Lettera a Difesa Online: 250 carri Leopard 2 A7 per l'Esercito Italiano?

08/03/23

Egregio direttore, da qualche tempo nel nostro Paese si discute della sostituzione degli ormai datati e obsoleti IFV Dardo dell’Esercito Italiano, argomento ampiamente trattato dalla vostra testata, con due candidati principali: il Lynx KF41 e il CV90 MK IV.

Sappiamo bene come purtroppo per decenni in Italia si sia preferito sostenere l’industria nazionale piuttosto che l’incolumità dei nostri militari, per questo come già ampiamente sostenuto da molti, non dovrebbe esserci gara tra il moderno Lynx e il “vecchio” CV90, che seppur sia un buon mezzo, è arrivato alla fine del suo ciclo di upgrade.

Proprio oggi, mentre leggevo editoriali diversi su questo argomento, mi è capitato tra le mani un articolo che se fosse confermato rappresenterebbe a mio avviso un punto di svolta per la Difesa Italiana: l’AGENPARL (l’Agenzia di Stampa Parlamentare) il 3 Marzo 2023 ha pubblicato un articolo in cui l’autore sostiene che a seguito di quanto appreso da fonti ben informate (non specifica quali siano queste fonti) l’Italia stia per acquistare un pacchetto di 250 carri armati Leopard 2 A7 per una spesa stimata di circa 8 miliardi di euro (allego il link dell'articolo).

Ora direttore vorrei porle due domande: la prima, ovvero, è davvero possibile che il nostro Paese finalmente, anche a seguito degli eventi in Ucraina, abbia finalmente capito che una componente corazzata (moderna ed efficiente) è parte fondamentale e indispensabile per un Esercito degno di tale nome?

La seconda domanda che invece vorrei porle è: se questa notizia rilasciata dall’AGENPARL, una fonte abbastanza attendibile, si rivelasse veritiera, potremmo allora aspettarci logicamente una commessa di diverse centinaia di KF41 Lynx che opererebbero in perfetta simbiosi con i Leopard?

Cordiali Saluti,

Daniele Morbidelli

   

Caro lettore, ringrazio per i quesiti e le argomentazioni che ci ha inoltrato.

Per rispondere alla prima domanda direi che il paese che, fino al mattino del 24 febbraio 2022, aveva unicamente in programma l'aggiornamento di un carro inutile come l'Ariete (tanto ripudiamo la guerra...). Poi, già ad ora di sera, lavandosi i denti prima di andare a nanna, credo abbia iniziato a sudare freddo. Non tanto per le vite in pericolo, ma per le conseguenze politico-sociali di certe scelte. E nella gerarchia nazionale (".......... - industria - politica - difesa"), una folla inferocita che viene a chiedere conto di responsabilità è sempre disdicevole.

In realtà una "componente corazzata moderna ed efficiente" è da lungo tempo anelata dall'ultima ruota del carro: l'Esercito. Purtroppo, in un ambiente in cui anche un colpo di tosse comprometteva carriere e i politici in carica sembravano essere designati secondo logiche... diciamo "imperscrutabili", non vi è stato spazio per soluzioni che abbinassero al costo della componente una benché minima parvenza di efficacia (tanto ripudiamo la guerra...).

Dalla mattina del 25 febbraio 2022 credo vada dato merito ai generali Serino (capo di stato maggiore dell'Esercito) e Portolano (segretario generale della difesa e direttore nazionale degli armamenti) di aver cercato alternative che fino ad allora (almeno ufficialmente) sembravano non esistere. Oggi - ops - sono apparse!

Il numero dei carri che potrebbero essere acquisiti, secondo altre fonti, potrebbe essere anche lievemente superiore. Il punto è che, se si chiede un aggiornamento di 125 Ariete entro 17 anni (!), dopo ben 4 si ottiene un prototipo al modico costo di 35 milioni di euro, se si chiedono 300 carri Leopard 2 in 9 anni, probabilmente se ne otterrà la metà in tempo utile. La guerra che abbiamo all'orizzonte, voglio sottolineare, è il detonatore di un conflitto globale che è già cominciato e che fra meno di 5 anni avrà il suo epilogo. Quindi, ciò che riusciremo a mettere in linea a breve sarà utile, il resto no.

Per quanto riguarda il secondo quesito, partendo dal presupposto che per ogni carro armato dovrebbero esserci 3 IFV, credo che sia realistico sognarne 2, quindi 600.

Riguardo al favore che dovrebbe essere accordato al Lynx rispetto al CV90, tengo a sottolineare che, vista le minacce sui moderni campi di battaglia, tale piattaforma sarebbe in grado già oggi di offrire capacità anti-drone, anti-loitering munitions ed anti-munizionamento. Il CV90 non offre tali capacità. Senza, anche i Leopard 2 A7 dureranno poco!

Quindi, oltre al sistema, sarà fondamentale capire anche le prestazioni che saranno incluse nel pacchetto capacitivo...

Ad oggi, ripongo la massima stima nel ministro della difesa, nel segretario generale della difesa e nel capo di stato maggiore dell'Esercito: sono certo che faranno prevalere l'interesse per i propri uomini e donne in divisa (a proposito... auguri!) su quelli di altri "soggetti" attenti unicamente alla propria versione di "interesse nazionale".

Andrea Cucco

Foto: Bundeswher