La stazione degaussing della Marina ad Augusta: ridurre il magnetismo per difendere le navi dalle mine

(di Marina Militare)
20/07/16

A bordo delle navi militari i sistemi per il "Degaussing" (demagnetizzazione) servono per compensare il campo magnetico generato dalla nave in modo da renderlo il più possibile neutro rispetto all'ambiente circostante. Il Degaussing è un sistema molto importante perchè protegge le navi militari quando navigano in aree soggette a minaccia di mine magnetiche. Questi insidiosi ordigni, infatti, si attivano quando registrano una repentina variazione del campo magnetico, chiara evidenza del passaggio di una nave.

Il sistema si basa su quattro cinture ortogonali (anelli Degaussing) che circondano internamente lo scafo, collegate con una sonda magnetometrica che misura il campo magnetico terrestre.

Per mantenere efficienti i sistemi Degaussing servono periodiche tarature e verifiche degli apparati delle navi. Per farlo ci si avvale delle stazioni di Degaussing.

La Marina Militare ha una stazione Degaussing ad Augusta che dipende, sotto il profilo tecnico-operativo, dal Centro di Supporto e Sperimentazione Navale della Marina di La Spezia.

La stazione si trova all'interno del comprensorio di Terravecchia, presso il Comando Marittimo Sicilia di Augusta ed è impiegata per i rilievi e le tarature degli impianti imbarcati sulle navi e sui sommergibili della Marina Italiana, talvolta anche per le marine estere.

Di recente, infatti, la stazione ha lavorato sui battelli classe U212 ed ha assicurato il collaudo e la prima calibrazione delle fregate classe FREMM mentre, da oltreoceano, la Marina Militare Canadese ha deciso di avvalersi della struttura italiana per collaudare le proprie unità della classe Halifax.

Insieme al Degaussing la stazione è in grado di svolgere anche il Deperming, interventi sulle masse ferrose delle navi per ridurre il magnetismo permanente o residuo. In questo settore, nel giugno 2015, si è svolto il primo trattamento magnetico con manodopera e attrezzature esclusivamente interne alla Marina, fornendo il cosiddetto "deperming in house". Attualmente la Stazione ha come personale cinque militari e dieci dipendenti civili.

Fa parte integrante della stazione di Augusta un poligono a mare, composto da tre basi di misura collocate a differenti profondità e di diversa ampiezza, poste all'interno di un campo boe; ciascuna delle tre basi concorre alle misurazioni magnetiche per le navi entro un determinato range di dimensioni e dislocamento.

Il segnale misurato all'interno della base di misura viene trasmesso, attraverso dei cavi sottomarini, a terra, nella sala apparati della stazione degaussing, dove si trovano le apparecchiature di pilotaggio e gli elaboratori dei dati che servono agli operatori per gestire la fase di acquisizione e per verificare il corretto funzionamento dell'impianto di compensazione magnetica della nave.

Parallelamente al sistema di acquisizione magnetica, esiste un sistema di tracciamento laser per determinare - istante per istante - la posizione della nave e distribuire correttamente i dati magnetici sul piano di misura. Quindi, prima dell'inizio delle acquisizioni, a prora e a poppa dell'unità, vengono installati due riflettori che servono a calcolare la posizione della nave con il laser.

Per il Deperming - la modifica della magnetizzazione permanente o residua della nave per minimizzarne il campo magnetico esterno - la stazione di Augusta dispone di un pontone galleggiante, dotato di generatori di corrente che, attraverso cavi elettrici con i quali letteralmente si "avvolge" l'unità, danno vita ai cosiddetti "scuotimenti magnetici". La stazione dispone anche di un campo boe, dove si può ormeggiare la nave ed eseguire il trattamento stando in mare.

La stazione di Degaussing e Deperming della Marina di Augusta è una realtà molto importante perchè contribuisce a garantire l'autonomia manutentiva della Flotta in un settore estremamente delicato e attuale, come la difesa da ordigni esplosivi ma è anche una risorsa che viene resa disponibile alle marine partner straniere, nell'ottica di un uso proficuo delle infrastrutture e delle competenze del personale.