L’USAF vuole avere aerei arsenale

(di Tiziano Ciocchetti)
10/11/20

Nel febbraio del 2016, come parte della presentazione del budget che prevedeva di chiedere al Congresso per l'anno fiscale successivo, il Pentagono aveva indicato che stava valutando lo sviluppo di una dottrina concernente l’utilizzo di vettori aerei, denominata Arsenal Plane. L'idea era di trasformare un aereo da trasporto in un "camion intelligente per munizioni" e farlo evolvere in una rete con cacciabombardieri di quinta generazione (F-35 o F-22).

Ovviamente trasformare un velivolo da trasporto in un vettore in grado di svolgere missioni di combattimento non è una novità: l’USAF lo ha già fatto anni fa con la serie AC-130 Gunship; l'ultima versione della quale - l'AC-130J Ghostrider - può trasportare missili AGM-114 Hellfire e bombe a guida laser GBU-39.

In Italia, ormai da qualche anno l’Aeronautica Militare ha modificato alcuni C-27J per renderli in grado di utilizzare il cannone ATK da 30 mm dal portellone laterale, denominando questa nuova versione MC-27J Praetorian.

In Francia, il sistema SSA 1101 Gerfaut, progettato dall'ufficio di progettazione AA'ROK, mira a consentire a un C-130H Hercules di sparare con armi modulari aria-superficie (AASM) Hammer. Il che probabilmente interessa molto il COS (Comando delle Operazioni Speciali).

Tuttavia, il concetto di Arsenal Plane ha un altro scopo. Già negli anni '80 dello scorso secolo, la Boeing aveva il progetto di trasformare un aereo di linea B-747 in un bombardiere in grado di trasportare fino a 70 missili. Ma le tecnologie non erano ancora abbastanza mature all'epoca e quindi, il progetto, venne abbandonato (soprattutto quando emerse la questione della vulnerabilità di un tale vettore).

Resta il fatto che dal 2016 l'idea di questo Aereo Arsenale è stata ripresa, sotto l'egida dell'Air Force Research Laboratory (AFRL).

Lo scorso gennaio è stato effettuato un primo test (foto) in collaborazione con l'Air Force Special Operations Command (AFSOC), nell'ambito del programma CLEAVER (Cargo Launch Expendable Air Vehicles with Extended Range). Nel corso di tale test, un MC-130J Commando II ha lasciato cadere cinque pallet, ciascuno contenente sei "munizioni simulate", quattro delle quali sono state descritte come armi a lungo raggio e ad alta precisione, in grado di distruggere bersagli mobili e fissi.

Lo stesso test è stato ripetuto in seguito, ma con un C-17A Globemaster III. All’inizio di ottobre, infatti, gruppi di missili aria-superficie AGM-158 JASSM ER (Joint air to surface standoff missile - Extended Range) sono stati imballati su pallet e sganciati da un dispositivo dello stesso tipo, appartenente al 412ᵗʰ Air Test Wing.

Lo scorso febbraio, l'AFLR (Air Force Law Review) ha diramato una richiesta di informazioni sul concetto di “munizioni pallettizzate” e sulle possibili tecnologie che potrebbero essere utilizzate a tale scopo. Il 28 ottobre, Lockheed Martin ha dichiarato di essere stata selezionata per supportare la prossima fase di sperimentazione, come parte di un contratto complessivo pari a 25 milioni di dollari.

“Sebbene il programma di munizioni pallettizzate sia relativamente nuovo, si sta evolvendo molto rapidamente. I team AFRL e Lockheed Martin hanno stabilito questo nuovo contratto in un record di 30 giorni, che prevede una prototipazione più rapida e un tempo di consegna più breve per portare queste capacità avanzate ai combattenti sul campo", ha commentato Scott Callaway, direttore di Lockheed Martin Advanced Strike Systems.

“Studi preliminari hanno dimostrato che gli aerei da trasporto hanno il potenziale per dispiegare grandi quantità di missili JASSM ER, offrendo un aumento significativo della loro portata e completando così i tradizionali velivoli d'attacco e bombardamento. Questo approccio innovativo consente […] di impegnare un maggior numero di obiettivi sfavorevoli”, sottolinea Callaway. Ha aggiunto poi che: “l'obiettivo generale del programma è sviluppare un sistema modulare per la consegna di armi lanciate dall'aria, sfruttando le procedure e le operazioni di rilascio standard”.

Secondo le prime sperimentazioni, un C-17A potrebbe trasportare fino a 32 missili JASSM ER, con un raggio d’azione di circa 1.000 km.
Il vantaggio di questa tipologia di impiego sarebbe soprattutto quello di saturare le difese avversarie, in un ambiente non permissivo, facendo decollare da più basi contemporaneamente aerei carichi di missili imballati su pallet.

Di contro, è probabile che ridurrà il numero di aerei da trasporto disponibili per le tradizionali missioni Air Mobility Command, visto che le linee di assemblaggio del C-17A sono state chiuse dalla Boeing, che ha inoltre allo studio un altro programma dell'USAF, chiamato Gremlins, mirante a rendere il C-130J Super Hercules un vettore "porta-droni volante".

Foto: U.S. Air Force / DARPA