Clausewitz nasce il 1° giugno 1780 ed entra a far parte della grande famiglia dei militari a soli dodici anni, in qualità di sottufficiale portabandiera del reggimento Principe Ferdinando di Potsdam.
Dopo il battesimo del fuoco, durante l'assedio di Magonza, all'età di soli quattordici anni diventa Ufficiale.
Qualche anno dopo, nel 1801, giunge alla Scuola Militare di Berlino, dove si distingue negli studi militari... il resto della vita, però, lo si può trovare in qualunque enciclopedia, ma io preferisco passare alla sua opera!
Che cos'è la guerra?
Questa è la prima domanda cui cerca di rispondere von Clausewitz.
Per lui la guerra è un atto di forza il cui scopo è quello di costringere l'avversario a sottomettersi alla nostra volontà.
Definizione concisa e senza troppi giri di parole, non pensate? Ma cosa ci si poteva aspettare da un uomo vissuto in quel contesto storico?
La guerra può contare sull'aiuto delle invenzioni delle arti e delle scienze, mentre è accompagnata da restrizioni insignificanti, che meritano appena di essere menzionate, alle quali si da il nome di diritto delle genti, ma che non hanno capacità di affievolirne essenzialmente l'energia.
Da allora sono passati due secoli, aveva ragione von Clausewitz?
Opera interessante sotto il profilo storico e del pensiero umano, che non può mancare nella biblioteca personale di uno studioso.
Che la guerra piaccia oppure no, occorre prendere atto che si tratta di una realtà e conoscere e capire i concetti che stanno dietro le parole "strategia", "logistica" o "tattica" è sempre più importante, non solo per i militari di professione.
Alessandro Rugolo