Una nuova opportunità: da subito Palombari o Incursori

(di Giampaolo Trucco)
23/08/16

Alcune volte quello che ti riserva la vita è davvero incredibile: ci sono degli avvenimenti, molti dei quali sono la conseguenza delle nostre scelte, che senza preavviso ed in tempi rapidissimi te la possono sconvolgere.

Potremo citare mille esempi, sia in bene che in male, che avvallerebbero quest’affermazione, ma oggi vorremo proporre al lettore una “scelta” che, qualora assunta, lo catapulterebbe in un mondo appassionante ed unico di cui ha solo sentito parlare o che ha vissuto virtualmente nei videogames.

Si diciamo a te! A te che fino a ieri eri uno studente che non si aspettava nulla di particolare dalla vita; a te che eri preparato ad iscriverti all’università ed intraprendere quel cammino rituale a cui molti giovani si sottopongono senza esserne troppo convinti.

Forse dai media o curiosando su internet hai già sentito parlare dei Palombari e degli Arditi Incursori, delle loro missioni e di quanto siano particolari le loro capacità operative. Ora c’è un opportunità nuova che, a differenza di quello che prevedrebbe il normale iter formativo di questi uomini, ti permetterebbe di assaporare da subito l’avventura ed il particolare stile di vita che solo il Raggruppamento Subacquei ed Incursori della Marina ti può offrire.

Entro pochi giorni uscirà sulla Gazzetta Ufficiale (4a serie speciale) un bando di reclutamento per diventare Volontario in Ferma Prefissata di un anno (VFP1) nella Marina Militare. Nell’ambito di questo concorso sarà possibile chiedere di poter essere arruolato come Palombaro oppure come Incursore e, qualora risultato idoneo, venire immediatamente destinato a Comsubin per frequentare il relativo corso propedeutico.

La procedura di reclutamento, molto semplice, sarà gestita attraverso le indicazioni disponibili nel portale dei concorsi on-line del Ministero della Difesa, raggiungibile attraverso il link concorsi on-line Difesa presente sul sito internet www.difesa.it. Durante questa fase sarà possibile indicare con un semplice click se vorrai fare il Palombaro oppure l’Incursore.

A questo punto sarai chiamato a sottoporti ad una serie di accertamenti diagnostici che avranno lo scopo di verificare la tua idoneità all’ingresso in Marina e alla frequenza del corso specialistico da te prescelto. Se risulterai vincitore di concorso, dopo un brevissimo periodo conoscitivo della Marina Militare che si svolgerà a Mariscuola Taranto, sarai destinato nell’antica base del Varignano dove ha sede il COMSUBIN, Comando dei Subacquei e degli Incursori. Qui inizierà il tuo futuro!

Benché i corsi propedeutici ai corsi per Palombari ed Incursori siano molto selettivi, con la volontà e l’impegno, questi possono essere affrontati con una certa serenità. Entrambe i corsi durano quasi tutto il periodo della ferma (circa anno), ma se venissero superati darebbero titolo a conseguire immediatamente l’estensione della stessa ad ulteriori quattro anni, tempo necessario a completare i rispettivi iter di formazione. A quel punto, coloro che avranno conseguito il brevetto saranno posti in Servizio Permanente Effettivo nei relativi Gruppi Operativi.

Oggi attraverso quest’incredibile opportunità potrai iniziare il corso propedeutico Palombari o quello propedeutico da Incursori un mese dopo essere entrato in Marina, contro il sistema di reclutamento tradizionale che prevede, nel migliore dei casi, almeno tre anni e tre diverse selezioni da superare nell’ambito dei concorsi da VFP1, da VFP4 e per i corsi specialistici del Raggruppamento.

Cogli l’attimo, diventa anche tu un operatore di Comsubin!

 

DIVENTARE UN PALOMBARO

Il corso, diviso in tre fasi, sottopone il candidato ad un addestramento progressivo che gli permetterà di impiegare le diverse tipologie di autorespiratori e sistemi per immersioni utilizzati in Marina, nonché di eseguire lavori subacquei professionali, sia di giorno che di notte, anche con l’impiego di esplosivi.

Il primo gradino da superare è rappresentato dalla Fase Selettiva che permette di verificare l’attitudine alla specialità attraverso una serie di test fisici, funzionali e di acquaticità. Nel corso di queste ultime prove l’allievo dovrà dimostrare di saper eseguire delle semplici manovre subacquee che saranno accuratamente descritte dagli istruttori. Coloro che supereranno quest’ultimo sbarramento potranno iniziare il corso propedeutico Palombari che prevede un denso programma di attività, pratiche e teoriche, suddiviso nelle seguenti fasi:

Prima fase: gli allievi partecipano ad un intenso programma di allenamento fisico mattinale a quale segue l’attività in acqua, sia in piscina che in mare, con l’utilizzo degli autorespiratori ad Aria, Miscela ed Ossigeno, passando attraverso i complessi e impegnativi sistemi d’immersione per lavori subacquei pesanti o per attività in ambienti inquinati, quali l’Apparato Normale e l’Apparecchiatura Subacquea Alimentata dalla Superficie. Questo intenso addestramento è finalizzato a testare la predisposizione del soggetto alle attività subacquee fino alla profondità di 10 metri, rappresentando un momento formativo fondamentale per la preparazione fisica e psichica necessaria al proseguo del corso.

Seconda fase: l’allievo impiega in maniera più massiva la gamma di apparecchiature per l’immersione eseguendo lavori sul fondo e sullo scafo delle navi fino alla profondità di 20 metri. L’intensa attività subacquea, diurna e notturna, serve all’allievo per aumentare la confidenza con l’ambiente marino. In questa fase il frequentatore acquisisce le nozioni e le capacità per imbragare e recuperare oggetti o scafi affondati, impara le tecniche della saldatura e del taglio subacquei, assimila le competenze per eseguire la ricerca sul fondo del mare attraverso sonar portatili e metal detector. Gli istruttori modulano gradualmente l’attività fino a far raggiungere a tutti gli allievi la massima espressione operativa su ciascuna attrezzatura impiegata.

Terza fase: le attività addestrative di questa fase permettono all’allievo d’impiegare gli autorespiratori utilizzati nelle precedenti attività fino al limite delle quote operative degli stessi (60 metri per le apparecchiature ad aria, 54 metri per i rebreather e 12 metri per l’ossigeno). Vengono conseguite sia l’abilitazione a manovrare gli impianti iperbarici, sia le capacità ad eseguire lavori subacquei complessi. La fase viene completata con l’istruzione all’impiego degli esplosivi, uno degli strumenti di lavoro del palombaro, necessari a svolgere il mestiere di “artificiere subacqueo” durante le operazioni di neutralizzazione degli ordigni inesplosi.

Al termine del corso gli allievi sostengono gli esami teorici di tutte le materie di studio, superati i quali, entreranno a pieno titolo nel corpo dei Palombari della Marina Militare, acquisendo:

  • brevetto militare da Palombaro;

  • brevetto militare da Sommozzatore;

  • abilitazione Tecnico di Manovra di Impianti Iperbarici;

  • abilitazione EOD-Sub (artificiere subacqueo);

  • abilitazione alle immersioni sotto le Unità Navali ed all’interno di locali allagati;

  • brevetto militare per la condotta delle imbarcazioni entro le 12 miglia.

 

DIVENTARE UN INCURSORE

Anche il corso propedeutico Incursori è suddiviso in quattro fasi anticipate da un test d’ingresso. Quest’ultimo non è uno sbarramento invalicabile, anche se la forma fisica è un requisito cui l’aspirante incursore deve dedicare alcune ore della sua giornata. Le prove selettive consistono in:

  • tuffo di piedi da un trampolino alto 5 metri

  • prova di nuoto a stile libero

  • una corsa di 300 metri da coprire in meno di 47 secondi

  • trazioni alla sbarra

  • piegamenti sulle braccia e addominali

  • salita su fune di 5 metri

  • salto in alto.

Superate positivamente queste prove gli allievi Incursori iniziano un intenso percorso formativo così suddiviso:

Accentramento: i candidati sono sottoposti alle prove selettive medico/funzionali dall’Infermeria di Comsubin ed alle prove fisiche e di acquaticità operativa in vasca.

Prima fase - combattimento a terra: prevede il superamento di numerosi test fisici e la formazione all’impiego delle armi e degli equipaggiamenti, alla conoscenza della topografia e più in generale a tutto quello che concerne il movimento tattico individuale e di pattuglia sul terreno. In essa si iniziano a sviluppare le tecniche di difesa personale e si acquisiscono i primi rudimenti di movimenti su parete rocciosa che saranno perfezionati nel prosieguo del corso. La giornata tipo comincia con corsa e ginnastica e prosegue con lezioni teoriche e attività pratica diurna e notturna. Mano a mano che si acquisiscono nuove capacità operative, aumenta anche la preparazione fisica e, ovviamente, le difficoltà da superare. L’allenamento diventa sempre più intenso, con marce veloci in assetto pesante fino ad una prova finale di 40 chilometri di marcia notturna da svolgere in non più di 7 ore, con un carico di 18 chili di equipaggiamento.

Seconda fase - combattimento in acqua: è la fase più dura e selettiva del corso. L’attività è dedicata prevalentemente al nuoto in superficie e in immersione, sia di giorno che di notte. In questa fase gli allievi dovranno dimostrare di essere a loro agio sott’acqua e di saper coprire lunghe distanze a nuoto con i propri equipaggiamenti. L’allievo acquisisce in questa fase anche capacità di condotta di gommoni veloci e viene sottoposto a un esame pratico e teorico durante il quale dovrà dimostrare di avere appreso, tra l’altro, anche nozioni di nautica e aerofotografia.

Terza fase – anfibia: in questo momento formativo gli allievi dovranno apprendere le tattiche e tecniche per passare dal mare alla terra e viceversa e perfezioneranno le loro conoscenze con l’impiego di diversi tipi di armi speciali in dotazione, acquisendo esperienza sia nel tiro mirato che in quello istintivo/operativo. Impareranno anche a usare gli esplosivi e le cariche da demolizione nonché ad operare da/con elicotteri. Questa fase si conclude con tre esercitazioni notturne di ricognizione o di attacco di tipo anfibio, contro obiettivi sulla costa e/o unità navali.

Quarta fase – condotta di operazioni: è l’ultima fase del corso durante la quale gli allievi dovranno dimostrare di saper integrare tutto quanto appreso e metterlo in pratica in ogni ambiente operativo, di saper pianificare un’operazione speciale e di saper gestire i mezzi necessari. Gli ultimi test consistono in una complessa esercitazione finale e in una verifica scritta e orale su quanto appreso durante tutto il corso.

Al termine del corso gli allievi sostengono gli esami teorici di tutte le materie di studio, superati i quali, entreranno a pieno titolo nel Gruppo Operativo Incursori.

(fonte "Notiziario della Marina luglio/agosto 2016" / foto: Marina Militare)