mettere le forze armate siano in grado di fare fronte alle vecchie e nuove minacce e che, in una visione più ampia, il paese possa tenere anche quelle oblique, quali il cambiamento climatico, la concorrenza internazionale o la più generale incertezza. Il generale Short ha confermato che le NZDF hanno lavorato a stretto contatto con il Ministero della Difesa, il ministro (e tutti gli atri dicasteri, quale l’ufficio del primo ministro, quello degli esteri, finanze) per quei documenti politici. Ora le NZDF hanno la struttura e i principi per funzionare e si spera che il Piano sulle capacità di difesa diventi operativo nel corso 2024, anche se i vertici militari non si attendono di vedere un aumento delle allocazioni finanziarie nei prossimi due o tre anni, né che raggiunga il 2% del PIL. Nel 2022, la Nuova Zelanda ha speso l'1,18% del PIL in difesa, secondo il SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute). Tale situazione impatta anche sulla situazione del personale e vi sono tentativi di ri-reclutare personale congedato ma vi sono problemi di fondi.

Altri problemi

Il problema, come oramai è divenuto generale, consiste nelle minacce indirette, a cominciare dallo spionaggio, sovversione e disinformazione. Infatti, Cina, Iran e Russia sono accusate di conduzione di attività illegali e interferenze, ha riferito il sevizio di sicurezza nazionale della Nuova Zelanda dopo aver reso pubblico per la prima volta il suo rapporto di valutazione delle minacce. Nel rapporto, il direttore generale della sicurezza Andrew Hampton ha affermato che il Security Intelligence Service (SIS) dà una grande importanza nel condividere pubblicamente più informazioni. Il servizio aveva precedentemente adottato un approccio molto più restrittivo nel rapporto con l’esterno, ma ha deciso di modificarlo dopo che il SIS (e le altre branche della New Zealand Intelligence Community, che comprende la Government Community Security Bureau, e il National Assesment Bureau dell’ufficio del primo ministro, oltre che alla New Zealand Police) sono stati criticati per essersi concentrati troppo sulla minaccia dell’estremismo islamico e per essere stati colti di sorpresa quando un suprematista bianco ha ucciso 51 musulmani in due moschee di Christchurch nel 2019. Nel rapporto, il SIS afferma che il caso più notevole di interferenza straniera è il continuo prendere di mira le diverse comunità cinesi risiedenti in Nuova Zelanda da parte di persone con legami coi servizi informativi del Partito Comunista Cinese, in asse con gli sforzi di Pechino per promuovere il suo ruolo politico, economico e militare nel Pacifico. Il SIS ha affermato di essere consapevole e preoccupato per le attività di intelligence cinesi in corso “dentro e contro la Nuova Zelanda”. Il rapporto afferma pure che l’Iran è stato coinvolto in interferenze sociali, monitorando le comunità iraniane residenti in Nuova Zelanda ed prosegue collegando la guerra della Russia in Ucraina a una serie di problemi, tra cui l’aumento della concorrenza geopolitica, le interruzioni della catena di approvvigionamento e gli sforzi per spiare altri paesi e seminare disinformazione. “Le campagne internazionali di disinformazione della Russia non hanno preso di mira specificamente la Nuova Zelanda, ma hanno avuto un impatto sulle opinioni di alcuni neozelandesi”, rileva il rapporto. A livello nazionale, l’agenzia ha riscontrato che l’estremismo violento continua a rappresentare una minaccia. Il rapporto afferma che probabilmente esistano ancora gruppi di persone in Nuova Zelanda con l’intento e la capacità di compiere attacchi terroristici interni, sebbene l’agenzia non sia a conoscenza di alcun piano specifico o credibile10.

Conclusioni

È auspicabile che i principi delineati e le azioni conseguenti (e le risorse necessarie) diventino una realtà. Una ipotesi di vittoria dei nazionalisti [analoghi ai conservatori britannici e ai liberal-nazionali australiani] alle elezioni del prossimo ottobre non dovrebbe mutare il quadro in quanto le minacce cinesi non dovrebbero decrescere, ma semmai ampliarsi ulteriormente Il problema è che le componenti della NZDF sono estremamente ridotte numericamente (10.000 unità in tutto) e poco equipaggiate. Nel New Zealand Army mancano del tutto i carri pesanti11, il piccolo battaglione di 26 carri leggeri Scorpion ha operato tra il 1983 e il 2000 senza trovare un sostituto12 e neanche tutte le unità di fanteria sono equipaggiate con gli oramai vecchi APC ruotati 8x8 LAV III; non esiste artiglieria con calibro superiore o pari a 155mm. La RNZAF non ha velivoli tali da garantire la superiorità aerea13, e solo 4 P-8 Poseidon da pattugliamento marittimo, quando ne servirebbero altri due per coprire l’immensa ZEE della Nuova Zelanda: Nella RNZN le fregate classe ANZAC sono due (sulle quattro originariamente previste, decurtate dal programma congiunto con l’Australia, che invece ne programmò e costruì otto), verranno radiate l’anno prossimo. Si spera che si ripeta l’opzione di una iniziativa congiunta Royal Australian Navy e Royal New Zealand Navy14 per l’acquisto di nuove unità. Per fortuna, nonostante questo panorama non incoraggiante in termini materiali, il livello del personale continua a restare elevatissimo.

1 First National Security Strategy - For a more secure and resilient nation, Department of the Prime Minister and Cabinet, https://www.dpmc.govt.nz/sites/default/files/2022-12/backgrounder-english.pdf, 04.08.2023; Defence Policy Review: Defence Policy And Strategy Statement 2023, Department of Defence, https://www.defence.govt.nz/assets/publication/file/23-0195-Defence-Policy-and-Strategy-Statement-WEB.PDF, 04.08.2023; Defence Policy Review: Future Force Design Principles 2023, Department of Defence, https://www.defence.govt.nz/assets/publication/file/23-0195-Future-Force-Design-Principles-WEB.PDF, 04.08,.2023

2 Defence Policy Review: Defence Policy Review and Strategy Statement Cabinet papers and Aide Memoire, Department of Defence, https://www.defence.govt.nz/assets/publication/file/DPSS-web-v2.pdf, 04.08.2023

3 un chiaro riferimento allo spazio che la Cina, anche grazie alla insipienza australiana e la dimenticanza e superficialità statunitense, è riuscita ad ottenere presso le Isole Salomone, Solomon Islands signs policing pact with China, NPR, https://www.npr.org/2023/07/11/1186916419/solomon-islands-signs-policing-pact-with-china, 11.07.2023

4 New Zealand Suspends Antarctic Patrol Ship Project, Cites COVID Budget Impact, VOA, https://www.voanews.com/a/new-zealand-suspends-antarctic-patrol-ship-project-cites-covid-budget-impact/6495516.html, 21.03.2022

5 RNZAF completes North Korea sanctions enforcement deployment, Department of Defence, https://www.nzdf.mil.nz/media-centre/news/rnzaf-completes-north-korea-sanctions-enforcement-deployment/, 18.02.2021; inoltre la Nuova Zelanda partecipa con personale sia all’UN Command [UNC] e all’UN Command Military Armistice Commission [UNC-MAC]; Republic of Korea - United Nations Command & Military Armistice Commission (UNCMAC), Department of Defence, https://www.defence.govt.nz/what-we-do/diplomacy-and-deployments/deployment-map/republic-of-south-korea/, no date

6 ABCANZ [American, British, Canadian, Australian, New Zealand] Armies [forze di terra], AUSCANNZUKUS [forze navali], Air and Space Interoperability Council [forze aeree], Technical Cooperation Program [tecnologia per la difesa], Combined Communications-Electronics Board).

7 Canberra vuole ampliare il suo raggio d’azione; Australia to buy Tomahawk cruise missiles in $1.7bn spend on long-range defence capability, The Guardian, https://www.theguardian.com/australia-news/2023/aug/21/australia-to-buy-tomahawk-cruise-missiles-in-17bn-spend-on-long-range-defence-capability, 03.08 2023

8 New Zealand Draws Closer to NATO with a Wary Eye, USIP, https://www.usip.org/publications/2023/07/new-zealand-draws-closer-nato-wary-eye, 06.07.2023

9 La Royal Commission è stata istituita per indagare su un attacco alle moschee di Christchurch nel 2019, tuttavia, quel piano potrebbe cambiare se il paese votasse un nuovo governo durante le elezioni politiche generali previste per il 14 ottobre

10 New Zealand intelligence report accuses China of ‘foreign interference’, The Guardian, https://www.theguardian.com/world/2023/aug/11/new-zealand-intelligence-report-accuses-china-of-foreign-interference, 11.08.2023

11 l’unica compagnia di carri ‘Centurion’ venne disciolta nel 1968, http://kiwisinarmour.hobbyvista.com/cent.htm

12 Arms dealer signs to buy our cantankerous tanks, NZ Herlad, https://www.nzherald.co.nz/nz/arms-dealer-signs-to-buy-our-cantankerous-tanks/JU5HQX6OJYKAG4XOZEMODPHMIU/, 17.09.2000

13 Nel dicembre 1998, il Partito Nazionale [conservatore], sotto la guida del primo ministro Jenny Shipley, aveva approvazione l'acquisto di 28 F-16A/B Block 15 in seguito alla loro vendita sotto embargo al Pakistan con un accordo di leasing-acquisto per un anno in sostituzione provvisoria della sua flotta di vecchi A-4 Skyhawk. Il prezzo concordato era di 105 milioni di dollari. Con una mossa controversa, il contratto fu annullato dal nuovo governo laburista subentrato, guidato da Helen Clark, nel marzo 2000, citando un ambiente di sicurezza favorevole in cui "una forza di combattimento aereo non è una priorità" , U.S. Will Sell New Zealand Planes It Denied to Pakistan, NYT, https://www.nytimes.com/1998/12/02/world/us-will-sell-new-zealand-planes-it-denied-to-pakistan.html, 02.12.1998; (8 August 2000). "New Zealand Is Backing Away From the Global Marketplace NYT, https://www.nytimes.com/2000/08/08/opinion/IHT-new-zealand-is-backing-away-from-the-global-marketplace.html, 08.08.2000

14 la sola RAN vorrebbe ordinare nove fregate della classe ‘Hunter’, Hunter Class FFG, RAN, https://www.navy.gov.au/fleet/ships-boats-craft/future/ffg, no date

Foto: New Zealand Navy