La marina francese è a corto di missili

(di Tiziano Ciocchetti)
17/11/20

Dal colloquio del presidente Macron con i capi di stato maggiore delle forze armate francesi - in seguito alla commemorazione per i 102 anni dalla fine della Grande Guerra - escono fuori alcune informazioni interessanti, in particolar modo sulla Marina.

Infatti, il capo di stato maggiore della Marine Nationale, l'ammiraglio Pierre Vandier, ha informato il presidente che la fregata multi-missione (FREMM) Bretagne (entrata in servizio nel 2018) aveva appena effettuato con successo un lancio di missili da crociera (SCALP NAVAL). Tre settimane dopo il nuovo sottomarino di attacco nucleare (SNA) Suffren ha effettuato la stessa operazione al largo di Biscarrosse, dove si trova il centro di test missilistici della Direzione Generale degli Armamenti (DGA).

Il successo del lancio permette di riaccendere i riflettori su una questione assai rilevante, messa in evidenzia da un’operazione francese di due anni fa.

L'operazione in questione è quella effettuata nell'aprile 2018 con le forze britanniche e americane contro il programma chimico siriano, pochi giorni dopo un presunto attacco al cloro a Douma (nella Siria orientale]. Da parte francese, le FREMM Aquitaine, Auvergne e Languedoc sono state particolarmente coinvolte in questa azione. Le prime due fregate dovevano lanciare tre SCALP NAVAL ciascuna, la terza era stata messa in riserva.

Il feedback sull'esperienza di questa operazione, chiamata Hamilton, è stato oggetto di un dibattito a livello parlamentare nel novembre del 2018, le cui conclusioni hanno evidenziato alcune criticità, come la necessità di implementare il numero di missili da crociera e il miglioramento dell'addestramento al tiro di munizioni cosiddette “complesse”. Era quindi indispensabile avviare una riflessione sull'uso tattico di tali armi di fronte alle capacità A2/AD di un eventuale avversario.

A livello tecnico, quindi, il successo di un lancio di SCALP NAVAL da parte del Bretagne rischia di "sistemare" le disavventure del passato, come ha sottolineato l'ammiraglio Vandier. Per quanto riguarda invece l'addestramento dei marinai, le cose sono un po’ più complicate dato che la Marina francese manca di munizioni "complesse".

“Per quanto riguarda le scorte di munizioni, non consentono di addestrare gli equipaggi per un impegno importante. Ad esempio, la mancanza di missili ASTER non consente di onorare le dotazioni e di effettuare tiri di addestramento secondo l’ambizioso Mercator (il piano strategico della Marina). Allo stesso modo, non ci sono abbastanza missili per eseguire lanci di addestramento di SCALP NAVAL o MM-40”, ha sottolineato il deputato Didier Le Gac, relatore sugli stanziamenti per la Marina per il 2021.

Questa situazione non è nuova. Il predecessore dell'attuale Capo di Stato Maggiore, l'ammiraglio Prazück, l'aveva evidenziata più volte davanti al Parlamento francese. Lo scorso maggio, aveva sperato (a quanto pare inutilmente) che il piano di stimolo che Parigi stava preparando per porre rimedio agli effetti economici dell'epidemia di Covid-19 avrebbe consentito di integrare le scorte di munizioni “complesse”: gli SCALP NAVAL, i siluri F-21, i missili superficie-aria ASTER-15/30 nonché i missili antinave EXOCET prodotti in Francia.

Foto: Marine nationale