Le falle della difesa missilistica statunitense

05/04/15

La difesa antimissilistica statunitense, Ground-based Midcourse Defense, è attualmente affidata a due centri di controllo situati presso la base dell'Air Force di Vandenberg in California ed a Fort Greely in Alaska, ma il loro raggio di azione è limitato in quanto non sono in grado di coprire la costa orientale.

Di fatto, la Difesa ha la necessità di implementare tali postazioni con una terza, allo scopo di proteggere l’intera nazione da attacchi intenzionali od accidentali. Un sistema efficacie per la difesa antimissile dovrebbe iniziare dall’upgrading del “kill vehicle” attualmente schierato, ed il “long-range discrimination radar” per l’intercettazione del veicolo di rientro del missile ostile.

La Missile Defense Agency, ha identificato in questi due elementi il punto debole della difesa, dunque è necessario un sistema radar migliorato in grado di intercettare con la necessaria accuratezza una warheads in ambiente threat cloud. La stima ufficiale per la spesa è di circa 3 miliardi di dollari, e sono state identificate quattro aree dove sarebbe possibile edificare i nuovi siti. Tale decisione dovrebbe essere presa entro il 2016.

Mosca e Pechino hanno varato una importante politica di modernizzazione ed implementazione delle loro capacità nucleari. Nei prossimi 10 anni la Russia aggiornerà gli ICBM con cinque varianti del missile SS-27. La prima versione, il Topol-M, è già operativo, il secondo è prossimo al dispiegamento e lo sviluppo della terza variante è in corso. La forza ICBM totale della Russia conterà 220-250 missili entro il 2022, ed il 70 per cento di questi sarà dotato di testate multiple.

In base al rapporto del National Air and Space Intelligence Center, la Cina ha il programma più attivo e diversificato per lo sviluppo missilistico. Pechino disporrà di oltre 100 vettori balistici intercontinentali entro 15 anni, ma soprattutto il numero e la gamma dei missili si sta espandendo: sono stati migliorati i carichi utili ed i sistemi più datati vengono aggiornati con nuove unità. Il DF-31 cinese, è una variante di ICBM “road-mobile” ed ha una gittata sufficiente per raggiungere la West Coast degli Stati Uniti.

Iran e Corea del Nord costituiscono minacce a più lungo termine per gli USA, la previsione per la messa a punto dei vettori balistici intercontinentali in grado di raggiungere il Nord America, infatti, non è immediata.

L'Iran ha condotto con successo molteplici lanci di veicoli spaziali dal 2008, ma per gli esperti della Missile Defense Agency, è solo un banco di prova per lo sviluppo di tecnologie ICBM.

La Corea del Nord è in uno stadio di sviluppo più avanzato dell’Iran, infatti ha reso operativo il suo nuovo ICBM “road-mobile” nel cui inviluppo vi sarebbe l'Alaska e questo rappresenta la minaccia più credibile per il sistema antimissile statunitense.

Giovanni Caprara

Fonte: Defense One

(foto: US DoD)