Esercitazione congiunta con Giappone e Canada per nave Carabiniere

(di Marina Militare)
29/08/16

Il 25 agosto, nel Mediterraneo centrale, la fregata Carabiniere della Marina si è addestrata con tre navi militari giapponesi – i cacciatorpediniere Asagiri e Setoyuki e la nave scuola Kashima – e con la nave canadese Charlottetown. Quest’ultima partecipa, insieme alla nave italiana, all’operazione NATO Active Endeavour.

A bordo della nave scuola Kashima, dove imbarcano giovani ufficiali che hanno da poco terminato i corsi di formazione per una campagna addestrativa che in circa sei mesi li porta in giro per il mondo, l’ammiraglio Hidetoshi Iwasaki, comandante del Japan Training Squadron composto dalle tre navi giapponesi, ha ricevuto i comandanti delle fregate Carabiniere e Charlottetown per un confronto sulle operazioni in corso nel Mare Mediterraneo.

L’ammiraglio si è confrontato con il comandante del Carabiniere sulle maggiori operazioni navali in cui è coinvolto il Paese nell’area mediterranea: Mare Sicuro, l’operazione nazionale avviata nel 2015 per tutelare gli interessi nazionali nel Mediterraneo Centro-meridionale e assicurare adeguati livelli di sicurezza marittima e EUNAVFOR MED operation Sophia, l’operazione dell’Unione Europea che serve a interdire il network delle reti criminali associato al traffico e sfruttamento di migranti attraverso il Mediterraneo e ridurre il flusso migratorio via mare.

L’ammiraglio si è anche mostrato interessato all’organizzazione SAR (Search and Rescue – ricerca e soccorso) del Mar Mediterraneo e al V-RMTC (Virtual Regional Maritime Traffic Centre), un sistema di controllo del traffico marittimo nato dalla cooperazione internazionale tra marine di diversi paesi, dietro iniziativa della Marina italiana, che si basa sulla condivisione dei dati provenienti dalle unità militari in mare e dei radar costieri.

L’occasione è stata anche un momento di scambio e di confronto tra gli equipaggi delle cinque navi insieme in mare. Il team di specialisti della brigata marina San Marco hanno invece simulato il controllo di un mercantile sospetto, abbordando una delle unità giapponesi e simulando lo svolgimento di un ispezione.

Lo scopo di queste esercitazioni è di sviluppare l’interoperabilità tra diversi dispositivi navali, per incrementare la sicurezza marittima e garantire la libertà di navigazione.