Lettera a Difesa Online: quale dinamica nell'abbattimento del Su-24?

29/11/15

Seguo sempre con interesse i vostri contenuti. Vi suggerisco, appena avrete adeguate informazioni, un approfondimento sulla dinamica dell'abbattimento del Su-24 russo da parte dei caccia turchi.
Profani come il sottoscritto si chiedono come sia possibile che i piloti russi non avessero il sentore della presenza di aerei NATO nella zona.
Stesso discorso per il missile che li ha colpiti: il pilota sopravissuto sostiene che l'impatto è stato privo di preavvisi, ma non esistono radar a bordo degli aerei da guerra?

Cordialmente

Silvio Savoldi da Brescia
 

Gentile lettore,
                          nel ringraziarla per l'attenzione verso la nostra rivista online mi preme evidenziare che la vicenda del l'abbattimento del velivolo Su-24 russo da parte di F-16 turchi è ancora connotata dal mistero più fitto. Le accuse reciproche dei due Stati non aiutano il processo investigativo  e lasceranno in tutti noi dubbi e perplessità sull'incidente. Del resto storie analoghe del passato sono sempre rimaste avvolte dal più fitto mistero. La verità ,in questi casi, è sempre custodita nelle segrete stanze degli ambienti operativi militari.

L'unica certezza è che da tempo la Russia sta mettendo a dura prova la difesa area dei Paesi della NATO con sconfinamenti studiati e molto frequenti e non solo sui cieli della Turchia. L'aspetto operativo dell'accaduto, difatti , pone ulteriori quesiti sulle versioni fino ad oggi rese pubbliche. La Turchia fa parte del dispositivo della NATO e partecipa alle varie esercitazioni con gli altri Paesi dell'Alleanza. Le regole sono chiare: "quando un velivolo invade lo spazio aereo di una nazione senza la prevista clearance, il sistema di difesa entra in allarme e due caccia intercettori ready in five, pronti al decollo in cinque minuti dall'allarme si alzano in volo e, condotti dalla torre di controllo,  si dirigono verso il velivolo considerato ostile. Raggiunto lo stesso lo affiancano e con un paio di battiti d'ala lo invitano a cambiare rotta. Se questo non avviane si tenta una comunicazione radio per intimare l'obbligo all'atterraggio per le opportune verifiche a bordo del velivolo. Se tutti i tentativi falliscono e si ritiene il velivolo ostile alla sicurezza nazionale si procede con l'abbattimento. Questo per dire che prima di abbattere un velivolo si attuano procedure oramai standardizzate e condivise da tutti i Paesi.

Il fatto che gli F-16 abbiano sparato senza attuare le procedure oppure che il Su-24 russo non avesse risposto ad alcun avvertimento, sono possibilità verosimili. Sul fatto del radar a bordo mi sento di dire che, atteso che tutto funzioni perfettamente, quando si è ingaggiati in volo da un missile tutto avviene in pochi secondi e in pochi secondi devi compiere manovre evasive che non sempre riescono con successo.

M.D.

(foto: MoD Fed. russa)