Ed ora anche il pensiero strategico militare va in appalto

(di Giuseppe Corrado)
25/10/15

Gentile Direttore, le scrivo perché recentemente consultando il sito dello stato maggiore della difesa nella sezione bandi di gara ho avuto modo di imbattermi in uno strano avviso di gara, scaricabile al seguente link. Se i lettori proveranno a scaricare il file, come ho fato io per curiosità, troveranno con grande sorpresa che lo stato maggiore della difesa ha indetto una procedura per l’affidamento di un incarico di collaborazione temporanea a titolo gratuito a personale esterno alla Difesa.

Verrebbe da chiedersi subito per fare cosa ma soprattutto chi è colui che presterebbe il suo sapere e la propria opera gratuitamente?

Sicuramente per amor di patria oppure un benefattore che, o è già lautamente remunerato o in pensione, perché altrimenti non si spiegherebbe come mai qualcuno dovrebbe mettere a disposizione la propria conoscenza semplicemente per hobby.

Questo annuncio lo trovo davvero strano. Nel punto 1 si legge poi  (cito testualmente) che lo stato maggiore della difesa intenderebbe avvalersi di una figura professionale per garantire un qualificato supporto a favore dello stato maggiore della difesa nel settore della geopolitica e della sicurezza nazionale ed internazionale cui affidare incarichi di studio e consulenza specialistica, al fine di approfondire ogni tematica di interesse della Difesa, con particolare riferimento all’analisi geopolitica delle principali aree di crisi e dei Paesi del Mediterraneo nonché alle attività connesse con l’implementazione del nuovo modello di difesa discendente dal Libro Bianco per la sicurezza internazionale e della difesa.
Già questo mi basta per chiedere a me stesso e chiedere a lei e ai lettori attenti del suo webmagazine se è mai possibile che lo stato maggiore della difesa, nonostante i numerosi dirigenti militari, generali e ammiragli in servizio e anche in pensione, cerchi consulenti esterni su materie per le quali forse è difficile pensare che ci sia un esperto più esperto di un militare?

Aggiungo anche che fine hanno fatto i nostri uomini e analisti dell’intelligence, che a me risultano essere tra i migliori al mondo?

E’ a dir poco inammissibile che in tale settore le Forze Armate chiedano supporto a dei consulenti esterni  e si considerino quindi implicitamente incompetenti. Se fosse così allora sarebbe opportuno che il ministro della difesa rifletta attentamente e il buon Dio ci salvi.

La cosa mi ha talmente incuriosito che ho iniziato a chiedere qualche informazione ad alcuni amici con le stellette e con grande sorpresa ho appreso che esistono alcune figure di consulenti e pseudo-tuttologi che, forse, millantano anche titoli accademici non veritieri e che popolano ormai da anni il sottobosco di Palazzo Baracchini (Ministero della Difesa, ndr) e dei palazzi di via XX settembre, generando non pochi malumori tra chi, con le stellette, ha dedicato tutta la propria vita e la propria professionalità all’arte della guerra o allo studio della strategia e della geopolitica.

Un nome che ricorre con molta frequenza, ormai da anni, è quello del presidente del Centro Studi Internazionali di Roma, dottor Andrea Margelletti, che si è fatto un nome grazie alla propria presenza negli studi televisivi Rai ai tempi della seconda guerra del Golfo e che da allora ha saputo evidentemente guadagnare la fiducia e i favori di alcuni dirigenti militari, e non solo, perché vedevano forse in lui il portavoce mediatico di alcune posizioni e punti di vista, ai tempi, forse non molto popolari.

Torno alla domanda iniziale, senza voler assolutamente mettere in discussione la valenza professionale e la preparazione del presidente del Ce.S.I., che non sono in questione, ma sono davvero così uniche da non poter essere trovate all’interno del mondo militare?  Oppure serve un uomo da spendere nei talk show a difesa di un libro bianco che fa acqua da tutti i fronti?

Forse non sarà Margelletti il candidato prescelto anche perché con il suo pregresso in forza armata e le sue pregresse consulenza mi verrebbe da dire "gatta ci cova".

Comunque se la difesa volesse insistere nel reperire all’esterno tali competenze allora la cosa potrebbe alimentare dei forti dubbi sulle capacità dei nostri dirigenti militari, che invece hanno dimostrato più volte e in diversi contesti nazionali ed internazionali le loro apprezzate capacità, preparazione e professionalità. E' strano che tali competenze non siano considerate proprio dal vertice massimo della difesa!

Ai suoi lettori l’ardua sentenza.